Partito del pensionati cento milioni di guai

Accuse, controaccuse, querele ed espulsioni alla vigilia del consiglio nazionale Accuse, controaccuse, querele ed espulsioni alla vigilia del consiglio nazionale Partito del pensionati/ cento milioni di guai Al centro di tutte le questioni una somma di denaro che il psi avrebbe versato per finanziare la campagna elettorale - Eppure la nuova lista era nata (otto anni fa) per «moralizzare la vita pubblica italiana» DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — «Tradimenti», fughe, espulsioni' (sette' iscritti), querele e controquerele con sullo sfondo una misera storia di soldi, e ora anche una «guerra» al vertice con relativa minaccia di scissione. E il tutto in soli otto anni di vita. Non c'è male per un partito, quello del pensionati, nato per contribuire -alla moralizzazione della vita pubblicam... L'ennesima e ultima sconfitta elettorale — per un pugno di 1.200 voti, non sono riusciti a mandar» 7-8 pensionati a Montecitorio — brucia più che mal e al consiglio nazionale del 19-20 settembre si annuncia la resa dei conti. La «rivolta» contro l'attuale segretario generale, il bolognese Achille Facchinetti, accusato di essere 11 principale responsabile della débàcle del 14 giugno, è guidata dai leaders lombardi che hanno in pugno la maggioranza del partito: Carlo Fatuzzo — vicesegretario e probabile successore alla guida del partito — e il segretario provinciale di Milano. Roberto Bernardelli. Ma anche l'ex presidente Alberto Marconi, fondatore NTINUA DALL la scelta, ogni alunno dovrebbe scegliere o l'uno o l'altro, ma è certo che se si istituisse per legge, come alternativa all'insegnamento confessionale della religione proprio il suo insegnamento storico-critico, questa soluzione modificherebbe la posizione dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola quale è definita dalle norme neo concordatarie. L'opzionali tà dei due insegnamenti, di quello dell'insegnamento della religione ed un qualsiasi altro insegnamento ad esso alternativo, fu comunque esclusa dalla mozione approvata dalla Camera il 15 gennaio '83, la quale stabili, nel punto 2, che la scuola deve badare anche agli alunni che non scelgono ni la religione né l'insegnamento alternativo, sancendo in tal modo il diritto a non scegliere né l'una né l'altro. Oggi non ci sono testi giuridici e neppure documenti politico-parlamentari dai quali risulti che gli alunni sono obbligati a scegliere o la religione o attività culturali alternative. Ixi Stampa del 18 gennaio '86 pubblicò una nota di Sergio Quinzio con il tìtolo / professori di Dio, in cui lo scnttore, premesso che per le stesse ragioni per le quali non s'insegnano molte letterature ma quelle più strettamente legate alla propria storia culturale. del partito ed espulso da Facchinetti poco prima delle ultime elezioni, passa al contrattacco. Marconi,- anche lui bolognese, tira' fuori dai cassetti una mozione del 21 giugno firmata dagli stessi Fatuzzo e Bernardelli in cui si fa riferimento a una sua dichiarazione circa «una somma di denaro versata dal psf e incassata aa-Facchinetti senza informare la direzione del partito- e in" cui si chiedeva tra l'altro le dimissioni del segretario. Mozione poi ritirata dagli stessi firmatari per non essere espul¬ si dal partito. Spunta fuori una travagliata- vigilia' elettorale, cor. il pndpindifficoltàaraccogliere le firme in due terzi delle circoscrizioni per presentare una propria lista, e Facchinetti che porta avanti trattative — «senza consul- tare democraticamente il comitato elettorale-, dicono ora i suoi crìtici compagni di partito — per la candidatura di pensionati nelle liste socialiste, per poi approdare alla Liga Veneta tra lo scontento di molti. Ma le accuse colpiscono come boomerang. Dice Facchinetti con tono pacato: -Mi sono trovato scavalcato; mentre io stavo trattando col