Sull'Olocausto degli ebrei un documento della Chiesa

Sull'Olocausto degli ebrei un documento della Chiesa Passi avanti nel dialogo dopo due giorni di colloqui Sull'Olocausto degli ebrei un documento della Chiesa Sarà pubblicato il prossimo anno - Spiragli per il riconoscimento dello Stato di Israele CITTA' DEL VATICANO — n «caso Waldhelm. è superato ma non dimenticato; Giovanni Paolo n può partire tranquillo per gli Stati Uniti il 10 settembre, sicuro che l'incontro con la comunità ebraica degli Osa — la pia numerosa e potente del mondo — non verrà boicottato in segno di protesta perché il 28 giugno ha concesso un'udienza al Presidente dell'Austria. La «due giorni» ebraico-cattolica, in Vaticano e a Castel Oandolf o, ha garantito al Papa un tranquillo biglietto di ingresso negli Stati Uniti, ma ha consentito al rabbuio Mordecai Waxman e alla sua delegazione di segnare non pochi punti nella difficile partita in corso da ventanni fra le due confessioni I risultati concreti dei due giorni di colloqui hanno un carattere storicc-politico-cUplomatlco, più che religioso. Il card. Johannes Willebrands, responsabile dei rapporti con l'ebraismo, ha annunciato l'intenzione della Santa Sede di •preparare un documento ufficiale cattolico sull'Olocausto (Shoah), il background storico dell'antisemitismo e le sue manifestazioni attuali,. Alla stesura del documento, che iniziera dopo che in dicembre a Washington vi sarà stato un incontro cattolicoebraico sulla Shoah, parteciperanno studiosi ed esperti ebrei. E* una promessa molto importante per la Comunità ebraica mondiale, di fronte -al tenutivi di ridimensionare o negare addirittura lo sterminio. Inoltre da parte ebraica ci si attende che nell'analisi delle cause lontane dell'antisemitismo la Chiesa cattolica riconosca di avere avuto una qualche responsabilità. Risultati politici La delegazione guidata dal rabbino Mordecai Waxman ha posto in tutte le sedi (commissione congiunta, incontro con Casaroli, udienza dal Papa) il problema del riconoscimento dello Stato di Israele. Giovanni Paolo n ha detto di conoscere 'la centralità dello Stato di Israele nella vita e nel cuore degli corei*. TX comunicato congiunto ha presentato quello che Mordecai Waxman ha definito «un grande progresso*: rappresentanti della Santa Sede hanno dichiarato che non esistono ragioni teologiche nella dottrina cattolica che proibirebbero tali relazioni, ma hanno notato che esistono nell'area alcuni problemi seri e irrisolti. Un precedente documento vaticano al proposito affermava semplicemente che l'esistenza dello Stato di Israele non rientrava «in un'ottica di per sé religiosa». Infine, nel corso dell'incontro con il Segretario di Stato card. Casaroli, ieri mattina, si è raggiunto un accordo di massima che costituisce anch'esso una novità rilevante nel quadro dei rapporti fra Santa Sede e mondo ebraico. Cosi dice 11 documento congiunto: «A seconda delle occasioni, in aree che sono di interesse per la comunità ebraica mondiale, e dot» temi religiosi e politici si intrecciano, faranno possibili futuri scambi di volta in volta fra la Segreteria di Stato e il Comitato internaeionale ebraico di consultazioni religiose (IJCIC)*. Un vero e proprio «meccanismo speciale» di rapporti e contatti, che nelle intenzioni di entrambe le delegazioni possano evitare per il futuro «strappi» nel delicato tessuto del dialogo cristianoebraico, quali le udienze a Yasser Araf at e a Kurt Waldhelm, oltre alla beatificazione di Edith Stein. Sono stati due giorni laboriosi, non privi di qualche asprezza. Ieri pomeriggio, alla conferenza stampa che segnava l'epilogo di questo capitolo, 11 sorriso dell'Inizio era scomparso dai volti di tutti. Le due delegazioni si sono parlate «con candore e amicizia., la discussione è stata «aperta e libera» In almeno tre diverse sedute (compresa una, non prevista, ieri mattina per mettere a punto 11 testo dèi comunicato congiunto), e si è capito che non tutto è stato cortesia e complimenti Un esempio: da parte ebraica è stato citato il «silenzio» di Pio XH sulle persecuzioni uno slogan*, ha immediatamente replicato mona. William Keeler. Ma si è discusso anche di altri slogans (responsabilità del popolo ebraico nella morte di Cristo, e cosi via) ancora presenti — secondo alcuni — nella predicazione cattolica, e talvolta persino in discorsi pronunciati da Giovanni Paolo n. •Da vent'anni stiamo cercando di cambiare lo stile delle reiasioni fra le due confessioni — ha detto P. Duprey —: è importante capirsi, non accettare le ragioni degli altri*. Gli ha fatto eco 11 rabbino Klaperman, ribadendo che sul caso Waldhelm, dove tutti avevano esposto le proprie ragioni voleva «non essere d'accordo in maniera civile», «t/n nuovo inizio,, ha definito l'incontro Gerhart Riegner, coprsldente del Congresso mondiale ebraico. Marco Tosattl

Luoghi citati: Austria, Israele, Stati Uniti, Washington