Madonna l'atleta del pop di Marinella Venegoni

it,V i5 IiriTimgi»ii[ iVàaMqdonnqaf'atleta del pop L'evento dell'anno allo Stadio di Torino (65.000 spettatori) in mondovisione re. ii w i. , ,....— «.,,■■... ,i, _ i . t • ;. "' ,: ' ■ v, " , > V i *■' « 5* I- < ■ " , r- T*»** iriTimgi»ii[ iVàa'mit'i df it,V i5 IiriTimgi»ii[ iVàaMqdonnqaf'atleta del pop Appare la star, un boato - «Thank you, ciao Italia, ciao Torino, benvenuti, siete pronti, siete caldi? Anch'io, allora andiamo» - Grande show TORINO — un boato d'entusiasmo di ben pia di sessantaclnquemlla persone ha accolto alle 21,15 in punto ieri sera Madonna In guèpiére nera, guanti e stivaletti, seduta sulla sedia da angelo azzurro ih cima al palco, per il suo primo concerto italiano, allo stadio Comunale di Torino. Subito dopo «Open your he art., un breve, ambiguo saluto in quasi perfetto italiano, a creare subito 11 rapporto di simbiosi amorosa: -Thank you, ciao Italia, ciao Torino, benvenuti tutti. Per favore, non spingete. Siete pronti? Bene, anch'io. Siete già caldi? Bene, anch'io. Allora, andiamo*. Fra la folla, cominciavano ad accendersi 1 lumini e sventolava una bandiera italiana. Poi ha attaccato *Lucky star». Come ci si aspettava, 11 successo, sorretto e annunciato da un'attesa senza precedenti in Italia e dalla ferrea professionalità della minuscola popstar, è stato felicissimo. Cinquanta chili di muscoli d'acciaio mescolati a una sensualità maliziosa e dirompente spingono e attizzano 11 primo fenomeno di divismo femminile nell'epoca delle comunicazioni multimediali, mentre la ragazza, coerente con le proprie infinite contraddizioni e Immagini (« Who's that girl?*), fra i megaschermi che rimandano Immagini spezzate e ingrandite e distorte, assai suggestive, approfitta di una pausa per dire (in Inglese): •Sono molto felice di essere qui, è come essere a casa mia. Voglio dire ciao a mia zia Bambina (la prozia ottantaduenne di Pacentro che certo la stava guardando in tv, ndr), ciao Bambina e ciao a tutti voi». n pop scintillante di Madonna è lontano anni-luce dall'universo caotico e inquieto del rock, genere nel quale pesca, per puro comodo, alcuni meccanismi. Quello di ieri sera allo stadio di forino e stai», come ' (fie,. uno spettacolo predeterminato in ogni particolare, con un copione che ha lasciato spazio libero soltanto alle parole improvvisate dalla vocina cosi squillante della cantante, dettate dall'emozione. Madonna potrà non piacere, a molti è anzi antipatica, ma le vanno comunque riconosciuti uh gran senso dello spettacolo! Fin dal primo momento, quando la sua figurina chiusa nella guépière nera appare in alto e la voce attacca « Open your heart», sulla scala luminosa del palcoscenico, si avverte la perfezione studiata di ogni ammicco e movimento. Ieri sera, la consapevolezza di una diretta tv mondovisione ha certo condizionato in qualche misura la performance. Chi ricorda Madonna nel pochi, vivaci minuti dello storico Live Aid di due anni fa, con dodici chili in più ma ugualmente di balletto pronto e veloce, avrà stentato' a. riconoscerla. Quello di ora è un professionismo spinto al limite, che ha abdicato alla spontaneità e può suscitare freddezza: un rischio che Madonna corre volontariamente, perché quello che conta è il risultato finale. Impeccabile. Lo show • Who's that girl» poggia sullo stile raffinato del mUSiC- d#&|i^ hall, e anche la scenografia tutta nera ed essenziale suggerisce un ambiente raccolto. Musicisti e coriste non svolgono un ruolo fondamentale, che