psi, psdi e pli, Fatuzzo, Bernardelli e altri hanno optato per la Liga Veneta-. Chi dirà mai la verità? E poi c'è questa storia di un bel po' di milioni che il psi avrebbe dato al pndp in vista della campagna elettorale, ma che — secondo Marconi — sarebbero finiti nelle tasche del segretario generale. Ora Marconi si ritrova con una bella denuncia in Procura presentata a giugno da Facchinetti: però non ha perso tempo e a sua volta ha presentato una contro-denuncia nei confronti di Facchinetti: -Mi ha accusato di appropriazione indebita perché quando sono andato via dal pndp ho preso dei soldi per la campagna elettorale. Ma non ho fatto nessuna scorrettezza — si difende Marconi — dal me- co delle armi e sulla jointventure con servizi segreti, per esemplo siriani, i presunti protettori di Abu Nldal. Guido Rampoldi (Altri servizi a pagina 9) «Stampa Sera» di oggi 7 settembre 1987 è uscita in S92.61S esemplari STAMPA SERA direttore responsabile Carlo Bramante vicedirettore Editrice LA 8TAMPA S.p.A. PreaMwite Giovanni Agnelli Vittorio CalMOtti di Chiusano Ammlnlitratore Delegato • Direi tor» Generale Paolo Paloschi Amministratori Enrico Auteri Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presid.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto Stabilimento tipografico La Stampa Via Marenco 32. Torino Stampa in tac-eimila: O.E.C. SpA vlaTìburttna 1099, Roma Stampa In tac-slmile: S.T.8. S.p.A. Quinta ctraaa 35. Catania © 1987 Editrice LA STAMPA S.p.A. Registrammo Tribunal* di Torino n. 611/1926 CERTIFICATO N. 982 DEL 16-12-1986 mento che fino a quel momento la direzione non offe*, va ancora deliberato quale partito appoggiare e quindi potevo anche usare dei fondi'' per la campagna elettorale così come hanno fatto altri. Diverso invece il discorso sui soldi del psi intascati da Facchinetti. Lui mi ha confermato di aver avuto un "aiuto" dal psi, ma non ha mai precisato quanto. Da molti "indizi" potrebbero essere anche un centinaio di milioni-. -Cento milioni? Ma è ridicolo, abbiamo dato solo un aiuto per la manifestazione romana del pndp, in vista della candidatura di alcuni pensionati nella nostra lista-, chiarisce Mario Mezzanotte, della direzione socialista. Eppure le voci, i sospetti nel partito dei pensionati non sembrano placarsi, anche se nessuno ha prove da esibire. -Siamo nel campo delle supposizioni — dice Bernardelli —. Prima delle elezioni abbiamo fatto una manifestazione a Roma, all'Eliseo e in quell'occasione arrivarono pensionati da tutt'Italia a cui si rimborsarono parzialmente le spese di viaggio. Questo significa che grosso modo si sono spesi sui 50-60 milioni. E non mi pare che il nostro partito avesse nelle casse tutti quei soldi-. Di certo non si può dire che corrano buoni rapporti tra i dirigenti del partito. Facchinetti, nonostante la pioggia di accuse, si rivela solido come una roccia: «Non mi dimetto: non ho nessuna intenzione di lasciare il partito a certa gente-. Ed è chiaro a chi si riferisce perché non è certo tenero con Fatuzzo e Bernardelli. •Fatuzzo si è servito del partito per avere più clienti per il suo patronato di pensionati e Bernardelli è uno che passa da un partito all'altro-. Replica Fatuzzo: «Semmai è il partito che ha usato la mia esperienza e le mie strutture. Sono un esperto di pensionistica da prima che nascesse il partito-. Malgrado tutto — insuccessi elettorali, beghe, accuse e controaccuse — il partito del pensionati non sembra voler lasciare la scena politica: -Gli scopi per cui è nato rimangono validi., dice il chiacchierato Facchinetti. Oli fa eco Fatuzzo, con tono sicuro: -in questi quarantanni nei partiti non è emersa una forza sufficiente in grado di tutelare i 21 milioni di pensionati italiani: Per ora nel pndp la preoccupazione maggiore sembra quella della leadership. E ai pen- ' stonati chi ci pensa? Stefanella Campana Accuse, controaccuse, querele