Il parroco manager

Il parroco manager Trasformata da un sacerdote una frazione di Chivasso Il parroco manager Da 25 anni a Castelrosso, don A verone ha realizzato l'oratorio con asilo e impianti sportivi, un ricovero per anziani e lungodegenti, una casa d'accoglienza per handicappati e una scuola professionale - Ora pensa ad una cooperativa per disoccupati: «Credo nella Provvidenza» CHIVASSO — Non è andato a scuola di «management» e neppure di contabilità e legislazione fiscale, ma di queste materie sa davvero tutto. I suoi studi si fermano al corsi di teologia seguiti al seminario maggiore di Ivrea. Però, come «manager», don Nicola Averono, 67 anni, 35 dei quali trascorsi alla guida della parrocchia di Castelrosso, potrebbe dare lezioni a molti: in un quarto di secolo ha letteralmente trasformato il volto della più importante frazione di Chivasso, 1800 abitanti, molti dei quali hanno lasciato la campagna per andare a lavorare alla Lancia o in altre aziende meccaniche della zona. Don Nicola ha cominciato da una realizzazione «classica» per la Chiesa, l'oratorio. Dice il parroco: «Quando arrivai a Castelrosso non c'era assolutamente nulla né per i giovani né per gli arnioni: trovare le risorse per realizzare le due strutture non era certo facile. Ma la collaborazione della gente è stata meravigliosa: così è cominciata la mia missione». L'oratorio di Castelrosso si chiama «Casa della Gioventù»: dispone di campo sportivo, piscina, bocclodromo, aree per il basket e la pallavolo. Nello stesso complesso sorge an¬ che l'asilo infantile. Come dire: dall'infanzia alla vecchiaia. -L'oratorio è un punto di incontro dove sono passati centinaia di ragazzi, non solo della nostra frazione: dice con un pizzico di orgoglio don Averono. Quando a Chivasso gli amministratori programmavano 1 primi impianti sportivi, le strutture di Castelrosso erano già una realtà. Concorrenza con l'ente pubblico ? «No assolutamente —risponde il parroco — lavoriamo in due ambiti diversi, anche se l'obiettivo comune è quello di migliorare le condizioni di vita delle nostre popolazioni. Certo io devo anche occuparmi delle loro anime...: Per gli anziani è nata la «Casa della fraternità», dove e stato realizzato anche un reparto per lungodegenti. Don Averono si è spinto poi fino a Pecco, in Valchiusella, dove ha ristrutturato la vecchia canonica trasformandola In «Casa dell'accoglienza» per persone anziane ed handicappati. Dopo giochi, sport e divertimento, per i giovani arriva il momento del lavoro: il parroco di Castelrosso realizza, cosi, la scuola professionale articolata in \ un triennio di studi: «/ nostri ragazzi — dice — sono sem- pre riusciti a trovare sbocchi professionali: dirigenti della Alfa-Lancia e della Fiat si rivolgono a noi certi di trovare personale preparato». Ai corsi per manutentori meccani¬ ci ed elettrotecnici si sono aggiunti quelli per esperte di abbigliamento: un'ulteriore possibilità per le ragazze della frazione di trovare un'occupazione. Per migliorare le strutture, don Averono è riuscito ad ottenere anche un finanziamento dalla Cee, al termine di un laborioso «iter» burocratico. •Tutte queste attività dipendono dall'Ente parrocchia- — aggiunge —. Essenziale, per sostenerle, l'aiuto dato dalla popolazione: se sono stato io l'iniziatore, devo dire che tutti mi sono venuti dietro». Dopo 25 anni, don Averono ha lo stesso entusiasmo di quando è arrivato a Castelrosso. Nei programmi a medio termine figurano la creazione di una cooperativa di lavoro fra giovani disoccupati, e l'ampliamento della «Casa della fraternità» e della «Casa dell'accoglienza», con Impegni di spesa per decine di milioni Le spese non lo spaventano: 'Bisogna essere vicini alla gente fra cui viviamo, capirne i bisogni, le aspettative: non dimentichiamoci, poi, che sono un ministro di Dio e credo fermamente nella sua provvidenza». E in fatto di aiuti della «provvidenza» a Castelrosso non stanno davvero male. g. nov. Don Nicola Averono

Persone citate: Averono, Nicola Averono

Luoghi citati: Chivasso, Ivrea, Pecco