Re Said guarda dall'alto il nemico Cram di Luciano Curino

Tivù e sport Tivù e sport Il mondo in pista Ro Said guarda dall'alto il nemico Cram dì Luciano Curino Il britannico, dato in gran forma, aveva duramente attaccato il marocchino: «Ha paura, per questo non partecipa alla mia gara» - Invece è uscito clamorosamente battuto dalla sfida a distanza - Spagnoli e portoghesi (due argenti) confermano la tradizione nel mezzofondo Davanti alla tv fino a farsi sanguinare gli occhi, dal mattino a sera, saltando da un canale all'altro per la concomitanza degli avvenimenti. Una sbrama di immagini sportive, e i crampi alla mani per il forsennato uso del telecomando. Al mattino i mondiali di ciclismo non hanno concorrenza. Nel primo pomeriggio al ciclismo si aggiunge il mondiale di Formula uno, si comincia a saltare da Villach a Monza e viceversa. Finché si resta sulle auto che stanno concludendo la gara: si vede al 43° giro l'errore di Senna e Piquet schizzare avanti e vincere. 1 telespettatori che restano a Monza sentono Piquet dire che Senna meritava un cavolo: veramente la parola non è cavolo, ma un'altra che si può immaginare. Poi solo ciclismo su Raiu.no, ma per poco perché su Raitre parte il mondiale d'atletica con la maratona. Da ..questo momento gli awenimentisi accavallano, incalzano. Ciclismo e aiterteit fuo^^^pv.iVlimpico, con le corse, il salto inatto; il gfavWmtaÀ vùlach c'è l'ultimo chilometro con Roche che vola verso il traguardo, mentre a Roma sta prendendo posizione la staffetta maschile 4<100. Il tempo di vedere l'irlandese che vince alzando le braccia e subito a Roma, scatta la prima frazione. Una falsa partenza, si ritorna VillaCh per vedere un attimo Roche felice nel mare furioso dei'fotografi, e subito all'Olimpico. Con un altro momento fantastico di questo Mondiale: nell'ultima frazione Cari Lewis splendido nella caccia al sovietico Krilov e lo supera, e forse il telecronista era distratto perché commenta: «Non ci è parsa determinante la prova di Lewis». Finito il ciclismo, è un continuo saltare da Raiuno (Olimpico) a Raitre (maratona). Le quattro staffettiste americane in un solo abbraccio dopo la vittoria e i maratoneti che afferrano le bottiglie ai rifornimenti, bevono un sorso e il resto se lo versano in testa. Il salto in alto dello svedese Sjóberg e un grido: «Bordin eccolo' qui», il maratoneta azzurro ha raggiunto il gruppetto di testa. Il somalo Abdi Bile che nei 1500 sfianca e schianta negli ultimi cento metri il favorito Cram, nella maratona il keniano Wakihurji si stacca dal gruppo e se ne va solo e sicuro per gli ultimi due chilometri. Uno spettacolo pirotecnico. Troppe cose e tutte belle ed emozionanti. Da ricordare le suggestive riprese esterne, anche dall'elicottero, di una Roma inimmaginabile e si pensa compiaciuti che la stanno vedendo in diretta in ogni angolo del mondo. Da ricordare anche la folla esplode per* il bronzo di Bordin che manda baci, ma che applaude e sventola bandiere nelle altre gare, per chiunque vinca e per chiunque salga sul podio per la premiazione. n programma era correre 800 e 1500 a Seul, un poco perché sono gare cumulabili con relativa facilità, un po' per poter affrontare Cram l'antipatico e batterlo sul suo terreno preferito. Ora con Cram in piena crisi viene a cadere un motivo, ma Said ha tanta fantasia per crearsi nuovi stimoli, e intelligenza per cercare strade praticabili. Bisogna saper valutare bene-le proprie forze e una volta di più in questi «mondiali» Aouita non ha fallito. E raccontiamo la gara per quel che è valsa, con Ngugi avversario designato, in condizioni fisiche pessime, e gli altri a cercare di fare la propria parte con i limiti evidenti di ciascuno. Ritmo blando per il primo chilometro a far subito