Il divorzio tra Porsche e McLaren sconvolge la F1

li divorzio fra Porsche e McLaren sconvolge la FI AUTO In difficoltà le scuderie inglesi, al Gran Premio di Monza la Ferrari potrebbe approfittare della situazione li divorzio fra Porsche e McLaren sconvolge la FI DAL NOSTRO INVIATO MONZA — Meno tre al Gran Premio d'Italia di Formula 1. Ma le ostilità avranno inizio domani con la prima giornata di prove. L'autodromo ieri era già affollatissimo, paludato a festa come nelle occasioni migliori. La minaccia di fare disputare la gara in un altro circuito dal prossimo anno per il momento è dimenticata, se ne parlerà dopo. Atmosfera tesa comunque ai box, dove i meccanici hanno già lavorato sodo per preparare le vetture. Oggi sono in programma le verifiche tecniche e tutto dovrà essere pronto. Tanta curiosità intorno alla Ferrari, ma questa non è una novità, malgrado tutto. Le recenti prestazioni cronometriche, pur in assenza di risultati, di Albereto e Berger hanno risollevato un entusiasmo incredibile. La Casa di Mannello è attesa alla prova, ma non sarà facile ottenere quel risultato che tutti aspettano. Tutte le squadre infatti intendono, per un motivo e per l'altro, approfittare della •vetrina» di Monza. Una situazione molto incerta. E le cose sl sono ulteriormente complicate da ieri, a causa di un comunicato emesso dalla McLaren. La scuderia inglese dalla sua sede di Woldng ha fatto sapere ufficialmente che dal 1988 non utilizzerà più 1 motori Tag-Porsche. La notizia è stata confermata anche dalla Casa tedesca a Stoccarda. E' cosi terminata una collaborazione proficua che ha fruttato in cinque anni tre titoli mondiali piloti (uno Lauda, due Prost) e due mondiali marche, con la media eccezionale di 24 vittorie su 58 gare disputate. La Porsche ha fatto sapere che sino alla fine della stagione continuerà l'assistenza e lo sviluppo dei propulsori per garantire a Prost tutte le possibilità di riconquistare il casco iridato. Il divorzio, clamoroso, non fa però che confermare le voci degli ultimi tempi. La McLaren ha ingaggiato per il prossimo anno 11 brasiliano Ayrton Senna, il quale ha portato come dote 1 motori Honda. Questa vicenda, squisitamente tecnica, potrà tuttavia avere un peso determinante nel convulso finale di stagione. Sembra infatti ormai certo che la Casa giapponese, legata da un contratto sino alla fine del 1988 con la Williams, abbia intenzione di abbandonare la scuderia di Piquet e ManseU. Ora sorgono diversi interrogativi. Cosa farà la Williams? Cosa succederà nella lotta fra 1 due piloti della squadra inglese, con Piquet che sembra essere favorito dalla Honda stessa? Frank Williams già da parecchio tempo 6 impegnato nella ricerca di nuovi propulsori, ma il suo compito non è facile. La Ferrari sembra essere rimasta la sola a difendere la tecnica europea di fronte al dilagare del giapponesi, visto che la Porsche si ritira e che la Bmw lascerà a fine anno. Si parla di un motore tedesco Mercedes-Sauber che verrà adottato da un nuovo team messo in piedi dal manager Brun. Ma non è pensabile che questa possa essere una soluzione. Arriva forse la Toyota che, si dice, sta instaurando un rapporto di collaborazione con la Ford? In questo guazzabuglio le reazioni della Williams avranno un'importanza determinante. Sedotta ed abbandonata la scuderia campione del mondo in carica (tutta la faccenda ha dell'incredibile) vorrà consegnare alla Honda un altro titolo su un piatto d'argento dopo un slmile sgarbo? E ancora la Honda non farà tutto il possibile per mandare avanti nella classifica iridata il suo "pupillo" Ayrton Senna con la Lotus? Raramente si era verificata nel corso di un campionato una simile si¬ tuazione, tanto caotica. Sulla carta quattro piloti (Piquet, Mansell, Senna e Prost) possono ancora aspirare al successo. E sarà proprio a Monza che si vivrà un atto importantissimo di questa lotta senza esclusione di colpi. Nel contesto della vicenda, fra l'altro, si inserisce la Ferrari. Visto che la McLaren è In difficoltà (ieri Prost Ira concluso in anticipo una serie di test ad Imola per problemi al motore...), visto che la Lotus non riesce ad uscire dalle difficoltà provocate delle sospensioni attive, la scuderia di Maranello potrebbe essere arbitra della situazione se i recenti progressi verranno confermati dai risultati e se ritroverà l'affidabilità perduta. Cristiano Chiavegato