La rivolta dal lieto fine mette d'accordo dc e psi di Alberto Rapisarda

La rivolta dal liete fine Ali i dii Vassalli, ministro socialista, grande alleato di Goria La rivolta dal liete fine Ali i dii Agli ostaggi dieci giorni di riposo e un milione come premio ROMA — Ai democristiani sembrò una imperdonabile debolezza aver ceduto il ministero della Giustizia ad un socialista. La dura prova sopportata dal governo con la vicenda di Porto Azzurro ha dimostrato invece che in fin dei conti la scelta è stata una non calcolata, ma provvidenziale ciambella di salvataggio per 11 presidente del consiglio democristiano, Goria. Divisi su tutto, democristiani e socialisti si sono trovati fianco a fianco nel voler risolvere pacificamente la rivolta del carcere dell'Elba. Questa solidarietà sembra proiettarsi sul futuro, spegnendo sul nascere dubbi e polemiche che già cominciano ad emergere sulle concessioni fatte ai detenuti in rivolta, per ottenerne la resa. Dubbi che in realtà vengono solo da partiti minori ò da organi di opinione. Dall'altra parte ci sono democristiani e socialisti fermi nel difendere l'attuale riforma carceraria, appoggiati incondizionatamente dal comunisti che hanno apprezzato questa .lezione collettiva di civiltà». E spalleggiati anche dai «garantisti» del Manifesto. E' un arco politico che copre 1 tre quarti del Parlamento e che costituisce una barriera insormontabile per chiunque pensi a modificare in senso restrittivo la riforma Gozzini. Ieri pomeriggio si è riunito a Palazzo Chigi il gabinetto di crisi, convocato per l'ultima volta sul tema di Porto Azzurro. E' stata fatta «una utile considerazione degli avvenimenti» al termine della quale il governo si è convinto che .può esprimere la propria convinta e profonda gratitudine agli uomini dello Stato che, ai diversi livelli istituzionali e nelle diverse funzioni rappresentate, hanno contribuito all'esito positivo della drammatica vicenda di Porto Azzurro». La generica dizione «uomini dello Stato» permette di non citare 1 singoli protagonisti (il ministro della Giustizia, il socialista Vassalli, 11 direttore degli istituti di pena Nicolò Amato). Debbono essere compresi tra quegli uomini gli ostaggi di Porto Azzurro, ai quali verrà concesso un riposo di dieci giorni «per gravi motivi» e un premio di un milione a testa. Per la de ha parlato a favore della riforma in atto l'ex ministro della Giustizia Mino Martinazzoli, attualmente capo dei deputati democristiani. Per il psi si è schierato l'on. Salvo Andò, responsabile per 1 problemi dello Stato. Per il pei si è espressa la segreteria del partito. Tutti dicono che la riforma non si tocca e che anzi deve essere completata. In una intervista a Epoca Martinazzoli sostiene che la rivolta è stata domata «anche perché non è scattato all'interno del carcere un meccanismo di solidarietà dei detenuti con i sequestratori, un meccanismo favorito dal clima creato dalla riforma». Secondo l'on. Martinazzoli, il problema non è la riforma ma la lentezza della Giustizia e della sua inefficienza, che fa sovraffollare le carceri. Agli agenti di custodia, infine, vanno garantiti stipendi migliori. .Siamo certi che da questa vicenda non verranno contraccolpi, non prenderanno corpo controtendenze capaci di vanificare la riforma penitenziaria che va invece attuata con convinzione», scrive sull'ovanti/ Salvo Andò, n pei aggiunge che la riforma deve essere completata reclutando 1 ventimila agenti di custodia preventivati e dando loro formazione e denari, e facendo lavorare i detenuti .anche mediante incentivi alle aziende che utilizzano il lavoro penitenziario». Pochi dissentono dalla linea del «tirare avanti». Tra questi pare esserci 11 ministro degli Esteri Giulio Andreotti che, sulla sua rubrìca settimanale sull'Europeo sostiene che .per il condannato all'ergastolo che si sente legibus solutus e possa indursi a recidive magari plurime, si dovrebbe studiare una norma (forse costituzionale) che escluda dalla fruibilità di qualunque provvedimento di condono o di grazia il condannato a vita che compia un altro reato contro la persona». I socialdemocratici sono perplessi sulle presunte concessioni ai rivoltosi: semilibertà, libertà vigilata e permessi di lavoro all'esterno del carcere. .Generalmente queste concessioni vengono praticate solo quando il detenuto ha tenuto buona condotta» Alberto Rapisarda

Luoghi citati: Porto Azzurro, Roma