Carlo Alberto a spada sguainata si specchia nel monolito di 5 metri
Cambia volto la piazza tramutata in un grande campo di granoturco Cambia volto la piazza tramutata in un grande campo di granoturco Carlo Alberto a spada sguainata si spettala nel monolito di 5 metri Il progetto artis Ormai nelle città, in autunno, possono appassire soltanto le auto e gli apparecchi automatici. ; Spesso verso le periferie senza verde, tutto ha l'aria dopo là fine del mondo, anche se le persone continuano a fare dei movimenti. Cosi, dà gioia vedere un luogo che cambia la vecchia faccia in una buona perche) i tratti del suo viso avevano condotto troppo a lungo una vita sregolata. A Torino la centrale piazza Carlo Alberto sta subendo 11 privilegio di una mutazione e diventa scultura. Fa impressione. Il progetto artistico in corso d'attuazione in questi giorni è opera di Richi Ferrerò della •Compagnia Teatrale del Granserraglio» e del suo 'Magnifico Atelier». Il 15 settembre l'inaugurazione ufficiale. Avverte Ferrerò: •Attenzione però. Nel nostro complesso espressivo c'è l'urgente ed imprescindibile necessità di espellere il fatto teatrale dell'opera presentata, riconoscendo ai soli 'segni'scelti, la potenza e la fragilità dell'andata in scena». E annuncia ancora: •Il tempo che ospita l'opera esposta trasforma quel che resta della teatralità in quella che noi chiamiamo 'drammaturgia della fissità', nella quale la sola componente scenica, intenzionalmente si fa scultura». Guai a richiedere spiegazioni all'artista sui perché delle sue opere. Il casuale passante che attraversa il complicato sentiero dell'arte rischia di capirci poco. Per fortuna resta una verità naturale ben migliore di quella espressa tendente a misteriose dimostrazioni d'identità. E la verità della piazza .«nuova» è uria vetrata tico opera di Richi Ferrerò - Il 15 set Piazza Cario Alberto tra poco avrà quest' le all'età adulta. Basta entrare un attimo fra i filari per rinnovare il bel sogno. Aie colme di calorose ragazze che •spannocchiavano». Era lo svolgere le accese pannocchie dalle loro foglie che le giovani poi riponevano ridendo nelle ceste. Foglie che sarebbero servite a riempire i sacconi dei letti. Che appaganti dormite su quei rinnovati aperta sulla fantasia. Le sparute aiuole sono diventate un ricco campo di mais. Un florilegio di diecimila piante: interrate in filari a trenta centimetri di distanza l'una dall'altra e alte un metro e mezzo circa, con tutte le loro grasse pannocchie avvolte ancora nelle lunghe foglie lanceolate ed eleganti. Dal campo svetta un monolito di cristallo a specchio alto cinque metri, largo un metro e ottanta, profondo ottanta centimetri. Lo specchio del parallelepipedo sdoppia il monumento equestre in bronzo di Carlo Alberto a spada sguainata che domina il centro della piazza, e lo rimanda a combattere la sua battaglia nella fantastica campagna ricostruita. Il ricordo di un campo di granturco frusciarne nel vento di una campagna è un gran ricordo. La mitica età dell'oro dell'infanzia compie di nuovo il suo rito sacrifica¬ Il best-seller di Geova Ma quali scimmie? Non sono gli animali i genitori dell'uomo che — ha ragione la Bibbia — è stato creato da Dio. E' il filo conduttore del libro «Come ha avuto origine la vita?* edito dalla Watch Tower dei Testimoni di Geova. Copertina rilegata, 250 pagine, una quantità di disegni: non si trova in libreria ma è destinato a essere un best seller, distribuito porta-a-porta almeno In 50 mila copie. ettembre l'inaugurazione ufficiale aspetto, come anticipa il fotomontaggio nianza. Dall'incertezza e dall'accanimento dei desideri creativi può aver ragione, oggi, il valore dell'idea, anche dissociata dalla sua realizzazione». Non è vero insomma che l'arte moderna viva di effetti secondari. Anche le luci che illumineranno lo specchio-monolito e le musiche di Paul Home, Richard Stolzman, Lucia Wong e Andreas Vollenweider contribuiranno a vivificare l'immaginazione. La gente dunque verrà nella piazza trasformata e vedrà il doppio delimitalo Amleto» Carlo Alberto finalmente deciso a combattere dentro uno specchio le sue incertezze. Non solo: con una frenetica galoppata nel campo di granturco, il re ora anche guerriero, con la sua spada mozzerà il capo all'infame degrado e al mostro dell'ansia, per restituirci magnanimo un frammento di storia della nostra città, della nostra memoria. materassi! Uno scrocchio amico nel buio, anche sotto 11 leggero peso di bambino, che ci accompagnava dolcemente verso il sonno. La fantasia lavora e lo scopo dell'artista è raggiunto. Ma che significato ha il grande monolito specchiante che esce dal granturco? Vuole salire definitivamente verso il cielo o gli basta riflettere uno scampolo del passato per conquistare la nostra memoria? Dentro il suo corpo luminescente possiede antichi segnali trasmessi da civiltà d'altri mondi o è uscito finalmente dalla terra per raccontare storie senza tempo quando il passato e il futuro erano uniti? Sembra quella forma essenziale e intelligente, vagante nell'etere nel film •2001 Odissea nello spazio» di Kubrick. Le nostre sono fantasie. L'autore invece spiega: «£' una scultura costretta per sua natura a dissolversi per interrompere la testimo¬ Nevio Boni ' INFORMAZIONE PUBBLICITARIA ' Cambia