Tonnellate di polvere dal cosmo sulla Terra di Piero Bianucci

Tonnellate di polvere dal cosmo sullo Terra A Capri 60 scienziati parlano di astronomia Tonnellate di polvere dal cosmo sullo Terra Campioni ogni anno raccolti dalle sonde nello spazio DAL NOSTRO INVIATO CAPRI — Per strano che possa sembrare, l'universo 6 polveroso. La Terra in un anno raccoglie dallo spazio interplanetario diecimila tonnellate di polvere: una finissima cipria per metà a base di silicati (come la sabbia) e per meta a base di composti del carbonio (come la fuliggine). Inoltre grandi quantità di polvere cosmica sono concentrate in nebulose oscure che gettano la loro ombra tra le luci dell'universo: ed è proprio qui che nascono nuove stelle. Da pochi anni gli astrofisici sono in grado di studiare a fondo la polvere cosmica: da quando possono disporre di satelliti e altri strumenti che la raccolgono o che permettono di vederne gli effetti sulla radiazione ultravioletta e infrarossa. Ancora più recentemente si è riusciti a produrre in laboratorio una'buona imitazione delle polveri spaziali. E' l'inizio di una rivoluzionaria astronomia sperimentale. Sono questi 1 temi che da ieri discutono a Capri 60 scienziati provenienti dagli Stati Uniti, dal Giappone e un po' da tutti i Paesi europei, il convegno è organizzato dall'Osservatorio di Capodlmonte diretto da Mario Rigutti e dall'Istituto Universitario Navale di Napoli. L'argomento non deve sembrare troppo specialistico. In realtà può interessare anche l'uomo della strada perché alla polvere cosmica sono legati i grandi problemi dell'evoluzione stellare e dell'origine della vita. Come si fabbrica la polvere cosmica? Ezio Bussoletti, ora professore di astronomia all'Istituto Universitario Navale, è stato tra i primi, quando, ancora lavorava all'Università di Lecce, a occuparsi di questa produzione cosi esotica. -Una tecnica — spiega Bussoletti — è quella dell'arco voltaico. Si fa scoccare la scintilla tra due elettrodi costituiti con il materiate che interessa (silicati o composti del carbonio) e dai vapori che si formano vengono fuori mieros ferule di qualche millesimo di millimetro di. diametro in tutto simili a quelle che troviamo nello spazio. Un'altra tecnica consiste nel colpite il materiale utile con un raggio laser, oppure nel bruciare sotto vuoto ad altissima temperatura lo stesso materiale: Ottenuta la polvere cosmica artificiale, non resta che confrontarne le caratteristiche ottiche, fisiche e chimiche con quelle della polvere osservata nello spazio. Discrete quantità di polvere cosmica autentica e ben conservata vengono raccolte poi con aerei e palloni stratosferici, oppure nel ghiacci dell'Artico e dell'Antartide. Sull'ultimo numero di «Nature», il francese Maurette, del laboratorio di Orsay, annuncia la scoperta di un deposito di polvere cosmica quasi incontaminata in Groenlandia. Le stelle nascono dal collasso di nebulose di idrogeno. I granuli di polvere cosmica hanno un ruolo importante nell'avviare il collasso, in quanto si comportano come nuc'ei di condensazione: una stella milioni di volte più massiccia della Terra può avere come progenitore un granulo invisibile a occhio nudo. Poi c'è l'aspetto biologico. La polvere cosmica, esaminata al microscopio elettronico, rivela una superficie tormentata, scabra, irta di minuscole creste montuose. Qui gli atomi del rarefattissimo gas interstellare possono rimanere Intrappolati abbastanza a lungo da dar luogo a reazioni chimiche complesse. L'astrofisico inglese Fred Hoyle, è arrivato a identificare composti biologici come la cellulosa e la cera. Ultimamente ha addirittura parlato di batteri. Senza arrivare a tanto, è certo che dal 1970 in qua gli astroficl hanno identificato nello spazio tramite l'analisi spettroscopica varie molecole organiche, alcune delle quali sono precursori biologici, sono cioè 1 mattoni chimici con cui è costruita la materia vivente. Può darsi, insomma, che proprio nelle polveri cosmiche si nasconda il/segreto della vita e che la nostra esistenza sia, in un certo senso, un viaggio di andata e ritorno dalla polvere alla polvere. Programmi di ricerca? Molti e ambiziosi. Ne hanno parlato, tra gU altri. Angelo Atzei e Marcello Coradini, direttori dei progetti scientifici dell'Esa, l'agenzia spaziale europea. Ola in avanzata fase di studio è una missione che si propone di raggiungere una cometa, estrarne un campione e portarlo sulla terra. Dovrebbe partire nell'ottobre del fatidico 2000. Il rientro è previsto per il 2008. •Le comete sono una delle sorgenti di polvere interplanetaria — spiega Coradini — e quindi è interessante esaminarle da vicino. Un'altra sorgente è costituita probabilmente dagli asteroidi, e quindi stiamo lavorando anche a due missioni che dovranno visitare questi pianetini tra Marte e Qiove. La prima è la missione americana « Cassini*, che avrà come meta finale il pianeta Saturno ma dovrebbe prima tallonare da vicino un asteroide. La seconda è la missione sovietica «Vesta», che si propone di studiare una cometa e tre asteroidi, lanciando dei penetratoli in uno di questi per saggiarne la composizione*. SI calcola che le polveri costituiscano l'uno per mille' dell'universo. Poco'; si dira. Ma la conclusione del convegno di Capri è che le polveri cosmiche sono come il sale: ne basta un pizzico per dare gusto a tutta la minestra. Piero Bianucci

Persone citate: Angelo Atzei, Coradini, Ezio Bussoletti, Fred Hoyle, La Terra, Marcello Coradini, Mario Rigutti

Luoghi citati: Antartide, Artico, Capri, Giappone, Groenlandia, Napoli, Stati Uniti