scordare ogni velleità di record, con Aouita e Ngugi appaiati in testa. «Tocca a te che sei lo sfidante»' sembrava dire Aouita, e chissà che non abbia avuto la fantasia di dar parola ai pensieri. U keniano cercava di mantenere la posizione di testa quasi per Infondere sicurezza a sé medesimo, costretto ad accelerare un poco, ma non troppo nei tre chilometri successivi. Solo a un chilometro dalla fine i fratelli Castro, Dionisio e Domingos, davano uno scrollone e cedevano nettamente Maree e O'Mara. Poi al suono della campana era Aouita a cam¬ biare passo lasciando sul posto Ngugi e trascinandosi nella scia Dionisio Castro e Deleze. Qualche reazione, ancora una sorpresa dopo quegli strani 1500 metri? Noi All'imbocco dell'ultima curva Aouita sprintava ancora e il rettilineo diventava una passerella d'onore. Castro riusciva anche lui a prendere qualche metro di vantaggio: Dal-gruppo, tornava con tenacia 11.campione europeo Jack Buckner e scippava proprio sul traguardo la medaglia di bronzo allo svizzero Deleze. dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO ROMA — « Vincere è stato facile come star seduti al cinema» ha annunciato Said Aouita pochi minuti dopo aver dominato, senza record ma alla grande, 1 «suoi» 5000. Said Aouita, campione grande e personaggio ancor più simpatico, che sembrava costretto alia rinuncia un mese fa, è •ricomparso in sordina attorniato ^-darrnolti*dubbi a campionati iniziati, ne ha fugati parecchi nella semifinale accumulandone, altri però per via di una «chiodata» rimediata, da Rousseau. Poi la gara vera, quasi una liberazione, per un successo a braccia levate, nel segno di una superiorità assoluta. Aouita, grande divoratore di piste, di occasioni, di record, non vuole smettere di correre. Non lo farà In quest'ultimo scampolo di stagione, non smetterà nell'Inverno per preparare una stagione olimpica che vuole ancor più eccellente di questa, che pure è stata caratterizzata oltre che dal successo di ieri anche da quel fantastico record al disotto del tredici minuti, ottenuto proprio su questa stessa pista il 22 luglio. E' rimasto il rammarico per non aver potuto correre anche 1 10.000 metri, sforzo sicuramente eccessivo da richiedere a un fisico appena recuperato. Appuntamento storico per l'informatica al servizio dello sport Cram s'è fatto affiancare dal keniota Chesire e da Gonzales. per allungare nuovamente proprio al suono della campana. Mollava nettamente Chesire, ma alle spalle del britanno alto e biondo, era rimasto lo spagnolo Gonzales bruno e scuro, ed era salito il longilineo Bile. La volata di Cram era bella e potente, ma quando mancavano -duecento metri lall'arrfvtf BcBcrerfSI'due inseguitori facevano il loro sprint. Altro ritmo, altro passo e l'inglese veniva saltato quasi fosse piantato sulla pista. Il titolo di campione del mondo conquistato a Helsinki svaniva di colpo, e la botta era tanto dura da non permettere nessuna reazione nemmeno al ritorno del poveri che lottavano per la medaglietta più piccola, il bronzo. Davanti Bile allungava con falcata potente su Gonzales che smaniava di felicità già per il secondo posto. Dietro era lo statunitense Jim Spivey a vincere lo sprint, mentre Cram veniva risucchiato da quasi tutti gli avversari. Chiosava Abdi Bile: «Quando ho vinto i campionati universitari americani è stato più difficile»! In tribuna i signori britannici seguivano seduti e distratti una bandiera somala che saliva sul pennone più alto, e una strana musica mai sentita. DAL NOSTRO INVIATO conda miglior prestazione proprio alla vigilia del «mondiali», seconda soltanto al limite stagionale di Aouita. Le condizioni Imperfette del marocchino e la sua rinuncia erano state bollate con sprezzo da Cram: «Rifiuta il confronto perché sa