volto la piazza tramutata in un grande campo di granoturco Cambia volto la piazza tramutata in un grande campo di granoturco Carlo Alberto a spada sguainata si spettala nel monolito di 5 metri Il progetto artis Ormai nelle città, in autunno, possono appassire soltanto le auto e gli apparecchi automatici. ; Spesso verso le periferie senza verde, tutto ha l'aria dopo là fine del mondo, anche se le persone continuano a fare dei movimenti. Cosi, dà gioia vedere un luogo che cambia la vecchia faccia in una buona perche) i tratti del suo viso avevano condotto troppo a lungo una vita sregolata. A Torino la centrale piazza Carlo Alberto sta subendo 11 privilegio di una mutazione e diventa scultura. Fa impressione. Il progetto artistico in corso d'attuazione in questi giorni è opera di Richi Ferrerò della •Compagnia Teatrale del Granserraglio» e del suo 'Magnifico Atelier». Il 15 settembre l'inaugurazione ufficiale. Avverte Ferrerò: •Attenzione però. Nel nostro complesso espressivo c'è l'urgente ed imprescindibile necessità di espellere il fatto teatrale dell'opera presentata, riconoscendo ai soli 'segni'scelti, la potenza e la fragilità dell'andata in scena». E annuncia ancora: •Il tempo che ospita l'opera esposta trasforma quel che resta della teatralità in quella che noi chiamiamo 'drammaturgia della fissità', nella quale la sola componente scenica, intenzionalmente si fa scultura». Guai a richiedere spiegazioni all'artista sui perché delle sue opere. Il casuale passante che attraversa il complicato sentiero dell'arte rischia di capirci poco. Per fortuna resta una verità naturale ben migliore di quella espressa tendente a misteriose dimostrazioni d'identità. E la verità della piazza .«nuova» è uria vetrata tico opera di Richi Ferrerò - Il 15 set Piazza Cario Alberto tra poco avrà quest' le all'età adulta. Basta entrare un attimo fra i filari per rinnovare il bel sogno. Aie colme di calorose ragazze che •spannocchiavano». Era lo svolgere le accese pannocchie dalle loro foglie che le giovani poi riponevano ridendo nelle ceste. Foglie che sarebbero servite a riempire i sacconi dei letti. Che appaganti dormite su quei rinnovati aperta sulla fantasia. Le sparute aiuole sono diventate un ricco campo di mais. Un florilegio di diecimila piante: interrate in filari a trenta centimetri di distanza l'una dall'altra e alte un metro e mezzo circa, con tutte le loro grasse pannocchie avvolte ancora nelle lunghe foglie lanceolate ed eleganti. Dal campo svetta un monolito di cristallo a specchio alto cinque metri, largo un metro e ottanta, profondo ottanta centimetri. Lo specchio del parallelepipedo sdoppia il monumento equestre in bronzo di Carlo Alberto a spada sguainata che domina il centro della piazza, e lo rimanda a combattere la sua battaglia nella fantastica campagna ricostruita. Il ricordo di un campo di granturco frusciarne nel vento di una campagna è un gran ricordo. La mitica età dell'oro dell'infanzia compie di nuovo il suo rito sacrifica¬ Il best-seller di Geova Ma quali scimmie? Non sono gli animali i genitori dell'uomo che — ha ragione la Bibbia — è stato creato da Dio. E' il filo conduttore del libro «Come ha avuto origine la vita?* edito dalla Watch Tower dei Testimoni di Geova. Copertina rilegata, 250 pagine, una quantità di disegni: non si trova in libreria ma è destinato a essere un best seller, distribuito porta-a-porta almeno In 50 mila copie. ettembre l'inaugurazione ufficiale aspetto, come anticipa il fotomontaggio nianza. Dall'incertezza e dall'accanimento dei desideri creativi può aver ragione, oggi, il valore dell'idea, anche dissociata dalla sua realizzazione». Non è vero insomma che l'arte moderna viva di effetti secondari. Anche le luci che illumineranno lo specchio-monolito e le musiche di Paul Home, Richard Stolzman, Lucia Wong e Andreas Vollenweider contribuiranno a vivificare l'immaginazione. La gente dunque verrà nella piazza trasformata e vedrà il doppio delimitalo Amleto» Carlo Alberto finalmente deciso a combattere dentro uno specchio le sue incertezze. Non solo: con una frenetica galoppata nel campo di granturco, il re ora anche guerriero, con la sua spada mozzerà il capo all'infame degrado e al mostro dell'ansia, per restituirci magnanimo un frammento di storia della nostra città, della nostra memoria. materassi! Uno scrocchio amico nel buio, anche sotto 11 leggero peso di bambino, che ci accompagnava dolcemente verso il sonno. La fantasia lavora e lo scopo dell'artista è raggiunto. Ma che significato ha il grande monolito specchiante che esce dal granturco? Vuole salire definitivamente verso il cielo o gli basta riflettere uno scampolo del passato per conquistare la nostra memoria? Dentro il suo corpo luminescente possiede antichi segnali trasmessi da civiltà d'altri mondi o è uscito finalmente dalla terra per raccontare storie senza tempo quando il passato e il futuro erano uniti? Sembra quella forma essenziale e intelligente, vagante nell'etere nel film •2001 Odissea nello spazio» di Kubrick. Le nostre sono fantasie. L'autore invece spiega: «£' una scultura costretta per sua natura a dissolversi per interrompere la testimo¬ Nevio Boni ' INFORMAZIONE PUBBLICITARIA '
Luoghi citati: Torino
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