In Borsa continua la lenta erosione

In Borsa continua la lenta erosione Altra settimana chiusa in rosso (-0,75%) In Borsa continua la lenta erosione Pochi scambi - Controcorrente le Fiat, in rialzo dell'1,67% MILANO — Un'altra settimana interlocutoria alla Borsa di Milano, che conclude con l'ennesima limatura dei prezzi. Su base settimanale la perdita è dello 0,75 per cento e lo spostamento dell'indice Oomit è di S punti (da 608 a 603). Ma secondo alcuni il listino non scenderà molto più In basso: quota 600' è indicata come la linea invalicabile che gli operatori hanno ordine di difendere a tutti i costi per evitare reazioni scomposte da parte dei risparmiatori. Ormai fuori gioco 1 borsini, il rischio di una «corsa ai riscatti, delle quote dei Fondi fa più paura di quanto si voglia ammettere. Anche se la quantità di titoli scambiati rimane sotto i 100 miliardi quotidiani in controvalore, pare che in questo periodo siano state trattate grosse partite di titoli fuori Borsa, e a vendere sarebbero i Fondi, felici di recuperare liquidità. Mercato azionario, quindi, abbastanza inspiegabile: gli accenni al rialzo vengono immediatamente rintuzzati e tutto torna verso il basso. Le perdite medie del comparti sono dell'ordine dell'1% per finanziari, assicurativi, comunicazioni e commercio e immobiliare; risulta superiore al 2,3% per il bancario. Solo il settore industriale ne esce bene, con un +0,16% che se non altro denota resistenza. La modestia degli scambi, inoltre, sottolinea ancora una volta l'assenza di compratori e la cautela di chi ha operato. Cautela suggerita dalle scadenza tecniche, la prima delle quali si è chlu- sa venerdì (la risposta premi) con l'abbandono del 75% delle partite prenotate. Lunedi i riporti daranno la misura di quanto il mercato risulterà pulito. Nessuna Iniziativa particolare ha portato acqua al mulino degli operatori: non l'intesa Ifll-Danone, che ha mosso If il soltanto per stima; non l'opa su Farmiterba finalmente precisata nei termini. Ne ha beneficiato, sì, 11 titolo Farmiterba (+7,38%) ma non Montedison, ingolfata nelle secche di una semestrale che il mercato non ha ben giudicato, soprattutto per i 6.000 miliardi di debiti che 1 conti hanno espresso. La settimana, cominciata bene (+0,92%), ha visto apparire subito le mani frenanti (—1,07% e —0,64%) nelle due riunioni successive; leggera risalita (+0,43%) giovedì 10 settembre e cautela infine (—0,39%) nell'ultima riunione. I venditori hanno particolarmente insistito sugli assicurativi (—1,12% come comparto) e sul valori delle banche (—2,33%). Per quanto concerne i primi, non ci sono state clamorose rotture di prezzo, ma un'erosione insistente, che ha interessato soprattutto le Toro (—2,17%), le Alleanza (—2,80%), le Fondiaria (—3,27%) e il minor misura le Ras (—1,37%). Generali ha accusato una perdita nella settimana dello 0,45%. Le grandi holding industriali (+0,16%) hanno potuto contare su un improvviso recupero di Fiat e, anche se questo vantaggio è stato poi eroso, il titolo ha conservato un vantaggio settimanale dell'1,67%. Non cosi Montedison, e tanto meno Snia e Pirelli spa, sempre deboli. Olivetti, pur meno in domanda di Fiat, è riuscita a pareggiare i conti (+0,16%), anche se nell'ultima seduta ha ceduto lo 0,81%. r. s. Im settimana—i L M M G V 7 S 9 10 11

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