che sono imbattibile. Soltanto a parole lui è il più forte». Altre rinunce, l'opzione di Maree per i 5.000, avevano sgombrato il campo da altri possibili rivali, e si annunciavano in cattive condizioni fisiche tanto il sudanese Khalifa, che. guarda guarda, Abdi Bile. Gli inglesi contavano di raggiungere finalmente il traguardo delle medaglie d'oro nell'ultima giornata, con Fatima Withbread e con Steve Cram, attribuendo alla giavellottista assai minori probabilità di successo. Fatima vinceva sicura e Steve invece... Una dozzina esatta al via, dozzina ben selezionata che ovviamente corre compatta con Khalifa a condurre nella fase-di avvio, affiancato dal francese Geoffroy. Cram lascia fare per poco più di un giro poi poco oltre la linea di partenza dei 200 metri va in testa, quasi a dimostrare d'essere padrone della gara. In tribuna compassati signori britannici che s'erano segnalati per non aver mai applaudito un vincitore, né essersi levati in piedi a un inno nazionale, hanno preso a festeggiare come se già la vittoria si fosse consumata. ■ Prossimo sfido olio Olimpiadi ROMA — I 1.500 metri romani sembravano costruiti apposta per Steve Cram, ventisettenne britannico di alto lignaggio. Li ha vinti invece Abdi Bile, ventiquattrenne somalo, che appartiene al mondo atletico statunitense, ma che porta al suo Paese la prima medaglia d'oro assoluta di mondiali e olimpiadi. La sorpresa è-una. delle più grosse del «mondiali» un po' per come è maturata in pista, molto di più per come s'era delineata alla vigilia. Cram aveva ottenuto la se- Aouita e Cram si ritroveranno alle Olimpiadi? Dopo l'insuccesso dell'inglese qualche dubbio è legittimo. Quest'anno, a parte la giornata di ieri, ha fatto molto meglio U marocchino. Anche sul 1500, la gara .... prediletta . da ..Cram, Aouita (che è primatista del mondo) ha corso in 3'30"69, contro U 3'31"43" del britannico. g.vig. Tivù e sport Tivù e sport Il mondo in pista Ro Said guarda dall'alto il nemico Cram dì Luciano Curino Il britannico, dato in gran forma, aveva duramente attaccato il marocchino: «Ha paura, per questo non partecipa alla mia gara» - Invece è uscito clamorosamente battuto dalla sfida a distanza - Spagnoli e portoghesi (due argenti) confermano la tradizione nel mezzofondo Davanti alla tv fino a farsi sanguinare gli occhi, dal mattino a sera, saltando da un canale all'altro per la concomitanza degli avvenimenti. Una sbrama di immagini sportive, e i crampi alla mani per il forsennato uso del telecomando. Al mattino i mondiali di ciclismo non hanno concorrenza. Nel primo pomeriggio al ciclismo si aggiunge il mondiale di Formula uno, si comincia a saltare da Villach a Monza e viceversa. Finché si resta sulle auto che stanno concludendo la gara: si vede al 43° giro l'errore di Senna e Piquet schizzare avanti e vincere. 1 telespettatori che restano a Monza sentono Piquet dire che Senna meritava un cavolo: veramente la parola non è cavolo, ma un'altra che si può immaginare. Poi solo ciclismo su Raiu.no, ma per poco perché su Raitre parte il mondiale d'atletica con la maratona. Da ..questo momento gli awenimentisi accavallano, incalzano. Ciclismo e aiterteit fuo^^^pv.iVlimpico, con le corse, il salto inatto; il gfavWmtaÀ vùlach c'è l'ultimo chilometro con Roche che vola verso il traguardo, mentre a Roma sta prendendo posizione la staffetta maschile 4<100. Il tempo di vedere l'irlandese che vince alzando le braccia e subito a Roma, scatta la prima frazione. Una falsa partenza, si ritorna VillaCh per vedere un attimo Roche felice nel mare furioso dei'fotografi, e subito all'Olimpico. Con un altro momento fantastico di questo Mondiale: nell'ultima frazione Cari Lewis splendido nella caccia al sovietico Krilov e lo supera, e forse il