«Referendum già a ottobre »

ce Referendum già a ottobre » Lo chiedono i promotori, ma il governo punta a metà novembre ce Referendum già a ottobre » Sarà Cossiga a decidere - Si è già messo in moto il meccanismo che costerà 420 miliardi - I cinque quesiti sono giudicati da molti pressoché incomprensibili ROMA — E' iniziato il conto alla rovescia per 1 cinque referendum. Quarantacinque milioni e mezzo di italiani dovranno recarsi alle urne nel periodo compreso tra il 18 ottobre e il 29 novembre. La data esatta dovrà essere fissata entro poche settimane dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga dopo la necessaria delibera del Consiglio del ministri. La consultazione popolare riguardante il nucleare, la responsabilità civile del giudice e la Commissione Inquirente dovrebbe probabilmente svolgersi il 15 e il 16 novembre. Ma la data non è ancora sicura per la ferma opposizione dei cinque Comitati promotori dei referendum che ritengono opportuno anticipare al massimo la chiamata ai seggi elettorali. In caso di vittoria dei «si» il Capo dello Stato potrà però «congelare» per quattro mesi gli effetti dell'abrogazione delle varie norme di legge. Negli uffici comunali, soprattutto nelle grandi città, si è lavorato a pieno ritmo per tutto agosto in modo da aggiornare la situazione anagrafica, necessaria per poter poi notificare i certificati elettorali a casa dei cittadini residenti. In particolare nella capitale si sono dovuti anche recuperare nel nuovo computer tutti i dati inseriti nel vecchio cervello elettronico nel sei mesi tra settembre e febbraio. Il costo preventivato dallo Stato per i cinque referendum è di circa 420 miliardi di lire. Oli italiani non potranno avvalersi del computer (il voto elettronico non è stato ancora introdotto nel nostro Paese) e dovranno quindi usare ancora una volta le antiquate e costosissime matite copiative. In ciascuno degli 84 mila 557 seggi dovranno essere allestite cui' quo urne per contenere le schede inserite dagli elettori Ogni scheda contenente i complessi — e da mólti già dicati pressoché lncompren sibili — quesiti referendari sarà di colore diverso, in modo da consentire agli elettori di distinguere i cinque referendum. In pratica si ripeterà quanto si è già verificato 1117 maggio '81 in occasione dei cinque referendum riguardanti l'aborto (due), l'ergastolo, il porto d'armi e il fermo di polizia previsto dalla legge Cossiga. Dopo la legge istitutiva dei referendum del 25 maggio 1970 nessuno dei nove referendum smora svolti ha ottenuto la maggioranza dei «si» La stessa sorte dei cinque referendum del 1981 è toccata alle consultazioni popolari sul divorzio del 1974, sulla legge Reale e sul finanziamento pubblico dei partiti del 1978 e sulla scala mobile del 1985. Soltanto tre referendum hanno superato la soglia del 40%: la scala mobile (45,7%), il finanziamento pubblico del partiti (43,7%) e il divorzio (40,9%). Ma, secondo le previsioni degli esperti, la sfavorevole tradizione dovrebbe essere sfatata in occasione dei cinque referendum autunnali Questa volta infatti i «si» dovrebbero prevalere, probabilmente in tutti e cinque i quesiti rivolti agli elettori. Smora non si è mai votato un referendum in autunno. La novità è importante anche perchè non sarà più operante l'ora legale, e in molte zone d'Italia le ore solari saranno ridotte. Potrebbe quindi verificarsi una bassa affluenza alle- urne. In proposito è importante ricordare che, in base all'articolo 75 della Costituzione, l'eventuale vittoria dei «si» resta subordinata a una parteci- pazione al voto superiore al 50 per cento. La percentuale più bassa di affluenza alle urne registrata nelle precedenti consultazioni popolari si è avuta due armi fa con il 78%. Alle ultime elezioni politiche del 14 giugno la percentuale dei votanti è stata invece dell'88,8%. n deputato del gruppo misto Alberto Bertuzzi, eletto nelle liste radicali ha avanzato ieri una provocatoria proposta: -Chiederò a Cossiga di bloccare la consultazione popolare. I preventivati 420 miliardi devono essere devoluti in un apposito Fondo a disposizione delle decine di migliaia di cittadini che hanno scontato ingiustamente il carcere prima di essere riconosciuti innocenti: A parere del parlamentare, infatti l'eventuale vittoria dei «si» nel referendum sulla responsabilità civile del giudice non determinerebbe alcun concreto vantaggio per tutti costoro perchè verrebbe cancellata l'unica forma di risarcimento tuttora prevista dal codice, che consente l'indennizzo solo se il giudice ha agito con dolo, frode e concussione nell'esercizio delle sue funzioni La stessa Corte Costituzionale nella sua sentenza del 3 febbraio scorso ha avanzato seri dubbi di illegittimità sull'anomala situazione che si verrebbe a creare dopo l'eventuale vittoria dei «si». Secondo l'onorevole Bertuzzi, sarebbe quindi opportuno varare subito una nuova legge sulla responsabilità civile del giudice senza attendere l'esito di un referendum da lui definito .inutile.. Di parere opposto si è detto invece il tesoriere radicale Beppino Calderisi: -Se vincessero i "sì" sarebbero estese ai giudici le norme del testo unico sulla responsabilità riguardanti tutti gli altri dipendenti e funzionari dello Stato. Il referendum è quindi necessario. Ci batteremo ora per ottenere dal governo e dal Capo dello Stato che la consultazione si svolga ad ottobre, e non a novembre.. Pierluigi Franz

Persone citate: Beppino Calderisi, Bertuzzi, Cossiga, Francesco Cossiga, Pierluigi Franz

Luoghi citati: Italia, Roma