«Il buon Lincoln era un tiranno» di Gianni Riotta

«D buon Lincoln era un tiranno» —— .. - ■ , - — ■■ .,,-. i .,. ■ „, .,, i , ■.. ■■ ; ...... -n i.l'»- — . m. Una monumentale opera del giornalista William Salire descrive un volto sconosciuto del grande presidente «D buon Lincoln era un tiranno» —— .. - ■ , - — ■■ .,,-. i .,. ■ „, .,, i , ■.. ■■ ; ...... -n i.l'»- — . m. Il liberatore degli schiavi avrebbe spiato avversari, fatto pedinare e arrestare membri del Parlamento, censurato giornali e sospeso i diritti civili - Su «Freedom» la critica è divisa ma il successo previsto è da best-seller DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Un presidente americano ha spiato l suoi avversari, intercettato i loro messaggi, fatto pedinaMie persino arrestare membri del Parlamento, trovando anche il tempo di censurare i giornali, gettare in cella i cronisti, sospendendo i diritti civili per tutti i cittadini. No, non è Richard Nlxon nel giorni bui del Watérgate, né un plano scritto dal colonnello Oliver North per Ronald Reagan. D. presidente cosi autoritario è Abraham Lincoln, il «Grande Liberatore» degli schiavi néri, V'Onesto Abe. le cui gesta e virtù vengono mandate a memoria dagli scolaretti d'America. A metterne il mito giù dal piedistallo di marmo su cui troneggia a Washington nel Lincoln Memoria! è proprio un giornalista, William Satire. 57 anni, editorialista principe del New York Times, che ha scritto discorsi violentissimi per Nlxon ai tempi della •maggioranza silenziosa». Salire ha lavorato per nove anni, 1 sabati e le domeniche, per confezionare Freedom (Liberta), un libro pesante come un dizionario, 1185 pagine, il romanzo più lungo pubblicato nell'ultimo decennio da una casa editrice nazionale, la Doubleday. Capitolo dopo capitolo, Sati¬ re prende di petto il presidente Lincoln e i suol avversari del Sud, tutta la politica americana dal giuramento del neopresidente nel marzo del 1861 fino all'emancipazione degli schiavi, nel drammatico Capodanno 1863. •Ho passato giorni e giorni leggendo i giornali e t documenti dell'epoca, anche la pubblicità, cosi da trattarla allo stesso modo in cui scrivo della Washington 1987, ha dichiarato candidamente Satire. È per l'uomo che ha dato più di un mal di stomaco a Kissinger, Carter, Ford, Reagan, Haig e Shultz, potere finalmente polemizzare — anche se solo dalle pagine di un enciclopedico romanzo — col «nostro più grande presidente» deve essere star ta una soddisfazione tale da non rimpiangere 11 golf e il tennis dei weekend. Il primo fantasma che Satire esorcizza nelle sue pagine è quello, popolarissimo in America, di «Lincoln grande profeta della libertà per gli schiavi,, n suo Lincoln è un politico moralista e malinconico (somiglia a Papa Paolo VI), la cui ossessione è una e una sola: 'Salvare l'Unione. Se questo vorrà dire non liberare gli schiavi, bene. Se vorrà dire liberarne alcuni, bene. Se vorrà dire liberarli tutti, bene. Ma l'Unione va salvata,. Nel suo cuore, che come romanziere Satire è libero di visitare e far parlare, forse (ma solo forse) Lincoln auspicherebbe la liberazione per 1 quattro milioni di schiavi neri, magari per 'Inviarli In colonie dell'America Centrale, soprattutto Panama, dove ti clima è a laro congeniale,. Ma non fa molto per lanciare l'idea, finché l'inevitabile Guerra Civile, aperta dalla ribellione degli Stati confederati del Sud, non lo convince che è l'ora di dichiarare liberi gli schiavi come unico mezzo per «mivare l'Unione.. n libro, soprattutto nella pista di decollo delle prime cento pagine, è punteggiato da episodi salaci, Lincoln che va a una seduta spiritica, Lincoln che si fa curare i calli da un infermiere ebreo, 11 celebre detective Pinkerton che spia 1 politici dalla finestra, fino al senatore del Massachusetts Henry Wilson che si fa frustare, in una seduta erotica sadomasochista con tanto di giarrettiere, da Rose Oreenhow, la spia confederata che fu la Mata Hari degU Stati del Sud. Quanto è storia e quanto fantasia di Satire, lo spiega lui stesso all'inizio del librone: -Se la scena ha a che fare con la guerra o la politica, è un evento storico; se è sentimentale allora si tratta di letteratura; ma se la scena i volgare e banale come un romanzacelo, allora è sicuramente storia vera,. Per provare le sue citazioni Satire ha scritto duecento pagine di note, un libro nel librone, dove ogni piccolo episodio viene ricondotto alla fonte. I lettori faranno bene a