Il fedele dissenso Usa

Il fedele dissenso Usa Il fedele dissenso Usa .. CITTA' DEL VATICANO — Un «lungo Incontro» con Ronald Reagan aprirà oggi a Miami il 3T viaggio di Giovanni Paolo n fuori d'Italia, e il secondo negli Stati Uniti. Una visita importante: la Conferenza Episcopale americane, è numerosa e potente, il suo peso negli affari della Chiesa e del continente è in continua crescita. Cosi come in Curia: 0 cardinali, 9 arcivescovi, 10 vescovi, 46 sacerdoti, 12 religiosi e 16 laici (in tutto sono 102 persone) lavorano nei palazzi all'ombra di San Pietro. Motto del viaggio è .Unm nel servizio», e l'unita è simbolo deUe preoccupazioni nutrite da Roma. Non tanto a causa delle minoranze rumorose che accompagneranno con il loro folclore le peregrlnazio, ni del Papa; quanto della grande massa degli •uomini della strada cartolici» in rispettoso, silenzioso e tutto sommato fedele dissenso con l'insegnamento magisteriale. I cattolici sono assimilati al tessuto sociale e culturale del Paese, alla sua corrente principale (e infatti la Chiesa è meno forte — paradossalmente — fra gli hlspanos, i cittadini di lingua spagnola, e i negri). Cosi le regole rigide di Roma in tema di divorzio, contraccezione, rapporti prematrimoniali vengono sempre meno seguite anche da cattolici osservanti. La Chiesa cattolica è una • monarchia, forse l'ultima monarchia .totalmente- as¬ soluta. Di questa realta Giovanni Paolo li deve convincere un gregge che si chiede: «Se la democrazia e le politiche di unanime consenso hanno successo negli Stati Uniti, perché la Chiesa non dovrebbe funzionare allo stesso modo? Se uomini e donne sono eguali per la legge degli Usa, per quale motivo le donne non possono essere ordinate al sacerdozio-? Non è un compito facile, e infatti proprio per spiegare a Roma questa «diversità» 11 vertice della Conferenza Episcopale ogni anno viene a Roma per parlare con il Papa, E' una diversità che Giovanni Paolo n di sicuro non gradisce, simile, ma non eguale, a quella olandese, ricondotta parzialmente nei ranghi con un intervento deciso e duro. Ma la stessa medicina non può essere utilizzata per gli Stati Uniti. Se non altro perché i cattolici d'oltreoceano forse hanno il vizio di voler pensare troppo con la propria testa, ma non quello dell'avarizia. L'obolo di San Pietro ha fruttato nell'86 47 miliardi e 730 milioni di lire, e la meta di questa cifra veniva dagli Stati Uniti. Senza parlare dell'influenza crescente del vescovi a livello politico. Hanno avuto, per esemplo, un ruolo importante nell'alutare la Santa Sede a convincere Reagan a togliere le sanzioni economiche alla Polonia, e a garantire presso l'amministrazione di Washington 11 card. Sin, garante a sua vol¬ ta di Cory Aquino. La Conferenza Episcopale Usa è compatta e sostanzialmente comprensiva verso le esigenze di democrazia della sua base, anche se le nuove nomine vescovili compiute da Giovanni Paolo n — fra le altre quelle di O'Connor a New York, Mahony a Los Angeles, Law a Boston — la stanno lentamente spostando verso posizioni più intransigenti. Comunque nessuno dei neo-incaricati, forse non a caso, è stato incaricato di redigere e leggere una delle quattro relazioni che il Papa ascolterà in una riunione fiume di quattro ore, a porte chiuse, nella Missione San Fernando, con 1 presuli Usa. «/n generale, i laici cattolici vogliono partecipare. — afferma Dolores Leckey in uno studio che raccoglie le opinioni di 200 mila fedeli —. L'atto di partecipare è visto dai cattolici Usa come distintivo della cultura del loro Paese, e della vita moderna. Vogliono anche essere presi sul serio, ma ogni tanto sentono che non è cosi». E' a questi «cattolici della strada» che Giovanni Paolo n dovrà rivolgersi, anche se come è consuetudine l'inizio del viaggio sarà dedicato all'ufficialità. Reagan lo attende a Miami per parlare di Medio Oriente, disarmo e soprattutto America Centrale. A Miami ci sarà anche il card. Obando Bravo, per spiegare al Papa che cosa sta succedendo in Nicaragua. Marco Tosattl