E Craxi dice: bastava il voto del Senato

E Craxi dice: bastava il vota del Senato E Craxi dice: bastava il vota del Senato ROMA — La flotta partira per il Golfo Persico, come vuole il governo, ma gli ormeggi saranno sciolti martedì e non prima, come hanno chiesto le opposizioni di sinistra. Le navi salperanno solo dopo che saranno noti i risultati della missione di pace in Iran e in Iraq del segretario generale dell'Orni. E non è da escludere che non partano affatto se De Cuéllar otterrà un qualche successo. I partiti della maggioranza hanno misurato ieri mattina alla Camera con un colpo d'occhio le forze delle opposizioni ed hanno preferito raggiungere questo compromesso che evita lo scontro in aula col pei. II gruppo comunista aveva fatto capire che, con varie obbiezioni procedurali, poteva tirare il dibattito a Montecitorio sino a mercoledì. Si sarebbe superata ampiamente la giornata di oggi, entro la quale era previsto il voto di fiducia della Camera che avrebbe permesso alla flotta di salpare già nella notte di domenica. Ancora una volta, l'iniziativa l'hanno presa i socialisti. Erano stati determinanti nel far decidere al governo l'invio delle navi militari nel Golfo Persico. Ieri mattina sono stati determinanti nel portare a termine la mediazione che ha acquietato il pei senza scontentare il governo. Artefice della «riconversione» è stato il capo dei deputati socialisti, Gianni De Michelis. ma lo strate ga è stato Bettino Craxi. "Di prima mattina-avevano parlato i '"mlhistfT'degli Esteri e della Difesa, Antìreotti e Zanone, introducendo il dibattito sulla fi ducia. Subito dopo si erano riuniti i capigruppo per decidere l'andamento dei lavori d'aula. Al primo piano di Montecitorio, De Michelis proponeva ai capigruppo di ritardare la partenza della flotta sino alla conclusione della missione di De Cuéllar. Nello stesso momento, nel «transatlantico», Bettino Craxi si fermava a chiacchierare con i croni¬ sti e faceva capire in anticipo che non ci sarebbe stato 11 paventato scontro parlamentare. -Si vuole aspettare il risultato della missione di De Cuéllar? Da parte nostra non ci sono problemi. Mi pare che i deputati vogliano farsi il weekend — diceva Craxi —. Il problema vero è che doveva essere sufficiente il voto del Senato per dare il via libera al governo. Si dovrà riparlare delle riforme istituzionali necessarie. Certo, De Cuéllar aveva chiesto affidamenti ai contendenti prima di partire e forse li ha acuti. Io credo che nel Golfo Persico ci sarà una svolta. Vedo un movimento di convergerne diplomatiche da parte di importanti personaggi». In queste parole c'è probabilmente la spiegazione dell'atteggiamento socialista. Craxi deve avere avuto sentore che De Cuéllar potrebbe anche portare buone notizie, ed ha preferito non rimanere scoperto in prima linea come «interventista» ad oltranza. Le manifestazioni di piazza del comunisti e dei cattolici, unanimi nell'additare un psi «guerrafondaio», debbono aver contribuito anch'esse a rendere più duttile l'atteggiamento socialista. Una preoccupazione che De Michelis ha manifestato esplicitamente per la -sovraeccitazione della risposta dei comunisti*. Non si va nel Golfo per «/are dell'avventura». Non è vero che è in corso «uno scontro manicheo tra chi vuole la guerra e chi vuole la pace». A difendere il psi contro la de ci hanno pensato i socialdemocratici, accusando 17 Popolo di aver descritto un psi •guerrafondaio e interventista». Va annotato, tra l'altro, che il direttore del Popolo, Paolo Cabras, ha partecipato ieri sera a Roma alla veglia di preghiera dei pacifisti, assieme al sen. Rosati. Ma ieri, nessuno voleva farsi dare dell' * interventista*. Goria ha detto che è sleale chi lo fa e anche il ministro Zanone ha respinto l'accusa. E' stato Zanone, nel pomeriggio, a compiere il passo che le opposizioni di sinistra chiedevano per dare il via libera al voto entro oggi. Il ministro della Difesa ha letto ai capigruppo, riconvocati nel pomeriggio, una breve dichiarazione che leggera poi in aula oggi dopo il voto: •L'inizio della missione navale decisa dal governo avrà luogo il 15 settembre. A quella data, tra l'altro, sarà noto l'andamento dei colloqui del segretario generale dell'Onu a Teheran e a Baghdad. Come è stato dichiarato in aula, dai ministri degli Esteri e della Difesa, l'inizio della missione navale non contrasta in alcun modo con il sostegno all'opzione Onu». Rimane nel vago chi e in base a quali risultati dovrebbe sospendere la spedizione navale nel caso De Cuéllar dovesse tornare con qualcosa di positivo. Il comunista Zangherl era comunque certo di avere ottenuto tquello che volevamo». Il liberale Biondi ha replicato che invece «Zia prevalso la linea dura: finalmente il governo ha fissato una data». Il radicale Rutelli ha parlato di - soluzione all'italiana e pasticciata» e 1 missini di - beffa*. Il comunista Napolitano, in aula, esortava a non rompere la solidarietà che c'è stata da dieci anni in qua in politica estera in un arco che va dalla de al pei e assicurava che 1 comunisti •restano legati a quelle scelte di politica internazionale». Alberto Bapisarda

Luoghi citati: Baghdad, Iran, Iraq, Roma, Teheran