telecronista era distratto perché commenta: «Non ci è parsa determinante la prova di Lewis». Finito il ciclismo, è un continuo saltare da Raiuno (Olimpico) a Raitre (maratona). Le quattro staffettiste americane in un solo abbraccio dopo la vittoria e i maratoneti che afferrano le bottiglie ai rifornimenti, bevono un sorso e il resto se lo versano in testa. Il salto in alto dello svedese Sjóberg e un grido: «Bordin eccolo' qui», il maratoneta azzurro ha raggiunto il gruppetto di testa. Il somalo Abdi Bile che nei 1500 sfianca e schianta negli ultimi cento metri il favorito Cram, nella maratona il keniano Wakihurji si stacca dal gruppo e se ne va solo e sicuro per gli ultimi due chilometri. Uno spettacolo pirotecnico. Troppe cose e tutte belle ed emozionanti. Da ricordare le suggestive riprese esterne, anche dall'elicottero, di una Roma inimmaginabile e si pensa compiaciuti che la stanno vedendo in diretta in ogni angolo del mondo. Da ricordare anche la folla esplode per* il bronzo di Bordin che manda baci, ma che applaude e sventola bandiere nelle altre gare, per chiunque vinca e per chiunque salga sul podio per la premiazione. n programma era correre 800 e 1500 a Seul, un poco perché sono gare cumulabili con relativa facilità, un po' per poter affrontare Cram l'antipatico e batterlo sul suo terreno preferito. Ora con Cram in piena crisi viene a cadere un motivo, ma Said ha tanta fantasia per crearsi nuovi stimoli, e intelligenza per cercare strade praticabili. Bisogna saper valutare bene-le proprie forze e una volta di più in questi «mondiali» Aouita non ha fallito. E raccontiamo la gara per quel che è valsa, con Ngugi avversario designato, in condizioni fisiche pessime, e gli altri a cercare di fare la propria parte con i limiti evidenti di ciascuno. Ritmo blando per il primo chilometro a far subito scordare ogni velleità di record, con Aouita e Ngugi appaiati in testa. «Tocca a te che sei lo sfidante»' sembrava dire Aouita, e chissà che non abbia avuto la fantasia di dar parola ai pensieri. U keniano cercava di mantenere la posizione di testa quasi per Infondere sicurezza a sé medesimo, costretto ad accelerare un poco, ma non troppo nei tre chilometri successivi. Solo a un chilometro dalla fine i fratelli Castro, Dionisio e Domingos, davano uno scrollone e cedevano nettamente Maree e O'Mara. Poi al suono della campana era Aouita a cam¬ biare passo lasciando sul posto Ngugi e trascinandosi nella scia Dionisio Castro e Deleze. Qualche reazione, ancora una sorpresa dopo quegli strani 1500 metri? Noi All'imbocco dell'ultima curva Aouita sprintava ancora e il rettilineo diventava una passerella d'onore. Castro riusciva anche lui a prendere qualche metro di vantaggio: Dal-gruppo, tornava con tenacia 11.campione europeo Jack Buckner e scippava proprio sul traguardo la medaglia di bronzo allo svizzero Deleze. dal nostro Inviato GIORGIO VIGLINO ROMA — « Vincere è stato facile come star seduti al cinema» ha annunciato Said Aouita pochi minuti dopo aver dominato, senza record ma alla grande, 1 «suoi» 5000. Said Aouita, campione grande e personaggio ancor più simpatico, che sembrava costretto alia rinuncia un mese fa, è •ricomparso in sordina attorniato ^-darrnolti*dubbi a campionati iniziati, ne ha fugati parecchi nella semifinale accumulandone, altri però per via di una «chiodata» rimediata, da Rousseau. Poi la gara vera, quasi una liberazione, per un successo a braccia levate, nel segno di una superiorità assoluta. Aouita, grande divoratore di piste, di occasioni, di record, non vuole smettere di correre. Non lo farà In quest'ultimo scampolo di stagione, non smetterà nell'Inverno per preparare una stagione olimpica che vuole ancor più eccellente di questa, che pure è stata caratterizzata