Fucilate contro il parroco che non ama il rock

Fucilate contro il parroco che non ama il rock Fucilate contro il parroco che non ama il rock L'attentato a Samugheo, in provincia di Oristano - Il prete, che non è stato colpito, ha vietato la questua per gli spettacoli abbinati alla festa patronale CAGLIARI — n parroco vieta la tradizionale questua, con «santini* al seguito, organizzata per finanziare la festa patronale e qualcuno pensa bene di dargli una lezione esplodendo alcune fucilate contro le finestre della casa parrocchiale e mettendo catene e lucchetti alle porte. E' successo l'altra notte a Samugheo, un piccolo centro distante una cinquantina di chilometri da Oristano. Vittima del grave atto intimidatorio è il sacerdote Giovanni Marceddu, SO anni, originario di Norbello. Tutto è cominciato alla vigilia del festeggiamenti del santo patrono di Samugheo. Secondo la tradizione, che dura ormal da 384 anni, per la festa di San Basilio il paese elegge ogni anno un comitato promotore incaricato di trovare i soldi per i festeggiamenti civili che si affiancano puntualmente a quelli religiosi La prassi, identica in moltissimi altri centri isolani, vuole che 1 membri del comitato passino di casa in casa a raccogliere le offerte. Il danaro, che di norma viene utilizzato per pavesare a festa le strade del paese ed ingaggiare gruppi folkloristlci o anche complessi musicali di ballo liscio o rode, viene raccolto in un salvadanaio che fa da piedistallo alla statuetta di San Basilio. Ed è proprio qui che scatta la controversia tra comitato promotore e parroco. Quest'ultimo, invocando l'artico¬ lo 1245 del Diritto canonico, vieta che le statuine salvadanaio vengano usate per la raccolta del denaro che oltretutto, spiega amareggiato, non solo non serve alla festa religiosa, ma viene Impiegato per la realizzazione di spettacoli «per lo piii sconci: E' l'inizio di una polemica che divide il paese a metà: da una parte i sostenitori del parroco, dall'altra gli organizzatori della festa. Tra questi, evidentemente non mancano le «teste calde» visto che, dopo lunghe e animate discussioni, qualcuno pensa di porre fine alla vicenda facendo ricorso sll'intimidazione. Gli abitanti del paese (poco meno di 4 mila) sono ancora Immersi nel sonno quando nelle strade riecheggiano alcune fucilate. Qualcuno spara ripetutamente contro le finestre della casa parrocchiale dopo aver tentato d'imprigionare il prete assicurando le porte con robuste catene Il primo ad accorgersi dell'accaduto è proprio don Giovanni Marceddu che, per nulla Intimidito, scavalca un muro e si reca, come sempre, a dir Messa. Subito dopo si dirige verso la caserma dei carabinieri per sporgere denuncia contro gli ignoti attentatori. Le indagini partono immediatamente ed appare subito evidente che esiste un nesso preciso tra la lite sulla festa di San Basilio e l'attentato al parroco. Anche perché non è la prima volta che Samugheo si rivolta contro il parroco per diversità di vedute sulla festa parrocchiale. Cinquantanni fa un altro sarcedote tentò di opporsi alla questua con 1 santini ed anche in quell'occasione la cosa fini a fucilate, s. mig-.

Persone citate: Giovanni Marceddu

Luoghi citati: Cagliari, Norbello, Oristano, Samugheo, San Basilio