Tutti a casa, inseguiti dai sospetti di Pierangelo Sapegno

Tutti a casa, inseguiti dai sospetti A Porto Azzurro polemiche, accuse e silenzi su quanto accordato ai rivoltosi Tutti a casa, inseguiti dai sospetti Nicolò Amato: «Non è stata una vittoria senza dolori)) - L'avvocato di Tuti: «I sequestratori avranno il processo per direttìssima e permessi» DAL NOSTRO INVIATO PORTO AZZURRO — La rivolta è finita. Ora comincia il resto, cominciano le polemiche,, le Inchieste, le accuse, 1 sospetti. Tuti, Rossi e gli altri hanno deposto le armi alle 10,45 ad Arturo Cindolo, sostituto procuratóre di Livorno, che per la prima volta dal 25 agosto se n'è salito su al quarto piano nell'Infermeria del carcere trasformata in un accampamento da battaglia. Lo Stato qualcosa ha' dovuto concedere, anche se Nicolò Amato, direttore degli Istituti di prevenzione e pena, dice che «non é giusto par-, lare di concessioni, ma di legalità* ; anche se il ministro di Grazia e Giustizia Giuliano vassali ripete al micròfono della tivù che di concessioni lui non ne sa nulla e che comunque non è il momento di parlarne; anche se Mario Gozzlni, padre della riforma carceraria, esce dalla fortezza e ammette: -Oggi voglio più bene a questo Stato perché ha risposto con la legge alla violenza*. In realtà, elenca l'avvocato Germano Sangermano, i sei ribelli 'avranno un processo per direttissima che la Procura di Livorno assicura di poter svolgere entro due o tre mesi. E avranno una sentenza definitiva, non ci sarà appello, Cioè*. Poi: 'Libertà condizionata per coloro che potranno usufruirne (senz'altro Mario Tolu.che è già stato dentro 36 anni). Lavoro esterno per gli altri detenuti e. colloqui continui coni parenti*. E non solo questo, perché ci sono anche le cose non scritte: il minimo della pena al processo sulla rivolta, con la concessione di tutte le attenuanti e delle esimenti per aver interrotto reati gravi, giacché è difficile pensare che si siano, accw#*$i.«m una senteiwandfe, HJUiUya.severa e senza pietà ì permessi per visitare T parenti, ad esempio, che spettano, spiega ancora 8angermano,'«a chi non può usufruire della semilibertà o del lavoro esterno*. E' lo spirito della riforma carceraria, aggiunge prima di salire in macchina. Non è un po troppo tutto questo? Lo Stato poteva concedere di meno? Sembra proprio di no, visto come si sono messe le cose, il procu ratore capo di Livorno, Antonino Costanzo, assicura che non tutto è stato dato .Non esageriamo — sbuffa — la storia del permessi non è vera*. Un giallo che si potrà ricostruire nelle prossime ore: Resta 11 fatto che Amato e 1 giudici hanno conchiuso senza altre tragedie una brutta vicenda. Eppure non tutti sono d'accordo. Carlo Antonelli, lo psicologo prigioniero dei rivoltosi, dòpo aver vissuto 11 dramma e la trattativa pure sulla sua pelle, dice chiaro e tondo che 1 ribelli non s'aspettavano tanto, che forse «si poteva dare di meno*. il sindaco, Maurizio Papi, il capo del partito dell'elicottero, si lascia scappare 'una-battuta piena di ranco¬ re: *Per quello che gli hanno concesso, era meglio te gli davano l'elicottero coti almeno li potevano riprendere*. Come a dire che adèsso li lasciano quasi liberi per legge. Certo, è un commento pesante. Ma gli 6 che questi sette giorni di altalenanti, tensioni hanno lasciato molti feriti sul campo. E Papi è forse quello conciato peggio. Se ne sta nell'ufficio, stravaccato sulla sedia, circondato da bottiglie vuote, champagne, moscato e bicchieri di carta. Papi ha gli occhi fuori dalle orbite e gli manca il sorriso, proprio non riesce a tirarlo