Fiducia per la flotta nel Golfo di Alberto Rapisarda

Fiducia per la flotta nel Golfo Il voto nella notte al Senato dopo una giornata di tensione Fiducia per la flotta nel Golfo La de ha cercato fino all'ultimo dì far slittare la spedizione • Anche nel osi qualche ripensamento - Domani dibattito alla Camera ROMA — D governo ha ottenuto pochi minuti prima della mezzanotte la fiducia al Senato (170 voti favorevoli, contrari 118, astenuti 1; i votanti sono stati complessivamente 289, la maggioranza richiesta era 145) e con essa la conferma che la maggioranza ritiene «opportuna» la decisione di inviare la mini-flotta nel Golfo Persico. Cosi si legge nella mozione approvata dai cinque partiti di governo (de, psi, psdi, prl, pll), invece della tradizionale formula: •Approva-. Dietro queste sfumature lessicali si nasconde il travaglio della de che sino all'ultimo ha tentato di evitare sia 11 voto di fiducia che l'Invio della formazione navale. Il primo obiettivo la de ha capito che era fallito quando si è riunito alle 12 11 Consiglio del ministri per porre la fiducia. Sul secondo non ha perso tutte le speranze. In una giornata fitta di contatti affannati per tentare, da parte de, di puntare soprattutto sull'azione mediatrice dell'Onu, quando ormai sembrava che lo scudocroclato avesse raggiunto 11 massimo di isolamento nel governo, è arrivato il colpo di scena. Con un improvviso cambiamento di tono, il capo¬ gruppo socialista al Senato, Fabbri, faceva capire che la decisione di far partire le navi si può anche •riconsiderare.. Un'ora dopo un fondo dell'Avariti/ dava più forte ufficialità alla svolta, ravvivando le speranze di quanti contano ancora su uno «slittamento» della partenza. «Se l'esito della mediazione del segretario generale dell'Onu sarà concretamente positivo, avremo di fronte una situazione del tutto nuova e felicemente diversa — diceva il sen. Fabbri —. Sarà dunque necessaria una riconsiderazione di questa nuova realtà da parte del governo italiano, che ha assunto là sua decisione cautelare rebus sic stantibus*. Era questa la risposta del capogruppo socialista a quanti in mattinata avevano chiesto al Senato di sospendere l'Invio delle navi in attesa della conclusione della missione di De Cuéllar. Una risposta che In apparenza sembrerebbe ovvia, ma che è invece rilevante se si tlen conto del contesto In cui è stata pronunciata. In mattinata, l'ex presidente delle Acll e ora senatore de, Domenico Rosati, aveva chiesto esplicitamente una •pausa di riflessione che sposti i tempi applicativi della decisione operativa al momento delle conclusioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu sulla missione di De Cuéllar in Iran*. Rosati lo faceva a nome della •obiezione cattolica che è vasta e profonda', ma trovava anche l'assenso immediato del suo capogruppo, Nicola Mancino. •L'auspicio formulato nell'aula di Palazzo Madama può essere accolto come un invito a non partire imme¬ diatamente. Peraltro, decidere di partire non significa far salpare immediatamente le nostre navi» diceva Mancino. Poi, a sera, nella dichiarazione in aula, elogiava la linea neutrale sinora seguita dal governi Italiani nelle vicende del Golfo e concludeva dicendo che la decisione del governo 'rafforza in noi la convinzione che si deve seguire la via diplomatica'. Mancino non si dava pace per 11 fatto che 1 comunisti avevano voluto a tutti 1 costi un voto in aula. •Avremmo potuto presentare una risoluzione che avrebbe fortemente circoscritto i compiti della flotta — spiegava —. Se avesse potuto scegliere tra Onu e flotta, la de avrebbe scelto l'Onu». Ma, era evidente, la de aveva dovuto subire l'Iniziativa socialista. Invano, nella tarda mattinata, gli indipendenti di sinistra (eletti nelle liste del pel) tentavano di ricucire lo strappo con la de, presentando una mozione che di fatto ricalcava l'Intervento del de Rosati. In pratica, si chiedeva un rinvio della missione navale in attesa dei risultati di De Cuéllar. La richiesta del voto di fiducia, però, spazzava via questa come tutte le altre mozioni, a favore di quella della maggioranza. Il cambiamento di tono del psi cominciava a far circolare in serata l'Idea che il via alle navi potesse essere sospeso. SI parlava sempre più apertamente di «slittamento» e di .riconsiderazione.. Contro l'Ipotizzata sospensiva si schierava perù 11 capogruppo repubblicano Gualtieri: «A parte il fatto che prima che la squadra diventi operativa nel posto dovranno passare ancora alcune settimane, mi chiedo perché noi dovremmo avere reazioni diverse da quelle di Inghilterra, Francia e Olanda'. Ma un «rinvio», anche se breve, potrebbe esserci con una soluzione «all'italiana». Il dibattito alla Camera comincerà venerdì per concludersi sabato col voto di fiducia. Subito dopo le navi potrebbero partire. Ma alcuni parlamentari de hanno fatto presente che sabato e domenica si svolgerà un importante convegno di corrente, che sabato non è detto che tutti potranno essere in aula e che, forse, se si arrivasse a lunedi sarebbe meglio. Non si sa ancora cosa deciderà la Camera. Intanto, non sembra che si sia realizzato l'auspicio che 11 ministro Granelli (de) ha fatto al Senato: •71 governo ha deciso di porre la fiducia per concludere il dibattito in un modo chiaro'. A conclusione del dibattito prima del voto, hanno replicato 1 ministri Andreottl e Zanone. Andreottl ha assicurato che l'Invio della scorta alle navi mercantili italiane nel Golfo è «un fatto specifico e temporaneo' che non contrasta con «la netta riaffermazione dell'essenzialità dell'azione dell'Onu.. Il presidente del Consiglio Goria non si è fatto vedere. Alberto Rapisarda

Persone citate: Domenico Rosati, Fabbri, Goria, Gualtieri, Mancino, Nicola Mancino, Zanone

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Iran, Olanda', Roma