Storie d'amore con Ia 500

Storie d'amore con Iq 500 Le piccole Fiat che hanno «motorizzato l'Italia» invadono un paesino in provincia di Savona Storie d'amore con Iq 500 A Garìenda il quarto raduno europeo - Dai Paesi nordici cento «collezionisti»: una settimana di viaggio - In maggioranza sono giovani - «Guido solo questa e non la lascerò mai» ■ DAL NOSTRO INVIATO GARLENDA (Savona) — Un paese di seicento abitanti immerso nel verde sopra Albenga, nel giardini pubblici ha uh monumento alla Cinquecento In bronzo e granito dello scultore Antonio Murri. Un paese Invaso da Fiat 500 arrivate da tutta Europa e da ogni parte d'Italia, qualcuna con una storia che sembra una favola. Aria di festa. Sui pennoni le bandiere dei dieci Paesi presenti al raduno, all'ultimo momento si è appreso che sarebbe arrivata una 500 anche dall'Ungheria e c'è stato un gran daffare per trovare una bandiera ungherese. Perché tutto questo a .Garìenda? Un po' per caso, molto per passione. Quattro anni fa 11 sindaco Domenico Romano, uomo dinamico e pieno di idee, nota che nel paese la 500 è l'auto più usuale e organizza un convegno. Ne arrivano una cinquantina, quasi tutte della zona. L'anno dopo sono 150, venute anche da altre regioni. Al raduno dell'anno scorso sono 300 giunte da tutta Italia. All'estero si viene a sapere di questo appuntamento annuale e fioccano domande di partecipazione, con allegata la fotografia della macchinina. E mica chiedono rimborso spese o qualcosa del genere, devono anzi versare 20 mila lire per l'iscrizione. E slamo al quarto raduno, ormai internazionale, che rivela un fenomeno Insospettato: l'amore, la passione, in certi casi il fanatismo, per questa macchinetta, che non si produce più dal 1975 (ne sono state prodotte 3.678.000, sarebbero ancora in circolazione 1.900.000) ma non può certo essere definita auto d'epoca, pezzo d'antiquariato. Ci sono una trentina di «Club della 500» in Germania, Olanda, Svizzera, Francia, Austria, Svezia, molto attivi e con bollettini bimestrali. Un club anche in California. La colonna straniera, con 1 Paesi più settentrionali, è partita domenica scorsa da Oeleen, in Olanda. Nella tappa a Coblenza si è ingrossata con le tedesche, a Saarbrucken con altre tedesche e le francesi, a Basilea con quelle austriache e svizzere. Vediamole, queste macchine, e ascoltiamo 1 loro equipaggi. Anzitutto, quando si dice Cinquecento si intende quella nata nel 1957, giusto trentanni fa, che *ha motorizzato gli italiani* e non l'antenata Topolino. Bene, ci sono tutte le versioni: quella più spartana e quella definita «lusso», la giardiniera e la sport, l'Abarth e la Bianchina, alcune potenziate, truccate, una trasformata in roulotte. Di ogni colore: quelli di serie, ma anche carrozzerie metallizzate, bicolori, multicolori, dipinte con fiorellini o nuvolette, tinteggiate come discoteche, fantasiosamente agghindate. Tutte perfettej molte sembrano appena uscite di fabbrica, continuamente lustrate, tenute con cura quasi maniacale. Ci si aspettavano cinquecentisti di una certa età. Nostalgici, sentimentali, fedelissimi alla 500 perché è stata l'auto del viaggio di nozze o per qualche altro bel ricordo. Questi ci sono. Ma la gran parte di quelli venuti al raduno sono ragazzi. Vent'anni o giù di 11, e molti cosi alti che la cinquecentina deve essere un supplizio. Oli si domanda perché tanta passione per la 500 e le risposte sono diverse. Perché è bella. E' divertente. Oli amici me la Invidiano. Per curarla e perfezionarla: é uno scopo, un hobby. Perché piace alla mia ragazza. (Renzo Arbore, che ha anche dna Jacuar, dice che agli appun¬ tamenti galanti va con la 500 perché 'equivale a un attestato di stima, è un premio all'intelligenza della signora: I motivi di questa passione sono riassunti in tre storie di partecipanti