ed espulsioni alla vigilia del consiglio nazionale Accuse, controaccuse, querele ed espulsioni alla vigilia del consiglio nazionale Partito del pensionati/ cento milioni di guai Al centro di tutte le questioni una somma di denaro che il psi avrebbe versato per finanziare la campagna elettorale - Eppure la nuova lista era nata (otto anni fa) per «moralizzare la vita pubblica italiana» DAL NOSTRO INVIATO BOLOGNA — «Tradimenti», fughe, espulsioni' (sette' iscritti), querele e controquerele con sullo sfondo una misera storia di soldi, e ora anche una «guerra» al vertice con relativa minaccia di scissione. E il tutto in soli otto anni di vita. Non c'è male per un partito, quello del pensionati, nato per contribuire -alla moralizzazione della vita pubblicam... L'ennesima e ultima sconfitta elettorale — per un pugno di 1.200 voti, non sono riusciti a mandar» 7-8 pensionati a Montecitorio — brucia più che mal e al consiglio nazionale del 19-20 settembre si annuncia la resa dei conti. La «rivolta» contro l'attuale segretario generale, il bolognese Achille Facchinetti, accusato di essere 11 principale responsabile della débàcle del 14 giugno, è guidata dai leaders lombardi che hanno in pugno la maggioranza del partito: Carlo Fatuzzo — vicesegretario e probabile successore alla guida del partito — e il segretario provinciale di Milano. Roberto Bernardelli. Ma anche l'ex presidente Alberto Marconi, fondatore NTINUA DALL la scelta, ogni alunno dovrebbe scegliere o l'uno o l'altro, ma è certo che se si istituisse per legge, come alternativa all'insegnamento confessionale della religione proprio il suo insegnamento storico-critico, questa soluzione modificherebbe la posizione dell'insegnamento della religione cattolica nella scuola quale è definita dalle norme neo concordatarie. L'opzionali tà dei due insegnamenti, di quello dell'insegnamento della religione ed un qualsiasi altro insegnamento ad esso alternativo, fu comunque esclusa dalla mozione approvata dalla Camera il 15 gennaio '83, la quale stabili, nel punto 2, che la scuola deve badare anche agli alunni che non scelgono ni la religione né l'insegnamento alternativo, sancendo in tal modo il diritto a non scegliere né l'una né l'altro. Oggi non ci sono testi giuridici e neppure documenti politico-parlamentari dai quali risulti che gli alunni sono obbligati a scegliere o la religione o attività culturali alternative. Ixi Stampa del 18 gennaio '86 pubblicò una nota di Sergio Quinzio con il tìtolo / professori di Dio, in cui lo scnttore, premesso che per le stesse ragioni per le quali non s'insegnano molte letterature ma quelle più strettamente legate alla propria storia culturale. del partito ed espulso da Facchinetti poco prima delle ultime elezioni, passa al contrattacco. Marconi,- anche lui bolognese, tira' fuori dai cassetti una mozione del 21 giugno firmata dagli stessi Fatuzzo e Bernardelli in cui si fa riferimento a una sua dichiarazione circa «una somma di denaro versata dal psf e incassata aa-Facchinetti senza informare la direzione del partito- e in" cui si chiedeva tra l'altro le dimissioni del segretario. Mozione poi ritirata dagli stessi firmatari per non essere espul¬ si dal partito. Spunta fuori una travagliata- vigilia' elettorale, cor. il pndpindifficoltàaraccogliere le firme in due terzi delle circoscrizioni per presentare una propria lista, e Facchinetti che porta avanti trattative — «senza consul- tare democraticamente il comitato elettorale-, dicono ora i suoi crìtici compagni di partito — per la candidatura di pensionati nelle liste socialiste, per poi approdare alla Liga Veneta tra lo scontento di molti. Ma le accuse colpiscono come boomerang. Dice Facchinetti con tono pacato: -Mi sono trovato scavalcato; mentre io stavo trattando col psi, psdi e pli, Fatuzzo, Bernardelli e altri hanno optato per la Liga Veneta-. Chi dirà mai la