Rush: «Star fuori, una frustrazione»

Rush: «Star fuori, una frustrazione» Rush: «Star fuori, una frustrazione» TORINO — Michael Laudrup è rientrato Ieri a Torino da Cardlff e, nel pomerìggio, s'è recato allo stadio. Aveva intenzione di sostenere un leggero allenamento, forse per smaltire la delusione della sconfitta ed i veleni delle polemiche che ne sono seguite, ma non ha trovato nessuno ed è tornato a casa: riprenderà stamane la preparazione con i compagni, come da programma, per essere pronto al via del campionato. Contro il Galles, •orfano» di ian Rush, aveva disputato un solo tempo, poi era stato sostituito da Sepp Piontek nell'intervallo, ma la Danimarca, che stava sotto di un gol segnato da Hughes, non è riuscita ad evitare un risultato negativo che, adesso, rischia di pregiudicarne la qualificazione alla fase finale degli europei. I danesi, raggiunti dal Galles in testa alla classifica del Gruppo 6, hanno solo una gara da disputare, quella di ritorno a Copenaghen il 14 ottobre, mentre i gallesi, che disporranno di un Rush in più, dovranno affrontare anche la Cecoslovacchia, travolta (3-0) a Helsinki da una Finlandia ormai fuori gioco. Dopo aver fatto fuoco e fiamme per farlo scendere in campo, a dispetto della Juventus (e di Morini, presente al Nlnian Park) che avrebbe preferito lo lasciasse in tribuna perché ancora fresco dello stiramento riportato proprio in Nazionale nella precedente amichevole di Stoccolma con la Svezia, il tedesco Piontek ha tolto Laudrup 'perché non andava mai dentro*. Un giudizio severo quello del et. danese, cosi come era stato duro con la Juventus, alla vigilia, dicendo che «se la società bianconera teme che Laudrup si infortuni nuovamente lo tenga sotto una campana di vetro*. Una scelta tecnica che Laudrup non condivide. -Rispetto la sua opinione e preferisco non fare polemiche, ma non è assolutamente vero che mi sono risparmiato*, ribatte Michael. E aggiunge: «Purtroppo la partita è andata in modo diverso da come si pre¬ vedeva e siamo stati schiacciati. Risultato a parte, è stata una trasferta utile. Sono rientrato a Torino con l'animo sollevato. Sto bene, non ho più problemi muscolari e domenica contro il Como ci sarò. Voglio contribuire a rischiarare le ombre della Coppa Italia. Dev'essere l'anno delle rivincite, per me e per la Juventus*. Chi non ci sarà è Ian Rush, il cui morale contrasta con quello di Laudrup per l'esito del loro mancato «derby». Il goleador è caricatissimo dalla vittoria del Galles, che ha seguito via telefono da casa: -Se ci fossi stato anch'io, con Laudrup al cento per cento, forse si perdeva. Questo successo mi entusiasma. Ho parlato con il et. Mike England, mi sono congratulato e gli ho detto che conto di esserci, anche in panchina, nel retour-match di Copenaghen dove ci potrebbe bastare un pareggio. Poi cercheremo in Cecoslovacchia il punto di una storica qualificazione*. Rush ha intensificato gli allenamenti ed è smanioso di giocare ma, salvo colpi di scena, dovrebbe restare in tribuna sia domenica che mercoledì prossimo a Malta, in Coppa Uefa. «Più che disagio ho provato frustrazione a star fermo tanto tempo e, adesso, ho una voglia matta di rientrare già con il Como, ma non posso ipotecare il futuro*, ripete Rush. Marchesi recupererà Laudrup, Cabrini. Mauro (anche se la caviglia duole un po') e dovrà scegliere tra Alessio e Buso l'uomo che sostituirà Rush. Intervistato da una tv privata nella curva Filadelfia, tempio del tifo bianconero, Rush ha detto che vorrebbe regalare tanti gol al suoi nuovi ammiratori, ma che, quando rientrerà, non li cercherà con impazienza per puntare a tutti i costi alla classifica cannonieri, «in Inghilterra si segna di più perché si gioca di più: qui, oltre alle difese meglio organizzate, la concorrenza è agguerrita*. Brano Bernardi