al raduno. Quella di André Sassénus, 53 anni, restauratore di sculture monumentali, arrivato da Parigi con una spider rossa. mLa volevo da quando avevo vent'annt*. Era studente, aveva una Vespa, aveva visto una 500 spider è l'aveva desiderata. Un desi¬ derio che il tempo non ha diminuito. Ha avuto tre o quattro spider prestigiose e potenti, ma ha continuato a sognare «quella». Dice: • Cinque anni fa ivo incominciato a cercare una 500 spider scrivendo a riviste d'automobilismo, con annunci sui giornali di diversi Paesi. L'ho trovata l'inverno scorso a Torino*. Carrozzata da Vignale, l'ha pagata otto milioni, ed è molto ammirata. «Ho ritrovato il piacere di guidare, sema fretta e godendomi il paesaggio*. Ha un'altra macchina e la spider non la usa, nemmeno con la capote alzata, quando piove perché teme la ruggine. Elio Maro adi, 33 anni, emigrato in Svizzera quano era bimbo. Ha fondato a Zurigo 11 «Club 500» che ha venticinque iscritti. Ha speso una ventina di milioni per la sua macchinetta, foderata di pelle bianca, con frigobar, radio e mangianastri stereofonici, tutti i lussi possibili. 'Perché i club? Perché sono un'occasione per trovarci, stare insieme, avere qualcosa in comune di cui parlare. Facciamo uscite, partecipiamo a raduni. Tra i vari club ci sono scambi di informazioni, di esperienze, di pezzi di ricambio: La signora Reana Moretti Rangan di Venezia è con il marito medico il primo equipagp'o italiano arrivato a Oarlenda. L'auto è della signora dal 1972 ed è tenuta che pare uscita ieri dal concessionario. Dice la signora che sono anni che marito e figlio scherzano sulla sua 500, .pezzo da museo*. Giorni fa lei ha visto la notizia del raduno internazionale, e ha avuto la sua rivincita. • Andiamo anche. noi*, ha detto al marito, che adesso sembra contento di esserci. -Guido solo questa e non la lascerò mai*, dice la signora. Si è detto della partecipazione straniera: un centinaio, tra quelli dell'autoco¬ lonna e altri venuti soli. Oli equipaggi italiani arrivano stamane. Se ne prevedono più di duecento, forse trecento, uno partito da Catania. Per due settimane tutta Oarlenda ha lavorato volontariamente per questa manifestazione. Le auto sfileranno su un percorso di venti chilometri, tra entroterra e Costa. Benedizione delle vetture e degli equipaggi, fanfara del bersaglieri, lancio di paracadutisti con le bandiere del dieci Paesi, da elicotteri pioveranno fiori. Molti premi: alla 500 che più ha mantenuto le caratteristiche originali; alla meglio conservata; a quella che per le variazioni dell'Interno e della carrozzeria risulta più simpatica; a quella che per le modifiche più attira l'osservazione; alla più duttile; alla più scassata, •facendo denotare il più assoluto disinteresse del proprietario* ; alla più grintosa,, particolarmente potenziata e agguerrita; alla più elaborata; a quella arrivata da più lontano; alla più anziana; alla più fedele, avendo avuto il minor numero di proprietari; alla più frivola, che ha avuto più passaggi di proprietà; all'equipaggio più elegante, «più in contrasto con lo spirito sbarazzino e informale della Fiat 500.; al conducente più anziano; all'equipaggio che più suscita sentimenti di ammirazione. Se riuscirà ad arrivare in tempo dal Salone di Francoforte, alla premiazione ci sarà l'ottuagenario ingegner Dante Giacosa, progettista della 500. Una volta, tre o quattro anni fa, mi ha detto: «La semplicità è compagna della bellezza. La semplice 500 con tutti i suoi anni è invecchiata meno di altre automobili venute dopo*. Luciano Carino Garìenda. L'allegra Invasione di «500» di tutta Europa; ne circolerebbero ancora'due milioni

Persone citate: André, Antonio Murri, Bianchina, Dante Giacosa, Domenico Romano, Elio Maro, Luciano Carino Garìenda, Reana Moretti Rangan, Renzo Arbore