Troppi in auto senza polizza di Giuseppe Alberti

Troppi in auto senza polizza Il 70 per cento dei trasportati non è coperto da assicurazione Troppi in auto senza polizza Ogni tanto si riparla di estendere l'obbligo assicurativo a favore dei congiunti che si trasportano in auto (o moto). Si riparla anche di includere nei sistemi assicurativi coloro che guidano 11 veicolo. Insomma, ogni occasione è valida per rimettere in luce-una situazione che è già stata positivamente risolta in altri Paesi della Cee. Ma, ripetiamo, l'annoso problema continua a restare nelle Intenzioni. Sul piano del puro rischio, si calcola che 1 trasportati non coperti da assicurazione siano almeno il 70 per cento deUa totalità e del 100 per cento per quanto riguarda il guidatore. La cosa, quindi, non è da sottovalutare. Vediamo quanto dispone la legge in merito. Non sono considerati «terzi» assicurati: a) tutti coloro la cui responsabilità deve essere coperta da assicurazione (proprietario, assicurato o conducente); b) 11 coniuge, gli ascendenti e i discendenti legittimi, naturali o adottivi delle persone indicate al punto a), nonché gU affiliati e gU altri parenti e affini fino al terzo grado delle stesse persone, quando convivano con questo o siano a loro carico in quanto l'assicurato provvede abitualmente al loro mantenimento. La situazione diventa paradossale quando, poniamo, il conducente di un mezzo pubblico è il marito o genitore di un trasportato: In questa circostanza scatta l'assicurazione e la vittima potrà contare su di un risarcimento. Infatti, l'esclusione di garanzia non vale quando una delle molte persone indicate in precedenza siano trasportate su veicoli destinati a servizio pubblico. In attesa che il legislatore riveda la situazione, l'automobilista previdente stipula polizze a copertura di questi rischi. Per il più delle volte si tratta di assicurazioni infortuni, dove non compare mai la voce «danni morali, danni alla vita di relazione» e simili. Le polizze possono comprendere un determinato capitale per il caso di morte, altrettanto per l'invalidità permanente (anche parziale), una certa cifra quale indennizzo giornaliero per l'inabilità temporanea, una somma per le cure mediche, ospedaliere e farmaceutiche (sempre da infortunio) e cosi via. Il «premio» richiesto per il rischio Infortuni varia a seconda della compagnia assicuratrice, dalle garanzie pretese e dai capitali assicurati. Facciamo un caso. Prendiamo una famiglia di 4 persone e garantiamo una cifra complessiva di 800 milioni di lire (metà per caso morte, metà per invalidità permanente), quindi 200 milioni per componente il nucleo familiare. Il costo della polizza può toccare il mezzo milione di lire l'anno. Cioè 125 mila a testa. Se 1 nostri familiari venissero considerati «terzi» nelle normali polizze, molto probabilmente il supplemento di «premio» non oltrepasserebbe il 15 per cento: attorno alle 80 mila lire orziché 500 mila per la polizza infortuni. Giuseppe Alberti