Manager stile Wall Street nelle fabbriche di Deng

Manager stile Wall Street nelle fabbriche di Deng Entro P87 tutte le imprese cinesi saranno affidate a un direttore, arbitro della produzione Manager stile Wall Street nelle fabbriche di Deng Zhao Ouozheng, direttore della fabbrica di macchine da cucire Dongdan a Pechino dove si applica in via sperimentale la gestione manageriale, ha uno strano problema: guadagna troppo. Sembra impossibile in un Paese dove la corsa al benessere è partita da un reddito di quattrocentomlla lire l'anno, ma Zhao ha rifiutato diecimila yuan (circa tre milioni e mezzo). Eppure gli spettavano per legge, era il «premio di produzione» riservato ai manager la cui azienda ha polverizzato 1 traguardi fissati dal plano; ma U direttore, ha spiegato il settimanale Beljn Information, non ha .osato accettarli.: .Chi guadagna di più è ancora malvisto.. Dieci anni fa Zhao sarebbe stato esaltato come un eroe nella lotta contro «le tendenze borghesi», oggi il suo caso offre lo spunto per un energico Invito a lottare contro le sopravvivenze dell'«egualitarlsmo». Nella Cina di Deng, sospesa tra le parole d'ordine del profitto e 1 riflessi condizionati della «malattia comunista», il caso rischia di moltiplicarsi: entro quest'anno tutte le quattrocentomlla imprese di Stato avranno un direttore, titolare della responsabilità completa della produzione e della gestione. Dopo un periodo di rodaggio in trentamila industrie pilota come quelle affidata a Zhao, Deng ha deciso 11 «grande balzo»: manager stile occidentale dunque al posto del vecchio comitato di partito di scomoda memoria maoista. E' una tappa chiave In quella modernizzazione, non solo economica, che l'anziano leader vuole lasciare in eredita alla Cina, In fabbrica la riforma è arrivata come un ciclone, spazzando via il tranquillo tran tran burocratico di modello sovie¬ tico, che ha vanificato con inefficienza e ritardi anche la tradizionale operosità confuciana degli operai cinesi. Pensionati 1 dirigenti che conoscevano alla perfezione la ginnastica delle citazioni maoiste ma ignoravano le regole per raddoppiare la produttività, è l'ora dei nuovi manager che sembrano usciti da una scuola di Singapore o di Seul, modelli del miracolo economico asiatico. Come Fu Haozhou, direttore di una fabbrica di confezioni ad Halyan nella provincia di Zhejiang, che mescolato al commessi fa sondaggi tra ! clienti per scoprire le loro preferenze e 1 difetti del prodotto; 0 Zhou Wenkal che guida con pugno di ferro ! 3000 dipendenti di una fabbrica tessile nella periferia di Pechino e racconta con orgoglio di aver nominato direttore delle vendite (con ottimi risultati) un neolaureato che aveva la colpa di «non essere iscritto al partito». Sono 1 pionieri della nuova Cina che ha chiesto in prestito al capitalismo gli strumenti per uscire dal sottosviluppa senza ammalarsi anche di democrazia La circolare del comitato centrale che ha lanciato la parola d'ordine della «piena responsabilità del direttore» sembra uscita da un manuale reaganiano: ha l'ultima parola per tutto quanto riguarda la gestione della fabbrica, introduzione di nuove tecnologie, ammontare della produzione, scelta e carriera del personale. D suo contratto * di tre o cinque anni lo stipendio tre volte superiore a quello di un operaio, con consistenti incentivi se la sua politica ha successo (ma tagli se qualcosa non va). E il comitato del partito, un tempo onnipotente? Deve limitarsi .al lavoro ideologico e all'educazione politica dei lavoratori., una formula vaga che nasconde l'imbarazzo per la sopravvivenza di un organismo messo in soffitta dalla ferrea legge dell'efficienza, ma che (almeno per ora) non si può cancellare. In qualche fabbrica nel Ouangdong ogni cautela formale è stata abbandonata e la figura del segretario del comitato di partito è stata abolita. Finora i risultati hanno dato ragione all'audacia di Deng: il novanta per cento della imprese che hanno applicato il nuovo sistema hanno aumentato produzione e profitti 1 salari sono cresciuti i clienti si sono dichiarati soddisfatti per la migliore qualità del prodotto. Ma le difficolta non mancano. Llu Chunqin, uno studioso dell'Accademia delle scienze sociali ha rivelato che la maggior parte dei manager si lamenta perchè U vecchio ap¬ parato produttivo continua a condizionare pesantemente la riforma. Ma alla riforma non sembra ci siano alternative: 1 manager sono la punta di diamante di una nuova classe di «esperti» a cui Deng vuole affidare il futuro politico del Paese. Per nulla disposti come la Banda dei Quattro a preferire «te erbacce del socialismo alle piante del capitalismo., gli uomini di Deng hanno ben imparato la lezione dell'Occidente: le esportazioni cinesi (per meta destinate alla Cee) sono aumentate quest'anno del 35 per cento, tanto che gli Usa cominciano a preoccuparsi Edwin Meese, In occasione di un incontro cine-americano, ha invitato Pechino a moderare 1 suol ardori commerciali Un secondo Giappone, e per di più comunista, sarebbe veramente troppo per Reagan. Domenico Onirico

Persone citate: Deng Zhao Ouozheng, Edwin Meese, Reagan, Zhou Wenkal

Luoghi citati: Cina, Giappone, Halyan, Pechino, Singapore, Usa