hanno invece i ballerini, soprattutto il piccolo Chris Finch, suo partner principale. Madonna recita, canta, e balla. Bene. A differenza del rock teatrale che si è, visto quest'anno con David Bowle e Prince, si capisce subito che 11 lavoro collettivo convoglia verso di lei tutte le energie: se star ha da essere, star sia. Le canzoni, singole o raggruppate, formano ognuna un'attrazione a sé, con velocissimi cambi d'abito e 11 tra¬ scorrere senza flato di atmosfere diverse e contrastanti fra loro. La dondolante •Trae blue» si butta a capofitto nei sognati Cinquanta: è un brano con 11 quale Madonna ha in qualche modo siglato e anticipato la travolgente moda di quegli anni che riempie tutte le facce giovani, le vetrine e le discoteche «in. degli Stati Uniti. Lei la canta melensa e intensa come 11 copione chiede, chiudendosi le spalle nell'abitino di raso crema e spalancando la bocca rossa a cuore: ma poi subito trascorre a quell'ambiguo sermone che è mPapa doni preachm; e la canzone legge¬ gdell'aborto messi bene in evidenza dalle gigantesche diapositive che appaiono alle sue spalle e sul frontespizio del palco, Reagan, 11 Papa, la sala operatoria, la scritta finale -Sa/e sex», sesso sicuro. E' sicuramente interessante l'interpretazione di •Live to teli; quando Madonna dà sfoggio della sua abilita drammatica cantando sola in un cono di luce, o, l'allusione cinematografica di • White HeaU con la pistola e la voce di Cagney in sottofondo. Ma nella filosofia complessiva dello show, la sua dimensione più giusta è quella del puro «divertisse- , a a a è - ment», dell'allegria scatenata che si trascina dietro, a metà fra la discoteca e il cabaret, con le buffe interpretazioni di •Material Girl» e «Lifce a Virgin», due cavalli di battaglia di quando aveva i capelli lunghi, il reggiseno che usciva dalla maglietta, rosari al petto e otto chili di braccialetti. Quella «ragazza materiale» non esiste più. Madonna sembra prendersi in giro da sola, cosi vestita comicamente, con occhlalacr' cappellaccio e ogni sorta di orpelli attaccati alla scollatura del vestito rosso. Nella stessa direzione va la parte finale dello spettacolo, tutto da icm ballare, con la -Isla Bonito; •Into the groove; •Who's that girl» e infine •Holiday», il suo primo successo. TI concerto chiude con l'ormai famoso numero del pettine: lei lo chiede al pubblico e platealmente inizia a pettinarsi. Tutti 1 rimandi alle grandi dive del passato che appaiono sullo schermo, da Tamara De Lemplcka a Marilyn a Ginger Rogers, finiscono per apparire normali orpelli spettacolari, che si ritrovano oggi in qualunque discoteca d la page non solo degli States: ma questo non fa che aumentare il senso di agio del fans, facendoli sentire a casa, e in più con la loro Di¬ vina 11 a pochi metri. Fra tanto ballare, urlare, guardar fisso Madonna eh . sul palcoscenico è ancora più piccola, mentre sui quattro giganteschi schermi sembra infinitamente grande, finisce con una sorta di estasi collettiva che prende soprattutto 1 più tosti, quelli che hanno conquistato le postazioni sotto il palco. Qualcuno è stato miracolato dal lancio del mutandoni rossi: un cimelio da portar magari fra qualche anno alle aste miliardarie, come si fa adesso con le cose dei Beatles. Stasera si replica allo stadio di Firenze. Marinella Venegoni Torino. Non è ancora calata la sera, ma lo Stadio Comunale e già stipato di spettatori, impazienti di vedere apparire la popstar (Servizio fotografico di Cesare Bosio, Tonino Di Marco e Piero Goletti)