Il giusto prezzo
Il giusto prezzo Il giusto prezzo La conclusione della rivolta di Porto Azzurro, con la restituzione alla libertà degli ostaggi ed il ritorno dei detenuti ribelli alle loro celle, è motivo di profonda soddisfazione. Al ministro Vassalli ed al direttore delle carceri Amato va dato atto, con gratitudine, di un'azione ricca di intelligenza, duttilità e determinazione, che ha.condotto al risultato migliore con il contenimento massimo del prezzo che si è dovuto pagare. Ed anche la dignità dello stile ha avuto importanza. Quanto è avvenuto non è tuttavia privo di conseguenze, sia con specifico riguardo ai protagonisti della ribellione, sia in una prospettiva più generale. Poiché non si è trattato certo di una resa senza condizioni, occorre porsi alcune domande. Il primo quesito riguarda le promesse e gli affidamenti che sono stati dati ai detenuti. Si tratta di provvedimenti in parte di competenza dell'amministra¬ zione penitenziaria ed in parte della magistratura La prima gestisce molti aspetti della vita del detenuto, come quelli che riguardano provvedimenti di tipo disciplinare e le varie destinazioni all'interno degli istituti, penitenziari o da un carcere all'altro. La magistratura — precisamente il tribunale di sorveglianza — è competente ad applicare, secondo i criteri stabiliti dalla legge, alcuni benefici ai detenuti che siano stati condannati definitivamente. Si tratta essenzialmente, per quanto importa in questo caso, della concessione della semilibertà (possibilità per il detenuto, che ha espiato almeno metà della pena, di trascorrere fuori del carcere parte della giornata), di permessi di visitare la famiglia in casi di particolare gravità, di autorizzazione a lavorare aiVladimiro Zagrebelsky (Continua a pagina 2 In prima colonna)
Persone citate: Vassalli, Zagrebelsky
Luoghi citati: Porto Azzurro
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