Elicottero cadde per colpa di una teleferica abusiva di Guido Novaria

Elicottero cadde per colpa di ma teleferica abusiva Conclusa l'inchiesta sull'incidente (un morto, due feriti) Elicottero cadde per colpa di ma teleferica abusiva Nell'84, la Provincia segnalò il pericolo, ma nessuno tolse i cavi usati per trasportare legname Poteva essere evitato l'incidente aereo costato la vita a Bruno Fossati, 26 anni, muratore di Chianocco, precipitato con un elicottero nel vallone della Verdassa, tra Frassinetto e Pont Canavese, a causa dei fili di una teleferica abusiva: a queste conclusioni è giunta l'inchiesta del sostituto procuratore della Repubblica di Ivrea, Manfredi Palumbo. Quella teleferica abusiva era stata segnalata dalla Provincia un anno prima dell'incidente. In una lettera del 5 novembre '84, l'allora presidente Eugenio Maccari informava la Procura della Repubblica della situazione di pericolo rappresentata dal cavo d'acciaio usato da alcuni montanari per trasportare legname a valle. Undici mesi dopo, il 3 ottobre '85, l'incidente: un elicottero della Elisystem toccò quel cavo. A bordo c'erano il pilota, Pier Domenico Lastone, 37 anni, di Isola d'Asti, 11 suo secondo, Rossano Lorenzin, 26 anni, e Bruno Fossati, dipendente di un'impresa edile impegnata nei lavori di sistemazione del bacino idroelettrico che alimenta la «Trione» di Cuoi-gnè. Dopo l'urto, le pale del velivolo si spezzarono, facendolo precipitare in un boschetto. Fossati, seduto sul sedile posteriore, mori sul colpo; il pilota rimase leggermente ferito, Lorenzin si fratturò una gamba. Le prime indagini confermarono la presenza di una teleferica senza la minima indicazione: Pier Domenico Lastone aveva già fatto numerosi voli nella zona, ma non aveva mai visto segnali. Nel suo primo racconto ai carabinieri era stato esplicito: «L'elicottero funzionava bene, il motore non si è bloccato: sono stati quei cavi a farmi cadere. Quando li ho visti era ormai troppo tardi: per noi sono una vera trappola». Perché dopo l'allarme dato della Provincia nessuno è intervenuto? Il dottor Palumbo sta cercando di rispondere a questo interrogativo che riapre polemiche vecchie di anni sulle responsabilità «scaricate» da un ente pubblico all'altro. Ini questo caso però la Provincia di Torino era stata tassativa: «Quella teleferica è un pericolo, deve essere eliminata' si legge nella lettera. La diffida inoltrata alla Procura torinese venne successivamente trasmessa a Ivrea, di qui passò al pretore di Cuorgnè, Franco Boggio (il vallone della Verdassa, luogo della tragedia, rientra nel mandamento di sua competenza). Fra il novembre '84 e l'ottobre '85 nessuno intervenne o per lo meno non esisterebbero documenti che lo provano. Dopo l'incidente, il dottor Palumbo mise sotto inchiesta il pilota dell'elicottero, il titolare dell'Elisystem, i sindaci di In gria, Giacomo Crosasso, e di Frassinetto, Gilberto Craveri: la zona della sciagura rientrava infatti in entrambi i territori comunali. Ma con la scoperta della lettera della Provincia l'inchiesta assume un aspetto nuovo: l'installazione della teleferica non era stata mai autorizzata né a Ingria né a Frassinetto. A questo punto vanno individuate le responsabilità e sono prevedibili clamorosi sviluppi. Prima che si verificasse l'incidente aereo molti avevano notato quel cavo d'acciaio lungo oltre 200 metri: ma anche in questo caso non ci furono interventi per rimuoverlo. Più volte i piloti di elicotteri avevano chiesto agli enti pubblici di eliminare questa forma di abusivismo in montagna: «A volte basterebbero i palloncini colorati a segnalare la presenza dei cavi non solo delle teleferiche ma anche delle linee elettriche: Qualche giorno fa un pilota di Le ini, Mirko Roncato, 36 anni, a bordo di un «Lama» dell'Eti, azienda valdostana specializzata nel lavori in montagna, ha spezzato i cavi di un elettrodotto dell'Enel nell'alta vai di Gressoney. Racconta Roncato: «Ho virato all'improvviso quando mi sono accorto di finirci addosso, ma le pale hanno ugualmente colpito i cavi. Sono riuscito ad atterrare: un vero miracolo'. Guido Novaria L'elicottero caduto il 3 ottobre *85: il passeggero mori sul colpo, feriti pilota e copOota

Luoghi citati: Chianocco, Cuorgnè, Frassinetto, Ingria, Ivrea, Torino