Ora lo Sme è meno vulnerabile di Fabio Galvano
Ora lo Sme è meno vulnerabile La riforma del sistema approvata ieri dai ministri finanziari Cee Ora lo Sme è meno vulnerabile Le nuove misure serviranno a evitare le speculazioni e le crisi monetarie improvvise - XI ruolo delle banche centrali Soddisfazione generale tra i partecipanti al vertice - Amato: «Il consenso è stato superiore a Ogni previsione» DAL NOSTRO INVIATO NYBORG (Danimarca) — L'Europa ha varato ieri una miniriforma del suo sistema monetario che, attraverso una serie di aggiustamenti tecnici e di Impegni politici, si propone di rafforzarlo e di scongiurare le ricorrenti, tensioni speculative sul mercati dei cambi. I ministri finanziari del Dodici, riuniti in una piovosa giornata autunnale nel saloni vellutati di un hotel affacciato sul Baltico e trasformato in bunker, hanno di fatto sancito il rapporto su cui i governatori delle banche centrali avevano raggiunto un'intesa martedì scorso a Basilea; e già domani, alla riapertura del mercati valutari, si dovrebbe registrare un'inversione dell'ondata speculativa che, nel giorni scorsi, aveva fatto parlare di un riallineamento dello Sme, a otto mesi da quello traumatico di gennaio. •Quest'intesa rappresenta una pietra miliare; ha dichiarato il ministro danese delle Finanze Palle Simonsen, che presiedeva la riunione. E il francese Balladur, ormai da un anno impegnato in una difficile difesa del franco, si è detto -soddisfatto e fiducioso; mentre il ministro italiano del Tesoro Giuliano Amato — accompagnato in questo suo esordio europeo dal governatore della Banca d'Italia Carlo Azeglio Ciampi e dal direttore generale del Tesoro Mario Sarchielli — ha' parlato di «decisioni positive» e ha sottolineato «un grado di consenso superiore a ogni previsione; Ma anche per il tedesco Stoltenberg, che nell'attuale congiuntura europea pare destinato a dover sostenere il maggior peso degli equilibri monetari europei, l'esito è da ritenersi -soddisfacente,: «La Germania — ha .eletto — ha fatto la sua parte: A Nyborg non si sono certo risolti ! problemi monetari dell'Europa, ma probabilmente si sono trovati i meccanismi adatti ad evitare laceranti crisi come quella di gennàio, quando il tardivo sostegno tedesco del franco francese non fu in grado di scongiurare il riallineamento in cui — di fatto — anche la lira subì un considerevole scossone. L'azione delle banche centrali sarà, più che nel passato, dettata dall'imperativo della concertazione (per ciò che riguarda la sorveglianza degli indicatori economici, per esempio, e la politica dei tassi d'interesse). Ma dispone anche — secondo la ricetta del comitato dei governatori — di nuovi strumenti attivi: un sistema di finanziamenti per 1 cosiddetti interventi intramarginali, quelli che sono volti a ristabilire un equilibrio sul mer¬ cato del cambi prima che una moneta raggiunga 11 limite della sua fascia di fluttuazione nel «serpente» europeo. Tali interventi, che In precedenza potevano essere attuati soltanto attingendo alle, riserve, potranno essere finanziati con crediti a breve (il cui termine è stato portato da due mesi e mezzo a tre e mezzo). Ma 11 vero passo avanti ideato dal governatori riguarda, nelle parole di 81monsen, .la presunzione che il prestito sia disponibile; Ciò significa, ha aggiunto il ministro belga Eyskens, che il richiedente non dovrà più dimostrare il suo buon diritto a riceverlo, e che cadrà semmai sulla banca centrale a cui tale prestito è stato richiesto l'onere di dimostrare che quella richiesta non è giustificata. E', di fatto, un capovolgimento dell'attuale situazione; ed è stato questo 11 mezzo con cui si è raggiunto il compromesso fra Paesi come la Francia, 1 quali pretendevano un automatismo nella concessione dei crediti, e altri (soprattutto Germania e Olanda) che volevano mettersi al riparo da un ruo¬ lo di «banchieri d'Europa», caratterizzato — nell'attuale dinamica dei cambi — dal rischio di accumulare nelle proprie casseforti monete comunitarie deboli. E tale è davvero il rischio, dal momento che i ministri del Dodici hanno accolto ieri un'altra raccomandazione del governatori delle banche centrali: che per un periodo sperimentale di due anni i crediti possano essere rimborsati fino al 100 per cento — e non limitatamente al 50 per cento come avvertiva finora — in Ecu anziché nella moneta in cui il credito è stato ottenuto. Facciamo un esempio: se l'Italia chiede un prestito in marchi alla Germania per superare una fase di speculazione contro la lira, la Bundesbank può rifiutare solo se ha fondati motivi per ritenerli denari gettati al vento; e l'Italia, all'atto del rimborso, potrà farlo in Ecu anziché in marchi, se ciò risulterà più vantaggioso. Non solo a questi strumenti tecnici, tuttavia, si affidano le speranze di stabilità monetaria. Sempre sulla falsariga del rapporto dei governatori, discusso ieri pa¬ rallelamente a quello del comitato monetario, si sono decisi passi di carattere più strettamente politica La riunione mensile dei governatori acquisterà li valore di un «comitato di gestione dello Sme». Dalla sorveglianza del tradizionali indicatori economici — ' inflazione, massa monetarla, bilancia dei pagamenti, disoccupazione, eccetera, che secondo il ministro Amato sono attualmente 'positivi per l'Italia» — e soprattutto dal controllo di come si muove il dollaro essi potranno trarre le indicazioni per una politica coordinata in tema di tassi d'interesse. Non si è ritenuto invece di semplificare le procedure di riallineamento, per esempio con l'esclusione dell'intervento ministeriale: renderebbero più facili 1 mutamenti di parità che proprio con le altre decisioni si vorrebbero frenare. Fabio Galvano
Persone citate: Balladur, Carlo Azeglio Ciampi, Eyskens, Giuliano Amato, Mario Sarchielli, Stoltenberg
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