A Crotone hanno scoperto ma nuova industria: I'eroina

A Crotone hanno scoperto ma nuova industria: I9eroina A Crotone hanno scoperto ma nuova industria: I9eroina Duemila drogati su (50 nula abitanti, in proporzione più che a Milano -1 prèzzi fissati dai boss DAL NOSTRO INVIATO CROTONE — Nel delo intorbidito dallo scirocco 11 fumo delle fabbriche resta basso, pesante, sulla vecchia circonvallazione i camion cisterna stringono 1 palazzi come una cintura. Sarà anche perché la giornata è grigia, ma questa distesa di ciminiere che spunta dal deserto non pare proprio un angolo di Calabria. •Si, questo è un posto molto diverso dal resto della regione», spiegherà più tardi il sindaco. Un nucleo industriale dove d'industria non ce n'è, un luogo di commerci, di contatti proprio al centro di una zona fra le più arretrate del Paese. Una città «moderna», insomma: tanto dall'accorgersi all'improvviso di aver mutuato tutto 11 peggio delle società avanzate. Tre sociologi hanno condotto un'indagine durata mesi: e adesso affermano che in proporzione agli abitanti, Crotone è tra le prime sei città italiane nel mercato della droga. Qualcuno, forzando un po' i dati, lancia messaggi ancora più allarmati: •Siamo i secondi, subito dopo Verona: duemila tossicomani su SO mila abitanti». Una proporzione sconcertante, superiore anche a quelle di Roma o Milano, ma in questa corsa verso la morte le classifiche in fondo hanno poco senso. La sorpresa, lo sconcerto nascono piuttosto dallo squarcio che si apre nel velo delle statistiche e dei luoghi comuni. Proprio qui, ai limiti della terra del latifondo, senza che nessuno se n'accorgesse un paesone che aspira ad essere città si è già trasformato in hinterland, ha cominciato a vivere atmosfere da barriera senza avere metropoli cui appoggiarsi. Nell'enorme complessità del «caso Calabria», ecco una scheggia che dimostra quanto sia facile il passaggio dalle angustie dell'arretratezza ai disastri del postindustriale saltando la fase del benessere. •Sorpresi? Certo, nessuno si aspettava che il fenomeno avesse assunto queste proporzioni — spiega Visconte Fronte ra, socialista, più volte sindaco di Crotone ed oggi a capo di una giunta di sinistra —. Anche tra i non specialisti, però, era chiaro che il fenomeno delle tossicodipendenze era in grande espansione». Di qui l'iniziativa di commissionare l'indagine al dipartimento di sociologia dell'Università di Calabria. Con Pino Arlacchi un ricercatore inglese. Roger Lewis dell'Università del Kent (già autore di numerose indagini sull'organizzazione mafiosa), e Rocco Turi hanno indagato per mesi negli ospedali, nelle Usi, negli ambulatori, interrogando più di duecento persone. I risultati sono stati sconcertanti. •Settecento tossicomani e circa milletrecento consumatori saltuari di eroina», sintetizza Rocco Turi. E' come dire che su mille giovani del Crotonese, a «farsi» sono più di dieci. Lewis, con pedanteria tutta anglosassone, è arrivato a stimare alla lira anche la dimensione del giro di danaro: 9 miliardi e 216 milioni l'anno. Ma perché questo «boom» si è verificato proprio a Crotone? Quest'assurdo primato non sarà legato al fatto che qui la ricerca è stata approfondita, mentre altrove ci si basa solo sui dati ufficiali? •Purtroppo non è cosi — chiarisce ancora il professor Turi —. In altre città della Calabria e del Sud non sono state compiute indagini del genere, ma sul numero complessivo dei tossici si hanno stime piuttosto attendibili. Anche le interviste incrociate che abbiamo condotto confermano che a Crotone il consumo della droga ha raggiunto vette inimmaginabili. Eppure qui una dose costa molto più che altrove». Ecco un altro elemento significativo: chi compra una dose in piazza della Resistenza, ai giardini pubblici o al Castello (1 tossicomani hanno raccontato anche questo) paga 220 mila lire, quasi 11 doppio che a Roma o Milano. E' l'intermediazione mafiosa che fa lievitare 1 costi. Industrie chimiche, contatti con l'esterno, un certo movimento di danaro: i fattori di questo tragico «boom» sono stati diversi. •Al porto molti ci hanno spiegato qual è il movimento delle navi che arrivano dal Medio Oriente, e su questa costa trovano miglia e miglia di litorale deserto, su cui scaricare tranquillamente le partite». Anche la vicinanza di Capo Rizzuto, negli Anni 70 meta di un turismo arruffone e «alternativo», ha fatto la sua parte. n risultato adesso è sotto gli occhi di tutti Col numero del tossicodipendenti a Crotone aumentano anche i casi di Aids: due morti lo scorso anno, un monitoraggio sui portatori sani che, proprio mentre si discute dell'operaio licenziato dalla Montefibre perché sieropositivo, disegna prospettive inquietanti. Su trentadue tossicodipendenti sottoposti a test, a Crotone otto sono risultati portatori sani. E adesso? •Adesso non resta che accentuare quellimpegno che già da due anni avevamo dedicato al fenomeno droga», risponde il sindaco. Unica città al Sud, Crotone da qualche tempo riunisce in una Consulta contro mafia e droga tutte le componenti cittadine. Anche la Chiesa sta scendendo in campo: l'arcivescovo, monsignor Agostino, ha promosso la nascita di una comunità terapeutica cui presto ne seguiranno altre. «Fra poche settimane — conclude Frontera — lindagine sarà pubblicata: da quel momento non ci resterà che diffonderla il più possibile. Fra la gente, nelle famiglie, nei posti di lavoro, nelle scuole». g. z.

Persone citate: Frontera, Pino Arlacchi, Rizzuto, Rocco Turi, Roger Lewis, Visconte Fronte