oltre che dal successo di ieri anche da quel fantastico record al disotto del tredici minuti, ottenuto proprio su questa stessa pista il 22 luglio. E' rimasto il rammarico per non aver potuto correre anche 1 10.000 metri, sforzo sicuramente eccessivo da richiedere a un fisico appena recuperato. Appuntamento storico per l'informatica al servizio dello sport Cram s'è fatto affiancare dal keniota Chesire e da Gonzales. per allungare nuovamente proprio al suono della campana. Mollava nettamente Chesire, ma alle spalle del britanno alto e biondo, era rimasto lo spagnolo Gonzales bruno e scuro, ed era salito il longilineo Bile. La volata di Cram era bella e potente, ma quando mancavano -duecento metri lall'arrfvtf BcBcrerfSI'due inseguitori facevano il loro sprint. Altro ritmo, altro passo e l'inglese veniva saltato quasi fosse piantato sulla pista. Il titolo di campione del mondo conquistato a Helsinki svaniva di colpo, e la botta era tanto dura da non permettere nessuna reazione nemmeno al ritorno del poveri che lottavano per la medaglietta più piccola, il bronzo. Davanti Bile allungava con falcata potente su Gonzales che smaniava di felicità già per il secondo posto. Dietro era lo statunitense Jim Spivey a vincere lo sprint, mentre Cram veniva risucchiato da quasi tutti gli avversari. Chiosava Abdi Bile: «Quando ho vinto i campionati universitari americani è stato più difficile»! In tribuna i signori britannici seguivano seduti e distratti una bandiera somala che saliva sul pennone più alto, e una strana musica mai sentita. DAL NOSTRO INVIATO conda miglior prestazione proprio alla vigilia del «mondiali», seconda soltanto al limite stagionale di Aouita. Le condizioni Imperfette del marocchino e la sua rinuncia erano state bollate con sprezzo da Cram: «Rifiuta il confronto perché sa che sono imbattibile. Soltanto a parole lui è il più forte». Altre rinunce, l'opzione di Maree per i 5.000, avevano sgombrato il campo da altri possibili rivali, e si annunciavano in cattive condizioni fisiche tanto il sudanese Khalifa, che. guarda guarda, Abdi Bile. Gli inglesi contavano di raggiungere finalmente il traguardo delle medaglie d'oro nell'ultima giornata, con Fatima Withbread e con Steve Cram, attribuendo alla giavellottista assai minori probabilità di successo. Fatima vinceva sicura e Steve invece... Una dozzina esatta al via, dozzina ben selezionata che ovviamente corre compatta con Khalifa a condurre nella fase-di avvio, affiancato dal francese Geoffroy. Cram lascia fare per poco più di un giro poi poco oltre la linea di partenza dei 200 metri va in testa, quasi a dimostrare d'essere padrone della gara. In tribuna compassati signori britannici che s'erano segnalati per non aver mai applaudito un vincitore, né essersi levati in piedi a un inno nazionale, hanno preso a festeggiare come se già la vittoria si fosse consumata. ■ Prossimo sfido olio Olimpiadi ROMA — I 1.500 metri romani sembravano costruiti apposta per Steve Cram, ventisettenne britannico di alto lignaggio. Li ha vinti invece Abdi Bile, ventiquattrenne somalo, che appartiene al mondo atletico statunitense, ma che porta al suo Paese la prima medaglia d'oro assoluta di mondiali e olimpiadi. La sorpresa è-una. delle più grosse del «mondiali» un po' per come è maturata in pista, molto di più per come s'era delineata alla vigilia. Cram aveva ottenuto la se- Aouita e Cram si ritroveranno alle Olimpiadi? Dopo l'insuccesso dell'inglese qualche dubbio è legittimo. Quest'anno, a parte la giornata di ieri, ha fatto molto meglio U marocchino. Anche sul 1500, la gara .... prediletta . da ..Cram, Aouita (che è primatista del mondo) ha corso in 3'30"69, contro U 3'31"43" del britannico. g.vig.

Luoghi citati: Helsinki, Monza, Raitre, Roma