«Ho preso 29 all'esame di marcia»

«Ho preso 29 all'esame di mania» L'azzurro Ducceschi, autore d'una grande rimonta, esulta per il 4° posto nella 50 km «Ho preso 29 all'esame di mania» La vittoria a Gauder, che i genitori portarono con sé dalla Germania Ovest a quella Democratica all'età di 5 anni - Anche lui, come Damilano, si è ripetuto a sette anni di distanza dall'oro di Mosca DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Hartwig Gauder, unico o rarissimo caso di tedesco dell'Ovest che ha percorso la strada al contrario ed è finito all'Est, ha vinto la 50 km di marcia. Gauder non ebbe l'opportunità di esprìmere un giudizio sulla scelta dei genitori, a suo tempo, perchè quando avvenne il trasloco aveva solo 5 anni. Ma nemmeno ieri che glielo chiedevano si è dilungato sull'argomento, liquidandolo seccamente con un .fio comment, significativo. Della gara invece ha parlato: «Ho fatto per un po' gioco di squadra con Weigel, poi verso il quarantesimo chilometro ho dovuto lasciarlo con dispiacere, perché c'era il russo Ivanenko che non si staccava da noi*. Gauder è longilineo, un metro e 86 per 70 chili, all'orecchio sinistro porta un piccolo brillante. Vero? Falso? Probabilmente comunque di minor valore rispetto a quello di Maradona. Non è marciatore di primo pelo, con i suoi 33 anni. Vinse già l'Olimpiade di Mosca, proprio come Damilano nella 20 km. Guarda caso, sette anni dopo hanno bissato il successo gli stessi di allora. Alle spalle di un podio tutto dell'Est (Weigel e Ivanenko 1 soli sopravvissuti alla selezione imposta fin dall'i¬ nizio dal vincitore) ha mantenuto la parola Raffaello Ducceschi, che aveva promesso un piazzamento d'onore. Era scomparso presto dal gruppo di testa per la verità e alcuni stop ai servizi igienici dislocati lungo il percorso avevano gettato l'allarme: avrà anche lui i problemi Intestinali che in questi giorni hanno disturbato molti? Ducceschi, un venticinquenne studente universitario in architettura di Sesto San Giovanni, estroverso e spiritoso, ha spiegato sul traguardo la sua gara con dovizia di particolari: -Ho avuto qualche piccolo problema intestinale in avvio, ma questo non mi ha minimamente danneggiato. Un marciatore esparto perde pochi secondi, in queste operazioni. Quanto al fatto che mi staccavo dai primi, era un calcolo semplicissimo. Vedete questo orologio? Fa tutte le operazioni immaginabili, memorizza tutto. E io calcolavo il mio ritmo chilometro per chilometro, facevo la media ogni 5 lem. Ho capito che stavo andando molto forte e mi bastava. Infatti avete visto il tempo finale, 3h47'49", nessuno in Italia era mai sceso prima sotto le 3h50\. Cosi l'architetto giudizioso, che a metà gara era 16°, ha rimontato con pazienza come una formichina che ha messo da parte la sua dose per i tempi duri. Si era alzato alle 4 del mattino, un uovo e poco più alle 6, la partenza alle 8,30, e poco dopo mezzogiorno la gioia del magnifico 4° posto. Quando, dopo l'arrivo, ci ha raccontato la sua corsa, credeva, .d'essere quinto pert*séiprtnia>ditiul e dopo»1'* trio dell'Est aveva avuto gli applausi della folla lo svedese Gustafsson. E soltanto dopo l'antidoping Ducceschi veniva a sapere che una terza ammonizione a pochi chilometri dal traguardo aveva fatto scattare per lo svedese la squalifica e per lui un posto in avanti, appunto il 4°. •Esser quarto? E' come prendere 29 a un esame* ha commentato. Ducceschi si allena abbastanza, non moltissimo; tremila chilometri all'anno, quando i tedeschi dell'Est oppure Damilano arrivano a seimila. Ha promesso di allungare fino a 4500, per poter salire sul podio di Seul '88. Nella sua scia un inatteso 6° posto per il veterano Bellucci, mentre Poggi è stato squalificato quando già aveva tagliato il traguardo 9°. Il martello del sole ha picchiato ma senza cattiveria, la bassa percentuale di umidità ha aiutato a respirare. g. rom. Roma. L'urlo liberatorio di Ducceschi, 4", al traguardo della 50 km

Luoghi citati: Germania Ovest, Italia, Mosca, Roma, Sesto San Giovanni