verità? E poi c'è questa storia di un bel po' di milioni che il psi avrebbe dato al pndp in vista della campagna elettorale, ma che — secondo Marconi — sarebbero finiti nelle tasche del segretario generale. Ora Marconi si ritrova con una bella denuncia in Procura presentata a giugno da Facchinetti: però non ha perso tempo e a sua volta ha presentato una contro-denuncia nei confronti di Facchinetti: -Mi ha accusato di appropriazione indebita perché quando sono andato via dal pndp ho preso dei soldi per la campagna elettorale. Ma non ho fatto nessuna scorrettezza — si difende Marconi — dal me- co delle armi e sulla jointventure con servizi segreti, per esemplo siriani, i presunti protettori di Abu Nldal. Guido Rampoldi (Altri servizi a pagina 9) «Stampa Sera» di oggi 7 settembre 1987 è uscita in S92.61S esemplari STAMPA SERA direttore responsabile Carlo Bramante vicedirettore Editrice LA 8TAMPA S.p.A. PreaMwite Giovanni Agnelli Vittorio CalMOtti di Chiusano Ammlnlitratore Delegato • Direi tor» Generale Paolo Paloschi Amministratori Enrico Auteri Luca Corderò di Montezemolo Umberto Cuttica Giovanni Giovannini Carlo Masseroni Francesco Paolo Mattioli Sindaci Alfonso Ferrerò (presid.) Luigi Demartini Giovanni Peradotto Stabilimento tipografico La Stampa Via Marenco 32. Torino Stampa in tac-eimila: O.E.C. SpA vlaTìburttna 1099, Roma Stampa In tac-slmile: S.T.8. S.p.A. Quinta ctraaa 35. Catania © 1987 Editrice LA STAMPA S.p.A. Registrammo Tribunal* di Torino n. 611/1926 CERTIFICATO N. 982 DEL 16-12-1986 mento che fino a quel momento la direzione non offe*, va ancora deliberato quale partito appoggiare e quindi potevo anche usare dei fondi'' per la campagna elettorale così come hanno fatto altri. Diverso invece il discorso sui soldi del psi intascati da Facchinetti. Lui mi ha confermato di aver avuto un "aiuto" dal psi, ma non ha mai precisato quanto. Da molti "indizi" potrebbero essere anche un centinaio di milioni-. -Cento milioni? Ma è ridicolo, abbiamo dato solo un aiuto per la manifestazione romana del pndp, in vista della candidatura di alcuni pensionati nella nostra lista-, chiarisce Mario Mezzanotte, della direzione socialista. Eppure le voci, i sospetti nel partito dei pensionati non sembrano placarsi, anche se nessuno ha prove da esibire. -Siamo nel campo delle supposizioni — dice Bernardelli —. Prima delle elezioni abbiamo fatto una manifestazione a Roma, all'Eliseo e in quell'occasione arrivarono pensionati da tutt'Italia a cui si rimborsarono parzialmente le spese di viaggio. Questo significa che grosso modo si sono spesi sui 50-60 milioni. E non mi pare che il nostro partito avesse nelle casse tutti quei soldi-. Di certo non si può dire che corrano buoni rapporti tra i dirigenti del partito. Facchinetti, nonostante la pioggia di accuse, si rivela solido come una roccia: «Non mi dimetto: non ho nessuna intenzione di lasciare il partito a certa gente-. Ed è chiaro a chi si riferisce perché non è certo tenero con Fatuzzo e Bernardelli. •Fatuzzo si è servito del partito per avere più clienti per il suo patronato di pensionati e Bernardelli è uno che passa da un partito all'altro-. Replica Fatuzzo: «Semmai è il partito che ha usato la mia esperienza e le mie strutture. Sono un esperto di pensionistica da prima che nascesse il partito-. Malgrado tutto — insuccessi elettorali, beghe, accuse e controaccuse — il partito del pensionati non sembra voler lasciare la scena politica: -Gli scopi per cui è nato rimangono validi., dice il chiacchierato Facchinetti. Oli fa eco Fatuzzo, con tono sicuro: -in questi quarantanni nei partiti non è emersa una forza sufficiente in grado di tutelare i 21 milioni di pensionati italiani: Per ora nel pndp la preoccupazione maggiore sembra quella della leadership. E ai pen- ' stonati chi ci pensa? Stefanella Campana

Luoghi citati: Bologna, Catania, Italia, Milano, Roma, Torino