Arriverà un nuovo Cristo ma uccideranno anche lui

Arriverà un nuovo Cristo ma uuideranno anche lui Arriverà un nuovo Cristo ma uuideranno anche lui VENEZIA — Jancsó è sempre lo stesso. Già, ma la stanchezza o la ripetizione degli autori geniali ci interessa di più di un tran tran mediocre. Con La stagione dei mostri il regista ungherese riprende la sua scena consueta, con i suoi attori soliti, con l'amarezza al posto della rabbia: ancora l'erba della pianura e il balletto avvolgente degli interpreti, per diagonali, piroette, piccoli passi, accenni di corsa, spogliarelli (le donne). Questa volta è in scena, come dire, il giallo del progresso: ne sono protagonisti gli orfani delle speranze e delle velleità di ieri. Diciamo grossolanamente: prima era più facile progettare un mondo nuovo, c'era una razionalità anche nell'ingiustizia, adesso sembra che lo stesso progresso scientifico contribuisca alla irrazionalità generale, il benessere promette una tregua passeggera, apocalittici e fiduciosi sì confrontano. Secondo Jancsó e il suo sceneggiatore Hernadi il progresso non ci salverà dalla catastrofe, se non sarà evitato lo scontro storico tra illusione egualitaria e pragmatismo tecnocratico. ' Il sessantenne professor Kovàas viene festeggiato dai suoi allievi. Ne ha in tutto il mondo, una vera comunità scientifica. La festa è però turbata da strani eventi, scoppi fumi incendi, e dall'inimicizia tra i professori Bardocz e Komondi, rappresentanti, spiega Jancsó, di due tesi contrapposte, l'ugualitarismo e l'elitismo, il comando delle minoranze competenti. Solo che Komondi vorrebbe l'ugualitarismo attraverso la chimica, i farmaci (ma cosa? l'ugualitin? il democratol?). Forse per questo è sospettato d'aver ucciso gli artisti invitati alla festa e di non essere estraneo al suicidio iniziale d'uno scienziato amico. A evitare la catastrofe collettiva non basterà che un autista d'autogrù, nuovo Cristo, risusciti i morti, uccideranno anche lui... Troppi simboli, anzi troppe allegorie, perché la scena bellissima non vacilli, contagiata dalla voglia di distruzione dell'autore. „ r

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