Alle cooperative di solidarietà

Alle cooperative Sovvenzioni della Regione Alle cooperative Stanziato un miliardo-per l'iniziativa Sovvenzioni e contributi alle cooperative che hanno fra 1 soci persone Inabili, oppure a cooperative definite di •solidarietà sodale»: 11 ha decisi Ieri la giunta regionale su proposta dell'assessore all'Assistenza, Mario Carletto. La disponibilità economica prevista per l'iniziativa è di un miliardo. Che cosa significa? Spiega Carletto: .Bisogna prendere atto che esistono in Piemonte, e specialmente a Torino, numerosi gruppi di volontari che spesso devono affrontare non poche difficoltà per aiutare il prossimo. Sono sodalizi che non trovano sostegno nella normativa statale. Da qui la necessità di intervenire in qualche modo con iniziative di supporto: n disegno di legge regionale ha quindi lo scopo di intervenire a favore di .quegli enti per i quali l'esiguità delle risorse e l'endemica carenza dì personale non sempre consentono un puntuale soddisfacimento delle esigenze dei cittadini.. In che modo? Con sovvenzioni alle cooperative 1 cui soci lavoratori sono almeno per il 30 per cento persone con grave disagio fisico o psichico (invalidità riconosciuta superiore al 50 per cento), assegnando 2 milioni a persona fino a un massimo di 24 milioni l'anno; oppure elargendo contributi (valutati da apposita commissione) a cooperative che gestiscono servizi socioeducatlvo-assistenziali. Con questa legge si tenta anche di fare un censimento dei tanti gruppi e di disciplinare con tale strumento le iniziative valide da quelle carenti. Le cooperative saranno cosi inserite nell'albo dei fornitori della Regione e dovranno essere invitate alle gare indette dall'Ente e dalle Usi. Inoltre, per l'affidamento di forniture di servizi il cui importo contrattuale non superi 1 100 milioni, sarà possibile per la Regione e le Usi procedere mediante trattativa privata. La novità della proposta, spiega l'assessore, «sta nella capacità di organizzare cose e persone secondo un metodo democratico, per produrre servizi sociali, beni e servizi di altra natura. Si tratta, cioè, di trasformare persone in difficoltà, siano esse tossicodipendenti, handicappati, detenuti dimessi dal carcere o in semilibertà, coinvolgendole responsabilmente da fruitori di servizi in protagonisti di processi produttivi affinché, attraverso l'assunzione del rischio d'impresa, si rivolgano stabilmente alla integrazione di quanti la società tende ad emarginare ed a segregare..

Persone citate: Mario Carletto

Luoghi citati: Piemonte, Torino