controllare, ma che la storia possa essere * volgare. Satire ha già avuto modo di sperimentarlo da vicino, quando fu assunto da Richard Nlxon, come consigliere incaricato della stesura di discorsi e messaggi Satire era stato fin 11 un buon funzionario di pubbliche relazioni, l'uomo che si vanta di avere messo in scena 11 famoso battibecco tra Nikita Krusciov e Richard Nlxon, durante una visita a Mosca. Ma come politico fu brillantissimo. Odiava la stampa liberale, nemica della guerra nel Vietnam e più tardi persecutrice col Watergate. Satire mette la sua scrittura, sempre scoppiettante e Imprevedibile, al servizio di Nlxon, collaborando anche col vicepresidente Spiro Agnew, che presto sarà travolto dai primi scandali e costretto alle dimissioni: -Ho sbagliato su Agnew, non lo conoscevo e già mi piaceva, deve amméttere Satire. E' solo la prima delle autocritiche. Quando manca poco alla rotta finale dei nixoniani, Satire viene avvici¬ nato dall'editore del New York Times, Arthur Sulzberger, che gli propone di scrivere una ,column,, un palo' di editoriali alla settimana. Satire accetta e la reazione del progressisti è rabbiosa. Max Fraenkel, oggi direttore del giornale, dice: .Mi venne un colpo,, 1 reporter spettegolano: .Ci tocca avere un uomo di Nlxon in redazione.. David Halberatam, intellettuale newyorkese, scrive a Sulzberger: mSaftre non è né un politico né un uomo di idee, è solo un Imbroglione. La sua rubrica è schifosa e disonesta. Chiudetela o diventerete penosi come Satire,. In redazione nessuno parla per mesi con il nuovo arrivato, finché una mattina Satire non scopre che Henry Kissinger gli ha fatto mettere 11 telefono sotto controllo. Un po' tardivamente, si potrebbe obiettare, crolla la sua stima per Nlxon. Salire si conquista per sempre la simpatia del lettori scrivendo: ,Avevo torto. No, non ho sbagliato, magari di poco, avevo proprio torto,. La ruota gira. La rubrica è un successo e Salire ne apre presto un'altra, sul linguaggio in America: gli scrivono quindicimila lettori l'anno, Resta conservatore ma scrive egregiamente e lo leggono anche 1 liberati. 'Occorre colpire quelli che stanno in alto, è il suo motto e non ha rispetto per 1 notabili Satire ammira Reagan, ma lo distrugge per lo scandalo Iran gate, attacca come «un uomo pericoloso, l'ammiraglio Polndexter, critica la Ola del suo amico Bill Casey. Nessuno però si aspettava che l'ansia purificatrice del conservatore Salire potesse arrivare omo all'eroe Lincoln che s'é visto invece precipitare sulla reputazione questo gigantesco romanzo rilegato. L'idea gli venne quando 1 kennedlani e gli uomini del presidente Johnson continuavano a criticare Nlxon per i suoi scandali, 'Non fu certo Nixon, che umanamente rispetto, a inventarci peccati in politica, dice oggi Salire e 11 suo romanzo lo dimostra con ampia facoltà di prova. Usando la sagacia con la quale amministra le tesi conservatrici sulla crisi del Golfo Persico, Satire prova che 1 peccati sono antichi, Ti mondo intero ha visto 11 colonnello North discutere in diretta se 11 comando di certe operazioni tocchi al civili o ai militari? Satire ha già quel dibattito con il generale nordista McClellan e Lincoln a polemizzare. Il ministro della Difesa Weinberger sta progettando nuove limitazioni per la stampa che considera troppo petulante nel seguire la flotta di stanza nel Golfo Persico? Nessuna novità, Lincoln diede un'intervista a un reporter e poi, convinto di aver fatto cattiva impressione perché troppo stanco, lo fece arrestare facendogli perdere l'esclusiva. Deputati e senatori accusano il repubblicano Ronald Reagan di scarso rispetto per il Parlamento, che non ha consultato né sull'Irangate né sulla crisi Iran-Iraq? Sciocchezze, il radicale repubblicano Lincoln progettò l'arresto dei parlamentari che gli erano ostili. La prima tiratura del libro è di centocinquantamila copie, una specie di grande muraglia cinese, il successo previsto è da best seller. La critica è divisa, lo stesso New York Times accusa Satire di ignorare la condizione degli schiavi concentrandosi troppo sulla politica, per il settimanale Time. Freedom è un polpettone, per 11 Washington Post «non ha trama,, per il Los Angeles Times «non è nemmeno un romanzo,. Gianni Riotta Antictam (Maryland). 1862. D presidente Lincoln, al centro, con il detective Allan Pinkerton, capo dei servizi segreti, a sinistra, e il generale McOellan. all'epoca comandante in capo delle forze nordiste