Cory sacrifica il governo
Cory smnman governo Le dimissioni dell'esecutivo erano state chieste dai golpisti Cory smnman governo Lasciano l'incarico anche i due principali collaboratori della Aquino, invisi all'ala dura delle Forze Armate - Annullata la visita in Italia MANILA — Si aggrava la crisi nelle Filippine. L'intero governo ha rassegnato le dimissioni in seguito alle dure polemiche determinate dalla fallita rivolta militare del colonnello Gregorio Honasan. L'addetto stampa presidenziale Benigno ha detto che le dimissioni, definite «spontanee», consentiranno alla Presidente di rivedere la sua politica per far fronte alla difficile situazione nel Paese. Ma in contrasto con le dichiarazioni di Benigno, 11 ministro della Difesa lieto ha affermato di essere stato colto di sorpresa e di essere stato informato con un preavviso di pochi minuti. 126 dimissionari includono il potente segretario esecutivo Joker Arroyo, soprannominato «il piccolo presidente» per la sua influenza nella gestione degli affari governativi, ed il consulente legale della Aquino, Teodoro Loca In, considerati 1 più stretti collaboratori della Presidente. Entrambi sono stati accusati da membri della maggioranza governa' tlva in Parlamento e dalle Forze armate di aver interferito indebitamente nella repressione della rivolta di Honasan, e di essere simpatizzanti comunisti. Non si sa ancora se la Aquino ha accettato le dimissioni del gabinetto, ma in ogni caso rappresentano un ulteriore aggravamento della situazione politica nel Paese, già resa gravida di incognite dalle fratture tra i militari approfonditesi dopo l'insurrezione di Honasan, ancora libero alla testa di centinaia di seguaci Le dimissioni del governo sono una delle richieste avanzate dal capo golpista in una dichiarazione radiofenica rilasciata la settimana scorsa. Honasan ha inoltre chiesto la destituzione del capo di stato maggiore delle Forze armate, gen. Fidei Ramos, e la convocazione di nuove elezioni presidenziali. Honasan accusa Ramos di non essere in grado di combattere efficacemente la guerriglia comunista del «Nuovo esercito del popolo» che infuria in tutto il Paese. E' stato proprio Ra¬ mos a reprimere la ribellione alla testa delle truppe rimaste fedeli al governo, ma non senza difficoltà e tentennamenti da parte di settori dei militari che sono entrati in azione solo quando è apparso evidente che l'insurrezione non sarebbe riuscita. Le prime reazioni del Parlamento alle dimissioni dell'esecutivo sono state favorevoli: il gruppo parlamentare di maggioranza ha Invitato la Presidente a rinominare solo quelli che ritiene indispensabili al bene del Paese. Un ulteriore, preoccupante sviluppo per il governo Aquino si è avuto con l'annuncio che anche il «Fronte nazionale di liberazione moro» di Nur Misuari, la principale organizzazione degli irridentisti islamici, si accinge a dare vita ad un governo rivoluzionario. Altro segnale che la situazione a Manila appare delicatissima, è l'annullamento della visita di Cory in Italia e In Vaticano in programma a ottobre. La notizia è stata data da fonti del palazzo presidenziale e della Chiesa. L'annuncio ufficiale verrà dato nei prossimi giorni. La Aquino era stata invitata in Italia da Cossiga. La data della visita non era stata ancora ufficialmente stabilita, ma avrebbe dovuto aver luogo intorno alla metà di ottobre perché la Presidente, il giorno 18, avrebbe dovuto partecipare in Vaticano alle cerimonie per la canonizzazione del martire filippino Lorenzo Ruiz. La Aquino sarebbe stata ricevuta in udienza privata dal Papa, ed era stata invitata a pronunciare un discorso al Sinodo dei vescovi. Ad aumentare la tensione ha contribuito anche la strage compiuta da elementi che si ritiene appartengano a una milizia filogovernativa nel villaggio di 8imanta, a una quarantina di chilometri da Zamboanga. Il bilancio del massacro è di 11 morti, per lo più bambini. Secondo la polizia è una rappresaglia da parte dei membri di una milizia locale che hanno voluto vendicare l'uccisione, avvenuta sabato scorso, di due compagni. (Ansa)
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