fuori, è contento: «JVfa mi hanno picchiato, ci hanno picchiato*. Lui e il partito dell'elicottero, la tenda, le firme che non servono più, duemila, tremila, che Importa ormai? Fra tutti 1 cartelli appesi alla tenda ne hanno aggiunto uno, l'ultimo: 'Siamo contenti che l'elicottero non sia servito*. E non sono serviti neppure tutti 1 mediatori che sono capitati attorno al carcere. Tutto è finito bene. E pensare che l'altra sera c'era stato un momento di dispe¬ razione. Quando gli avvocati erano scesi sotto, da Amato e i suol, a dire che si, andava tutto bene, ma, sopra, i sei rivoltosi volevano un garante. Che? Si, un garante: Pertinl, il Papa, o Nilde Jottl. E Amato, magro e duro, i toni sempre pacati, bassi, questa volta s'era arrabbiato. Ora basta. Per 1 giornalisti, per l'esterno era cominciata «una pausa di riflessione*. Altro che. Dal primo plano avevano fatto sapere che o la smettevano di far storie e cercare cavilli o facevano intervenire llNoca. E il ministero da Roma aveva diffuso un comunicato: la trattativa non può andare avanti all'infinito. Un vero e proprio ultimatum, altro che pausa di riflessione. E1 sei capivano al volo. Tuti faceva sapere al telefono che bastava un rappresentante di Amnesty International, si può? Forse si, se lo troviamo subito. Raffica di telefonate e da Livorno arriva nella notte Renato Menasci, che è il responsabile del gruppo di Livorno. Vi va bene? Si, rispondono 1 sei; Al mattino, si ricomincia alle 7. E si ricomincia pure con le grane. Da Roma Amnesty International fa sapere che loro non sono stati interessati alla vicenda, che per ora non Centrano niente. Non importa, bisogna chiudere. Solo che 1 rivoltosi ora che tutto sta per finire hanno una paura grande cosi. Salgono su 1 quattro avvocati, Sangermano, Cerquetti, Ricci e Aste, assieme a Menasci ed entrano nell'infermeria. Garanzie, implorano, dateci garanzie: diffondete un comunicato che la rivolta è chiusa e noi rilasciamo gli ostaggi. Ma Amato non è sempre bravo e buono. Alza la voce: fuori gli ostaggi Cosimo Giordano ha passato tutta la notte a chiacchierare con Rossi e Tuti, a rassicurare 1 sardi, vedrete che non ci saranno rappresaglie, ma adesso perche volete farli arrabbiare per cretinate? E loro a giurare che non volevano solo farsi fregare, tutto 11 Lo ripetono agli avvocati e ad Amato, non vi frega nessuno, rispondono. E alle 10,45 esce Rossella Giazzi. L'applauso che si leva é cosi scrosciante che Rossella non capisce bene perché piange, se lo fa perché è tutto finito, perché può tornare a casa o perché quella gente 11 fuori che leva in alto le mani e scandisce cosi la sua liberta è l'Immagine di un'emozione indimenticabile. L'incubo svanisce. Ora tocca alle polemiche, n sindaco, che è anche medico del carcere, non può salire su,- per lui non si aprono 1 cancelli. E Giordano è l'unico, invéce, a non uscire. C'è l'Inchiesta, nuove grane. Forse, come sostiene un giornale, ce n'era già una prima su di lui — pare — ordinata dal Ministero. Strana rivolta, che aveva messo insieme un gruppo di banditi cosi lontani fra loro. Era nata come un'evasione impossibile, .6 continuata come una minaccia alla riforma carceraria ed è finita nel segno della riforma «e della legalità», come ha detto Gozzlni. E allora: chi ha vinto, dottor Amato? Lo Stato, il governo, la legge, va bene: «Afa non è stata una vittoria sema dolori». Pierangelo Sapegno Porto Azzurro. La gioia di una donna che corre ad abbracciare un agente di custodia all'annuncio che i sequestrati sono stati liberati

Luoghi citati: Livorno, Porto Azzurro, Roma