«Kohl, venga a Berlino Est» di Alfredo Venturi

«Kohlf venga a Berlino Est» Honecker a Bonn approfondisce il dialogo con l'altra Germania «Kohlf venga a Berlino Est» H cancelliere accetta l'invito - Un nodo: il governo federale non riconosce la capitale della Ddr - Il leader comunista avrebbe revocato l'ordine di sparare sui fuggitivi - Genscher diserta i colloqui DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — E adesso tocca a Helmut Kohl. Il Cancelliere ha accettato •con gratitudine» Il contro-Invito che Erlch Honecker gli ha rivolto ieri, al termine della parte ufficiale della sua visita a Bonn. Dunque Kohl andrà nella Ddr. Ma quando, ma dove? n problema non riguarda tanto il quando (si parla, fra le delegazioni, della prossima primavera), quanto il dove. E' chiaro che Honecker vorrebbe completare 11 suo successo politico ricevendo il Cancelliere a Berlino Est, che ha proclamato capitale della Ddr. Ma questa proclamazione, Bonn non l'ha mal accettata: perché viola lo statuto della città divisa. E' l'ennesimo pasticcio intertedesco: anch'esso probabilmente destinato a una tenace resistenza verbale, compensata da un accomodamento di fatto. Ancora ieri sera, dopo che il comunicato congiunto aveva elencato 1 progressi concreti nei rapporti Bonn-Berlino Est, auspicandone un sempre maggiore sviluppo, Kohl parlava — nel brindisi al pranzo offerto da Honecker — di - unita della nazione tedesca: Si sa che il Cancelliere, quando parla di unità, nazionale, non intende, come il presidente Welzsaecker, qualcosa che può benissimo prescindere, come ha fatto per secoli, dall'unità politica. Intende precisamente questa: anche se aggiunge che non è per oggi, né per domani. La divergenza sulla •questione nazionale» è esplicita¬ mente citata nel comunicata Per il resto, è un Inno alla comune volontà di approfondire 1 rapporti, di dare un efficace contributo, ognuno a partire dalla propria alleanza, alla distensione internazionale. Per questo Kohl propone contatti regolari al livello più alto. SI illustrano i tre accordi di cooperazione che 1 ministri, presenti Kohl e Honecker, hanno solennemente firmato: cooperazione In materia di tecnologia, di protezione ambientale, di allarme radioattivo. Le fonti federali sottolineano con compiaci¬ mento il fatto che la portata di questi accordi si estende a Berlino Ovest E' 11 momento del riconoscimenti di fatto e anche Honecker, evidentemente, ha dovuto attenuare un po' la tradizionale Intransigenza. Basterà, per ricevere Kohl nel suo palazzo berlinese? Non a caso nel comunicato si parla di meno intralci agli scambi: dunque più viaggi, più contatti, più commerci. Euforico, 11 portavoce orientale Wolfgang Meyer parla di bilancio positivo. Qualcuno vuol mettere alla prova quell'euforia, e chiede notizie dello Schiessbefehl, l'ordine di sparare sul fuggiaschi. Momento di gelo, risposta burocratica: • Ogni Stato, sul suo confine, decide a modo suo». Naturalmente, Honecker non può essersela cavata cosi a buon mercato, quando a porre la questione è stato ti Cancelliere. Le fonti ufficiali tacciono In materia: ma lasciano circolare delle voci. E queste voci dicono che Berlino Est ha promesso di rendere definitiva la sospensione temporanea di questa licenza di uccidere, che fu ordinata per non turbare la visita. Con una sola eccezione: quando U fuggiasco è un militare disertore, fuoco a volontà. E' una materia, questa, destinata a sfuggire a ogni definizione diplomatica: soltanto la cronaca dirà come sono andate le cose. Terminata a metà giornata la parte ufficiale della visita, Erich Honecker ha cominciato a fare del turismo politico. Prima è andato a far visita, nella sua casa di Bad Qodesberg, a colui che ha definito un vecchio amico: Herbert Wehner, uno dei capi storici della socialdemocrazia tedesca. Più tardi, nel castello di Gymnlch che lo ospita in questi giorni, ha ricevuto 1 rappresentanti delle forze politiche federali: primo fra tutti, Herbert Mles, segretario del piccolo partito comunista. E poi 1 capi del quattro partiti rappresentati al Bundestag: socialdemocratici, democristiani, liberali, verdi Ieri mattina, il ministro degli Esteri Hans-Dietrich Genscher ha ricevuto il suo collega orientale Oskar Fischer. E' un'altra delle singolarità protocollari di questa visita: Fischer fa parte della delegazione del suo Paese, ma non Genscher. Perché il ministro degli Esteri, spiegano le fonti federali, si occupa dei rapporti con gli Stati esteri: e la Ddr non è fra questi Infatti Genscher e Fischer non hanno parlato di rapporti intertedeschi, affrontando invece la tematica tipicamente internazionale del disarmo. Anche 1 due ministri degli Esteri, come Kohl e Honecker, hanno deciso di vedersi più spesso. Alfredo Venturi