«Ho amato i potenti d'America» di Ennio Caretto

«Ho amato ipotenti d'America» Fanno scandalo le confessioni di una signora di Washington «Ho amato ipotenti d'America» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — E' bastata la traccia del libro. Ottanta pagine sugli amori di una bella signora di Washington con i Kennedy, 1 Rockefeller e altri potenti della politica e della finanza americane (pagine che dicono e non dicono, ma che stuzzicano e provocano) hanno messo a soqquadro la capitale, evocando immagini di avventure boccaccesche alla Casa Bianca, al Pentagono, al Congresso. Sebbene pochi abbiano visto il testo — gli editori in grado di versare 100 mila dollari di anticipo per un libro, 130 milioni di lire —11 contenuto è subito diventato di pubblico dominio. L'autrice dell'opera, se cosi si può chiamare, è un personaggio della vita mondana di Washington, a suo tempo tra le donne più ammirate della capitale: Joan Braden, da 38 anni moglie del celebre giornalista Tom Braden, già funzionarlo della da e scrit¬ tore di libri di successo. La signora Braden è madre di ben 8 figli (alla coppia si ispirò un famoso spettacolo televisivo, Eight is enough) ma ciò non le ha impedito di frequentare oltre a suo marito altri uomini, tutti noti e influenti. Per il suo abbozzo, ha scelto un titolo emblematico, «Abbastanza corda, ossia libertà nel matrimonio», suscitando l'Ironia dei benpensanti: -il matrimonio è un istituto, ha scritto, da rispettare ma non idolatrare... Oli uomini devono capire che non possono essere gelosi se la loro donna cena o fa altre cose con qualcuno... Dovrebbero esserci più mariti come il mio». A quanto riferisce il Washington Post, che le ha dedicato una intera pagina, il carnet di Joan Braden include Robert Kennedy, il ministro della Giustizia assassinato nel '68, fratello del presidente John Kennedy; Nelson Rockefeller, 11 miliardario e vicepresidente re¬ pubblicano; Robert McNamara, il «ragazzo prodigio» delle nuove frontiere kennediane; e anche un anonimo seduttore, ospite in casa sua, che entrò nottetempo in camera da letto, e ne vinse le resistenze con un afrodisiaco. L'unico legame serio di Joan Braden sarebbe stato con McNamara: durò una decina di anni, tra viaggi romantici in diversi Paesi. In queste confessioni gli episodi più piccanti riguardano Nelson Rockefeller e Robert Kennedy, n primo, che ha l'abitudine di regalarle biglietti da 100 dollari •perché si compri indumenti intimi-, entra un giorno nel suo appartamento e' s'infila di forza nella doccia «indossando solo un sorriso da birbante-. Il secondo, nel '63, ancora sotto trauma per l'assassinio del fratello, la porta in stanza, ma lei lo respinge quando lo vede levarsi la cravatta: «Tom avrebbe capito, commenta, ma sua moglie Ethel no-. Joan Bra¬ den sembra smentire le voci sull'amore di Robert Kennedy per Marilyn Monroe: sostiene che quando l'attrice, «una ragazza biondissima, senza reggiseno, in pizzo nero-, gli fu presentata, Robert Kennedy non si alzò neppure. Al Washington Post, che l'ha intervistata, la signora Braden ha fatto una serie di mezze smentite. Ha aggiunto che cercherà di scrivere il l.bro con l'aiuto del marito, •per mettere i puntini sulle i-. Ma la Washington-bene si sta muovendo per soffocare lo scandalo. Jacquetine Kennedy, la vedova del presidente, sua vecchia amica, le ha chiesto di censurare alcune parti. L'attore Kirk Douglas, un altro Intimo, le ha consigliato prudenza. Dopo le avventure extraconiugali che hanno bruciato Gary Hart nella corsa alla presidenza, l'ultima cosa di cui la capitale aveva bisogno era un'autobiografia salace. Ennio Caretto

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