Capitani coraggiosi di Livio Zanetti

Capitani coraggiosi E se non trovassimo più navi da scortare? Capitani coraggiosi Sarebbe grottesco oltre che sconveniente se dopo tante discussioni e sospetti e accuse infuocate — ivi compreso un revival di insulti da Anni 50, tipo «lacchè dell'imperialismo» da una parte e «servi di Mosca» dall'altra — le navi da guerra spedite nel Golfo Persico per far da scorta alle nostre petroliere non trovassero più nulla da scortare. E tuttavia anche questa è un'ipotesi da non escludere, qualora si prendano alla lettera le dichiarazioni rilasciate in questi giorni da certi marittimi della «Jolly Rubino», primo fra tutti il loro comandante Guido Manfredino. Il quale, raggiunto per telefono dal Corriere della Sera nel suo lettino di dolore al «Rasheed Hospital» di Dubai, dove è ricoverato per una frattura al femore dovuta all'eccesso di precipitazione con cui aveva percorso la tolda del suo naviglio durante l'aggressione dei pasdaran, si è detto scarsamente propenso a riprendere servizio da quelle parti: «Il Golfo è un inferno, e non so proprio se ci ritornerò». La prudenza non è mai troppa, e in ciò il comandante Manfredino è confortato da importanti precedenti, come quello, tanto per citarne uno recente, che ha avuto per protagonisti il capitano della «Achille Lauro» e dei suoi dipendenti durante lo storico sequestro e anche dopo, in occasione del processo ai sequestratori. Nel corso del sequestro, nessuno dei marittimi imbarcati si fece venire in mente che forse, essendo loro qualche centinaio e i sequestratori solo 4 di numero (tre nei turni di notte), potevano magari tentare di disarmarli; e durante il processo, quasi tutti evitarono di identificare il terrorista palestinese che aveva assassinato a sangue freddo il vecchio paralitico di nazionalità americana Leo Klinghoffer (ad indicare il killer ai giudici fu un cameriere di bordo di nazionalità portoghese). Quanto ai marittimi della «Jolly Rubino», non si sa ancora se condividano i dubbi del loro comandante riguardo al ritorno o meno nelle acque calde del Golfo. Gli armatori temono che si, Livio Zanetti (Continua a pagina 2 In setta colonna)

Persone citate: Achille Lauro, Guido Manfredino, Leo Klinghoffer

Luoghi citati: Mosca