Bubka, il cielo può attendere di Giorgio Viglino
Bubkq# il cielo può attendere L'astista sovietico, sofferente e disturbato, si ferma a 5,85 Bubkq# il cielo può attendere Una vittoria annunciata, conquistata con due soli salti - L'avversario più insidiocese Vigneron, l'ha seguito fino a 5,80 - Undicesimo l'italiano Stecchi so, il francese DAL NOSTRO INVIATO ROMA — Cronaca di una vittoria annunciata, arrivata con troppa facilita per Serghiel Bubka, lo scalatore del cielo. Il suo rivale, anch'egli previsto e programmato, Thierry Vigneron, s'è fermato troppo presto e al superman sovietico afflitto dall'oimai comune malanno intestinale (ma slamo i a Roma o in Messico?) è mancata anche la spinta agonistica per quel balzo a 6,05 che avrebbe suggellato un altro record mondiale. Quattro ore e mezzo in pedana, due soli salti validi, questo basta per ribadire la medaglia d'oro di Helsinki, ancora nell'era dei cinque metri, e rimpiangere la mancata partecipazione ai Giochi di Los Angeles. C'è comunque 11 traguardo di Seul e la quasi sicurezza assicurata da Oramov, capo dello sport russo, di poter cercare In quella occasione l'ultima consacrazione, l'ultimo titolo che manca al campione più grande della specialità più in evoluzione fra tutte. S'era temuto nel mesi scorsi per un incidente abbastanza serio. Bubka era scomparso dai meeting, s'era dedicato a un recupero rapido, assoluto e totale, ma logicamente avevamo soltanto la sua parola, e un salto In scioltezza a 5,55 nella qualificazione di giovedì. Ieri per vederlo In opera si è dovuto aspettare che uscissero di gara otto dei quattordici finalisti. Un balzo sicuro alla prima prova sui 5,70, l'asticella passata con un margine medio di mezzo metro sul corpo, poco di meno al momento più difficile dello svincolo. Fra gli eliminati 11 nostro Gianni Stecchi, al quale si poteva chiedere soltanto la soddisfazione della qualificazione. Troppo fresco il suo primato italiano a 5,60, per poter competere con chi entra in gara a misure superiori. Del resto all'inizio di stagione chi avesse previsto per il farmacista toscano una finale ai .mondiali» sarebbe stato preso per pazzo. Ed è stata una qualificazione difficile che ha eliminato campioni come il francese Philippe Collet e l'americano Billy Olson che valgono 1 5,80. Vigneron è entrato a 5,50, ha bissato a 5,70 sempre molto veloce nella rincorsa. Poi il campanello d'allarme con 11 primo salto fallito a 5,80, una parolaccia catturata dai microfoni della regia televisiva parziale, ma non da quella generale che non ha degnato l'asta di grande attenzione. Al 5,75 usciva l'unico americano rimasto in gara, Billy Olson, e con lui il bulgaro Nikolov che aveva risparmiato un disperato tentativo dai 5,70. A! 5,80, osservati dalla panchina da Bubka, si faceva l'ultima selezione su¬ gli errori. Come Vigneron, passava dopo uno sbaglio il sovietico Gataultin, e due ne accumulava 11 polacco Kolasa che usciva cosi di medaglia; lontani i tempi di Slusarski e Kozaklewicz campioni olimpici a Montreal e Moscai A 5,85, misura verità per ■tutti,Vigneron ..:falliva -.di,-] poco -il primo . .tentativcv mentre Bubka, regale e assoluto, superava l'asticella nuovamente con largo margine. Saltava per ultimo della serie e sul morale di avversari che già, lo considerano campione siderale era la botta decisiva. Il più vicino a superare la misura era Gataulin ma urtava con un braccio. L'asticella saliva al limite mondiale, ma nello stadio ancora fremente per Panetta, eccitato dalla lotta di Evangelisti nel lungo, non c'erano sicuramente le condizioni ideali per la concentrazione di un campione. CI si metteva pure la premiazione della pesista Llsovskaia, con tanto di inno sovietico, a togliere quel poco di concentrazione rimasta. Due soli tentativi quasi simbolici sui 6,05 e poi la rinuncia accolta da qualche fischio nemmeno troppo convinto. Per l'ulteriore scalata, il cielo può attendere. Giorgio Viglino Ancora un successo per Bubka: ora punta alle Olimpiadi di Seul
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