I giudici di Bari vogliono Anghessa

S giudici di Bari vogliono Anghessa S giudici di Bari vogliono Anghessa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BARI — C'è anche una pista terroristica, collegata al sequestro del transatlantico «Achille Lauro., che gli inquirenti baresi stanno battendo sulla vicenda della nave libanese «Boustany». Le Indiscrezioni danno per certo questo aspetto delle Indagini, uno dei tanti che scaturiscono dalle linee ancora incerte e piene di mistero della vicenda^ Alla procura della Repubblica, però, non confermano né smentiscono. Ieri i sostituti Bisceglle e Capristo, incaricati dal capo della procura Zaccaria di condurre le indagini, hanno solo detto che ogni pista è valida per chiarire la vicenda e venire a capo di responsabilità precise, anche quella del terrorismo mediorientale e delle sue eventuali basi d'azioni in territorio italiano. Hanno anche aggiunto che intendono chiedere con decisione 11 trasferimento di Aldo Anghessa a Bari per metterlo a confronto col due portieri d'albergo col quali avrebbe aviari contatti prima del seque ( ro della «Boustany». Quello dell'hotel Windsor, dove il mediatore avrebbe alloggiato il 30 agosto, e quello del Majestic, dove lasciò la borsa coi documenti che hanno incastrato la Valsella e i suoi responsabili. La pista del terrorismo arabo emerge dal coacervo delle ipotesi ancora confuse sul vero motivo del dirottamento della nave dalla sua rotta tirrenica a quella adriatica. Certo c'è la versione di Anghessa che parla di un ordine giunto dalla Grecia al comandante della nave libanese che era attesa alla Spezia dai carabinieri per essere catturata e perquisita. La nave, vaniva a caricare armi in qualche approdo ligure o toscano, forse anche a Bari, Ma gli inquirenti baresi evi¬ dentemente non scartano qualche altra eventuale missione della nave-pirata: quella appunto di scaricare quelle poche, vecchie (ma ancora valide) armi che teneva nascoste nelle paratie, a qualche gruppo terroristico che avrebbe dovuto farsi vivo mentre la nave Incrociava al largo di Bari. Le armi, com'è noto, sono un bazooka, un lanciagranate, un missile antiaereo la cui fabbricazione risale alla seconda guerra mondiale. La droga (due chili di eroina pura e 25 di hashish), sempre secondo questa ipotesi, avrebbero potuto servire per finanziare questo ipotetico gruppo terroristico. A Bari, infatti, si è ancora convinti che tra i 10 dell'equipaggio della Boustany, attualmente rinchiusi nei carceri di Bari e di Trani, ci sia un esponente di spicco di un gruppo terroristico palestinese. I sospetti si erano appuntati sul clandestino di nazionalità pakistana. Ma ora, a quanto pare, si cerca tra gli altri Questa ipotesi scaturisce anche dal fatto che nel supercarcere di Trani sono rinchiusi alcuni esponenti del terrorlmo arabo che fecero parte del commando che assaltò l'Achille Lauro, condannati a 25 anni di reclusione dal tribunale di Genova. Uno di essi, il 27 maggio, dette fuoco al materasso della sua cella senza alcun motivo apparente. I sospetti sul movente ora orienterebbero i magistrati baresi a ritenere che quell'episodio forse sarebbe servito al terrorista per segnalare la sua presenza a complici esterni. Complici che avrebbero anche potuto costituire una base In Puglia per attendere il momento propizio per tentare di farli fuggire dal supercarcere. Questo momento avrebbe potuto essere lo sbarco di quelle armi e di quella droga dalla «Boustany». Abbiamo riferito ipotesi scaturite da indiscrezioni, null'a'.tro. Oggi i sostituti Bisceglle e Capristo Inizeranno gli interrogatori degli arrestati. Vito Cimarrusti

Persone citate: Achille Lauro, Aldo Anghessa, Anghessa, Capristo, Vito Cimarrusti, Windsor

Luoghi citati: Bari, Genova, Grecia, Puglia, Trani