In mille al «Ferrerò's day» (assentì solo i più illustri)

Raduno a Canelli dei piemontesi con il cognome più diffuso Raduno a Canelli dei piemontesi con il cognome più diffuso In mille al «Ferrerò 's day» (assentì sole I più illustri) Attesi invano i rappre DAL NOSTRO INVIATO CANELLI — Sono stati attesi Invano, fino all'ultimo. I Ferrerò di Alba, rappresentanti del ceppo che controlla la multinazionale dolciaria, non si sono fatti vedere. Pare per una sorta di accentuata riservatezza, che 11 induce a evitare questo tipo di manifestazioni pubbliche. •L'Invito noi glielo abbiamo spedito. E' vero che, conoscendo le persone, ritenevamo difficile un loro intervento personale, ma abbiamo sperato lo stesso..... hanno detto al Comune di Canelli. i cui rappresentanti hanno avuto il «colpo di genio» di Inventare il «Ferrero's day», per dare maggiore presa all'annuale Festa dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti. Il cognome Ferrerò, stando alle statistiche, è il più diffuso del Piemonte. Praticamente non c'è Comune in cui non sia rappresentato. Nella sola Torino se ne contano oltre tremila. E uno dei luoghi d'origine è proprio Canelli, nei cui dintorni il mestiere di ferracavalli (da cui deriva il nome di Ferrerò) era particolarmente fiorente. Di qui l'idea di trovare una forma di incontro all'insegna dell'omaggio a chi in questa terra trova le sue radici, con il primo raduno nazionale. Anche se sono mancati 1 sentanti della multinazional Ferrerò più conosciuti, la festa si è svolta con molto calore, proprio come gli organizzatori (e specie il vicesindaco Oscar Bielii) si proponevano. A tutti coloro che erano stati rintracciati, era stato spedito un invito personale. Hanno risposto un centinaio di famiglie, per un totale poco al di sotto del migliaio di persone. Sono sfilati in piazza Gancta, a ognuno è stato consegnato un simpatico attestato ufficiale di partecipazione e offerta in omaggio una bottiglia di spumante. Cera gente di tutti i tipi, In gran parte già nata altrove, che per trovare le proprie radici canellesl doveva risalire ai nonni e bisnonni e forse oltre. Molti si sono «raffinati» con la vita di città, dove vivono e hanno fatto fortuna: da chi ha trovato un semplice impiego a chi si è fatto largo in qualche professione. Altri si sono spostati di poco e hanno preferito non tradire la terra: ne fanno fede le mani callose e le facce bruciate dal sole della campagna I fratelli Piero e Anna (Ferrerò, naturalmente) vivono rispettivamente a Orugllasco e Torino: sono nati nel capoluogo piemontese, il padre era di Moncallert Sono ormai in pensione, il primo dopo aver lavorato In un laboratorio dentistico, la ale dolciaria «fa' Alba - Un seconda dopo anni trascorsi come impiegata d'ufficio. •Siamo venuti per curiosità. Anche se qui non abbiamo parenti, poiché nostro padre era di Mcmcalieri. Afa non sarebbe male poter venire a vivere a Canelli; affermano. Ognuno si è formato una famiglia, anche se hanno un cruccio: -Nessuno di noi ha figli, e il nostro ceppo di Ferrerò rischia di estinguersi: I gemelli Pierfran eesco Maria e Giancarlo, Elena, con il padre Angelo e altri familiari, arrivano da Torino: 1 primi due sono architetti, la donna è professoressa.- •Abbiamo ricevuto {Incito e siamo venuti a vedere. La nostra famiglia è radicata a Torino almeno dai bisnonni». Colombina, nativa di Moasca. abita a Castelnuovo Calcea: «Afa i miei genitori derivano da Canelli*, precisa. Ha sempre lavorato la terra: •Anche perché mio marito è morto in un incidente e io dovevo badare a quattro figli: Agostino,"detto Marcot, è nato a Bra, risiede a Cerreto Langhe, ma abita a Racconigl. Racconta: •/ miei erano tutti di Bra. I nonni hanno avuto sedici figli, che sono andati a Cuneo e in Francia», a suo hobby è la natura: »Ho un grande parco vegetale a Cerreto, di circa 25 giornate. Ne preparo uno Due giorni di inco Una sfilata in piazza animale a Raccontai, dove prevedo di portare duecento varietà, soprattutto di volatili: La «passione» è il vino: .Possiedo bottiglie di quasi tuta i vini italiani e oltre sessanta qualità di quelli esteri. Un miglialo di bottiglie sono introvabili da altre patii. Tre anni fa, ad esempio, ho festeggiato il centenario di un Ghemmme del 1884. Quando ho fatto il trasloco da Bra a Raccontai le maggiori difficoltà sono derivate dallo svuotamento della cantina». Della sua vita ricorda un momento: .Avevo fatto innalzare dei silos. Perfino Raul Gardint li aveva visti e mi aveva fatto i complimenti. Poi ho subito un grave incidente e ho dovuto svenderli. Ora mi dedico solo alla natura, forse scriverò anche un libro». Accanto al «Ferrero's day» (che si è concluso con la festa in piazza), Canelli ha vissuto altri appuntamenti della Festa dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti: il mercatino dell'antiquariato, ben inserito nel centro storico; concerti di fisarmoniche e di bande; esibizione di gruppi folklorlstlci. giocolieri e saltimbanchi. Una giornata di festa che ha avuto ottima risposta, visto che si è registrato il tutto esaurito nei ristoranti e nei capannoni dei borghi canellesi. Paolo Querio contri