Undici inchieste sulla Valtellina sette comunicazioni giudiziarie

Undici inchieste sulla Valtellina sette comunicazioni giudiziarie Undici inchieste sulla Valtellina sette comunicazioni giudiziarie ORVIETO — E' bastato un temporale per far scattare nuovamente l'allarme rosso attorno alla Rupe di Orvieto. Domenica pomeriggio, attorno alle 17, una enorme voragine si è aperta nei giardini comunali adiacenti a via Postierla, a due passi dal centro stòrico cittadino. Settecento metri cubi di materiale terroso sono stati inghiottiti, scomparendo nelle viscere tufacee della Rupe, sulla quale poggia la citta di Orvieto, ripetutamente interessata, negli ultimi anni, da eventi di tal genere. L'allarme è stato immediato. Sul posto. In pochi minuti, sono accorsi i vigili del fuoco, i tecnici del Comune e i vigili urbani. La voragine non ha causato danni alle persone né, stando almeno ai primi sopralluoghi, alle abitazioni. La zona interessata, infatti, è circondata da un giardino pubblico che, a causa del violento acquazzone che si stava abbattendo sulla citta, era in quel momento deserto. Le case più vicine, inoltre, si trovano ad un centinaio di metri: i tecnici, perciò, non hanno ritenuto necessario emettere ordinanze di sgombero. Nemmeno il convento di S. Paola che è l'edificio più prossimo al fronte della frana, sembra avere problemi di stabilita. Proprio da una suora del convento pare sia partito l'allarme. Al di là dei danni contingenti, in ogni caso, questa nuova voragine allunga e dilata le preoccupazioni sulla Rupe di Orvieto. La frattura del terreno si è aperta in una zona dell'anello tufaceo SONDRIO — Sette comunicazioni giudiziarie, dieci inchieste avviate ed un'undicesima in procinto di essere aperta: di più il dottor Ettore Cordlsco, procuratore della Repubblica di Sondrio, sugli eventi che hanno sconvolto la Valtellina non dice. Non lascia nemmeno trapelare 1 nomi del destinatari delle comunicazioni giudiziarie: è noto solo quello del sindaco di Valdisotto, Ottavio Scaramellini, indiziato di omicidio colposo plurimo per la strage di Aquilone. Ma quel nome, dice Cordisco, l'ha fatto 11 procuratore generale Adolfo Berla d'Argentine, non lui. Oli altri nomi che circolano, sottolinea, sono frutto di pure illazioni: e cosi restano a mezz'aria quelli dei titolari delle tre imprese che hanno avuto sette morti sotto la frana; quelli di amministratori pubblici, di tecnici, di geologi, di funzionari dello Stato. Cordlsco si limita ad enu¬ su cui poggia la città non ancora interessato dal lavori di chiodatura e rinforzo, che in altre zone sono già stati portati a termine. Quello di via Postierla, peraltro, era già conosciuto come un settore a rischio: cento metri più a monte, nel giugno dell'anno scorso, un'altra voragine si apri infatti nel mezzo della strada, inghiottendo merare 1 capitoli delle inchieste: legate all'alluvione del 18 luglio sono quelle che riguardano Tartano (25 morti), la Val Ghia velina, la zona di MorbegnoTalamona-Ardenno, quella di Fusine e zone limitrofe, la Valmalenco (•£' una gniviera: ha commentato il magistrato), la zona di Plateda, quella di Orosio, e. In via di avviamento, quella sul ghiacciai della Falfurva; per la frana della Val di Pola l'inchiesta è legata al nome del comune, Valdisotto. Le restanti riguardano gli interventi programmati e disposti preliminarmente dalla regione nelle zone di situazioni a rischio; l'altra, conseguente, è sullo stanziamento del fondi per queste opere. n dottor Cordlsco, che sabato scorso ha riunito 1 22 periti nominati per le varie inchieste (l'Incontro è avvenuto, dato il numero dei partecipanti, nell'aula del tribunale di Sondrio), un autobus in sosta che venne recuperato solo molte ore più tardi dai vigili del fuoco. In quell'occasione, 11 bilancio fu drammatico per quattordici famiglie di Orvieto: vi furono alcuni edifici danneggiati e oltre 60 persone vennero evacuate. I vigili del fuoco e 1 tecnici del Comune, nelle ore successive all'apertura della ha specificato che l'Inchiesta sui ghiacciai è tesa ad accertare l'influenza che l'innalzamento dello zero termico a 5000 metri di quota ha avuto sullo scioglimento parziale dei ghiacciai stessi e le conseguenze sulle portate di fiumi e torrenti che hanno causato l'alluvione. La situazione sta gradatamente tornando alla normalità, pur se circa 4800 persone sono ancora costrette a vivere lontano dalle loro case, che si trovano in zone considerate ad altissimo rischio. Ieri si è recato a visitare 1 centri della bassa valle colpiti dall'alluvione il ministro per la Protezione Civile, Remo Oaspari. A Morbegno, nella sala consiliare del Comune, rispondendo al sindaco Vito Botta, Oaspari ha voluto cancellare «uno stato d'animo sbagliato; quello cioè che «i Comuni della bassa valle fossero passati in seconda linea: nuova voragine, hanno lavorato a lungo. La frana ha Infatti distrutto oltre 10 metri di fognatura, che è stata Imbrigliata solo ieri mattina. Ma il movimento franoso non si è ancora fermato del tutto: dai margini della voragine continuano a verificarsi, infatti, piccoli smottamenti di terra, che allargano il fronte della frana. La preoccupazione dei tecnici è, ovviamente, quella di verificare la stabilità del terreno che circonda la voragine, apertasi su un fronte di 11 m di lunghezza, 8 di larghezza e 7 di profondità. Nella notte di domenica, il nuovo allarme rosso per la Rupe di Orvieto, ha tenuto sveglia per ore la giunta Comunale. In una lunga riunione notturna, gli amministratori hanno deciso di chiedere l'intervento dei geologi della Regione Umbria, allo scopo di verificare cosa c'è sotto la voragine. Si cercherà anche, nei prossimi giorni, di controllare 1 settori a rischio della Rupe, per individuare eventuali possibilità di nuove frane. Particolare attenzione verrà posta alle zone abitate che si trovano sul ciglio della Rupe e che sono quelle maggiormente esposte a pericoli- Ieri; il sindaco di Orvieto, Franco Raimondo Barbatella, comunista, non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, lasciando ai tecnici il compito di individuare e spiegare le cause del nuovo allarme. Una costante, però, è già individuabile: fenomeni simili a quello di via Postierla si verificano regolarmente in presenza di forti temporali. Non è la prima volta che una pioggia violenta, ad Orvieto, fa inghiottire metri cubi di terreno dalle viscere della Rupe. Ma la voragine apertasi domenica è una delle più grandi che si siano verificate nella zona, da quando la Rupe di Orvieto ha Iniziato a dare segni di pericolosa instabilità. Italo Carmignani

Persone citate: Adolfo Berla, Aquilone, Cordisco, Franco Raimondo Barbatella, Italo Carmignani, Ottavio Scaramellini, Vito Botta