Inflazione, per il Fini in Italia è ancora alta

Inflazione, per il Fini in Italia è ancata alfa Inflazione, per il Fini in Italia è ancata alfa ROMA — L'Italia è al quindicesimo posto nella classifica dei Paesi industrializzati occidentali a minor tasso di inflazione; tassi piti elevati sono indicati da sei Paesi industrializzati, fra i quali diversi Paesi scandinavi. E' un'indicazione tratta dalle tabelle sull'incremento annuo del prezzi al consumo calcolato per il primo trimestre del 1987, pubblicate in questi giorni dal Fondo monetario internazionale. In testa alla classifica dei prezzi più «freddi» nel mondo industrializzato sono a pari merito l'Olanda e il Giappone con un tasso negativo, cioè una diminuzione, dell'i,2 per cen¬ to. Anche Germania e Lussemburgo hanno visto scendere i prezzi nel primi tre mesi dell'anno. La dinamica inflazionistica più accentuata, invece, si riscontra in Nuova Zelanda (più 16,3 per cento) e in Islanda (più 13,4 per cento). Se si spinge lo sguardo al di fuori del «club» dei Paesi industrializzati, le tabelle del Fmi forniscono alcuni dati sul primo trimestre 1987 anche per altre nazioni. Tra coloro che hanno fornito tempestivamente i dati, il tasso di aumento dei prezzi al consumo più elevato spetta olla Jugoslavia con il 103,4 per cento. Seguono poi alcuni Paesi latinoamericani che pure hanno compiuto negli ultimi tempi vistosi progressi su questo fronte: l'Argentina si è portata al 98,3 per cento, il Perù al 66,6 per cento, l'Uruguay al 68,5 per cento, il Brasile al 62,1 per cento. Più completi sono 1 dati Fmi sui Paesi in via di sviluppo per quanto riguarda il tasso di inflazione medio del 1986, ma anche in questo caso non sono presenti dati per tutti i Paesi membri del Fondo: mancano, ad esempio, dati aggiornati sul tasso inflazionistico del Nicaragua (che nel 1985 aveva un'inflazione al 45 •»«■»«* (Ansa,