a Ugnano Raduno a Canelli dei piemontesi con il cognome più diffuso Raduno a Canelli dei piemontesi con il cognome più diffuso In mille al «Ferrerò 's day» (assentì sole I più illustri) Attesi invano i rappre DAL NOSTRO INVIATO CANELLI — Sono stati attesi Invano, fino all'ultimo. I Ferrerò di Alba, rappresentanti del ceppo che controlla la multinazionale dolciaria, non si sono fatti vedere. Pare per una sorta di accentuata riservatezza, che 11 induce a evitare questo tipo di manifestazioni pubbliche. •L'Invito noi glielo abbiamo spedito. E' vero che, conoscendo le persone, ritenevamo difficile un loro intervento personale, ma abbiamo sperato lo stesso..... hanno detto al Comune di Canelli. i cui rappresentanti hanno avuto il «colpo di genio» di Inventare il «Ferrero's day», per dare maggiore presa all'annuale Festa dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti. Il cognome Ferrerò, stando alle statistiche, è il più diffuso del Piemonte. Praticamente non c'è Comune in cui non sia rappresentato. Nella sola Torino se ne contano oltre tremila. E uno dei luoghi d'origine è proprio Canelli, nei cui dintorni il mestiere di ferracavalli (da cui deriva il nome di Ferrerò) era particolarmente fiorente. Di qui l'idea di trovare una forma di incontro all'insegna dell'omaggio a chi in questa terra trova le sue radici, con il primo raduno nazionale. Anche se sono mancati 1 sentanti della multinazional Ferrerò più conosciuti, la festa si è svolta con molto calore, proprio come gli organizzatori (e specie il vicesindaco Oscar Bielii) si proponevano. A tutti coloro che erano stati rintracciati, era stato spedito un invito personale. Hanno risposto un centinaio di famiglie, per un totale poco al di sotto del migliaio di persone. Sono sfilati in piazza Gancta, a ognuno è stato consegnato un simpatico attestato ufficiale di partecipazione e offerta in omaggio una bottiglia di spumante. Cera gente di tutti i tipi, In gran parte già nata altrove, che per trovare le proprie radici canellesl doveva risalire ai nonni e bisnonni e forse oltre. Molti si sono «raffinati» con la vita di città, dove vivono e hanno fatto fortuna: da chi ha trovato un semplice impiego a chi si è fatto largo in qualche professione. Altri si sono spostati di poco e hanno preferito non tradire la terra: ne fanno fede le mani callose e le facce bruciate dal sole della campagna I fratelli Piero e Anna (Ferrerò, naturalmente) vivono rispettivamente a Orugllasco e Torino: sono nati nel capoluogo piemontese, il padre era di Moncallert Sono ormai in pensione, il primo dopo aver lavorato In un laboratorio dentistico, la ale dolciaria «fa' Alba - Un seconda dopo anni trascorsi come impiegata d'ufficio. •Siamo venuti per curiosità. Anche se qui non abbiamo parenti, poiché nostro padre era di Mcmcalieri. Afa non sarebbe male poter venire a vivere a Canelli; affermano. Ognuno si è formato una famiglia, anche se hanno un cruccio: -Nessuno di noi ha figli, e il nostro ceppo di Ferrerò rischia di estinguersi: I gemelli Pierfran eesco Maria e Giancarlo, Elena, con il padre Angelo e altri familiari, arrivano da Torino: 1 primi due sono architetti, la donna è professoressa.- •Abbiamo ricevuto {Incito e siamo venuti a vedere. La nostra famiglia è radicata a Torino almeno dai bisnonni». Colombina, nativa di Moasca. abita a Castelnuovo Calcea: «Afa i miei genitori derivano da Canelli*, precisa. Ha sempre lavorato la terra: •Anche perché mio marito è morto in un incidente e io dovevo badare a quattro figli: Agostino,"detto Marcot, è nato a Bra, risiede a Cerreto Langhe, ma abita a Racconigl. Racconta: •/ miei erano tutti di Bra. I nonni hanno avuto sedici figli, che sono andati a Cuneo e in Francia», a suo hobby è la natura: »Ho un grande parco vegetale a Cerreto, di circa 25 giornate. Ne preparo uno Due giorni di inco Una sfilata in piazza animale a Raccontai, dove prevedo di portare duecento varietà, soprattutto di volatili: La «passione» è il vino: .Possiedo bottiglie di quasi tuta i vini italiani e oltre sessanta qualità di quelli esteri. Un miglialo di bottiglie sono introvabili da altre patii. Tre anni fa, ad esempio, ho festeggiato il centenario di un Ghemmme del 1884. Quando ho fatto il trasloco da Bra a Raccontai le maggiori difficoltà sono derivate dallo svuotamento della cantina». Della sua vita ricorda un momento: .Avevo fatto innalzare dei silos. Perfino Raul Gardint li aveva visti e mi aveva fatto i complimenti. Poi ho subito un grave incidente e ho dovuto svenderli. Ora mi dedico solo alla natura, forse scriverò anche un libro». Accanto al «Ferrero's day» (che si è concluso con la festa in piazza), Canelli ha vissuto altri appuntamenti della Festa dell'Asti Spumante e del Moscato d'Asti: il mercatino dell'antiquariato, ben inserito nel centro storico; concerti di fisarmoniche e di bande; esibizione di gruppi folklorlstlci. giocolieri e saltimbanchi. Una giornata di festa che ha avuto ottima risposta, visto che si è registrato il tutto esaurito nei ristoranti e nei capannoni dei borghi canellesi. Paolo Querio contri a Ugnano

Persone citate: Cerreto, Marcot, Paolo Querio, Raul Gardint