E il liceo diventerà azienda di Clemente Granata

E il liceo diventerà azienda Il ministro promette autonomia finanziaria, gestionale e didattica E il liceo diventerà azienda La riforma riguarderà tutte le medie superiori - A ogni istituto sarà riconosciuta personalità giuridica - Anche secondo i sindacati, l'attuale ordinamento accentrato e burocratico è in crisi DAL NOSTRO INVIATO ROMA — L'anno scolastico che entro lunedi prossimo s'inizierù. in tutte le scuole della Repubblica, dalle materne alle secondarie superiori, sarà anche l'anno dell'autonomia dei singoli istituti e quindi dell'atteso e sospirato decentramento? La cautela è d'obbligo in un settore dove per parecchi motivi, non esclusa l'oggettiva delicatezza degli argomenti trattati, le riforme annunciate risultano di gran lunga superiori a quelle concretamente realizzate. Esistono però rilevanti possibilità che si compia un passo molto importante verso il raggiungimento di un traguardo che permetterebbe alla scuola di essere più flessibile, agile e quindi produttiva. Appare significativa, in proposito, una dichiarazione del ministro della Pubblica istruzione Galloni, fatta domenica a Roma in margine ai lavori del Consiglio centrale dell'Ucim, l'Unione cattolica degli insegnanti medi. Galloni ha detto che intende presentare, un disegno di legge per il riconoscimento della personalità giuridica dei singoli istituti. Il riconscimento rappresenta la condizione fondamentale per conseguire una effettiva autonomia amministrativa, gestionale e anche didattica Parlando d'istituti, ci si riferisce a tutte le scuole secondarie superiori. Non è da escludere che in futuro si possa pensare di garantire una maggior flessibilità anche alla scuola dell'obbligo, ma per ora al centro dell'attenzione ci sono le medie superiori (dai licei alle magistrali agli istituti tecnici). La questione dell'autonomia, in verità, è di antica data e chiama in causa il nostro ordinamento scolastico accentrato e burocratico, secondo un modello rigidamente napoleonico. Contro un simile ordinamento, le critiche sono da tempo molto severe. Si rileva che esso non risponde più alle esigenze di una società moderna che in parecchi settori tende a privilegiare le capacità de¬ cisionali degli organi periferici (e ad accrescerne anche la relativa responsabilità). Si dice che il modello decentrato .applicato all'istituzione scolastica può favorirne una snellezza e capacità d'intervento più incisive e puntuali. L'argomento è stato sviluppato con particolare vigore dal sindacato autonomo Snals, che dell'autonomia degli istituti ha fatto un cavallo di battaglia, inserendola nelle richieste della piattaforma contrattuale del 1988 e proponendosi di ripresentarla nella nuova piattaforma che l'organizzazione sindacale prepara per l'inizio della prossima negoziazione che si svilupperà nel prossimo anno. -Scuola più efficiente e più efficace- è il motto dello Snals: vale a dire scuola dotata di strumenti più razionali. Per quanto riguarda i sindacati confederali, essi hanno posto soprattutto l'accento sull'opportunità di dare maggior agilità alle amministrazioni periferiche, con particolare attenzione ai Provveditorati agli Studi. E un intervento per la riforma in questo settore era già stato predisposto lo scorso anno dall'allpra ministro Falcucci. Ora, rilevano alcuni esperti, sia il disegno di legge sull'autonomia dei singoli istituti secondari superiori, sia quello sull'amministrazione periferica dovranno essere opportunamente coordinati. Ma il concetto di autonomia, cui ha fatto riferimento il ministro Galloni, sembra andare oltre un semplice (ancorché apprezzabile) decentramento burocratico. Nell'autonomia il ministro sembra vedere la possibilità di una qualche forma di intervento dei singoli istituti secondari nell'ambito dell'attività didattica e quindi anche l'ampliamento (o la rivitalizzazione) di certi compiti e prerogative degli organismi collegiali. Anche questo è un problema d'antica data che si ripropone sostanzialmente dal 1974, anno di entrata in vigore dei decreti delegati che prevedevano le prime forme di -democrazia scolastica: Da più parti si è rilevato che uno dei motivi della crisi in atto degli organismi di rappresentanza è dovuto al fatto che essi non possono intervenire al di là di una normale routine burocratica e si sentono quindi un po' emarginati. L'introduzione di una più ampia autonomia, non limitata a semplici questioni amministrative, potrebbe costituire l'occasione per una ripresa di vigore e d'iniziativa delle rappresentanze, che non dovrà comunque concretarsi in una espropriazione di compiti specifici degli insegnanti. Prova ne sia che lo stesso ministro Galloni avverte che prima di indire nuove elezioni scolastiche, vorrà vedere risolto (o avviato in modo concreto verso la soluzione) lo spinoso problema del decentramento. Segno che egli vede strettamente connesse le due questioni, come se fossero due facce di una stessa medaglia. Clemente Granata

Persone citate: Falcucci, Galloni

Luoghi citati: Roma