Le offerte di Gonzàlez all'Eta di Giovanni Perego

Le offerte di Gonzalez ali9Età Il dialogo tra governo e movimenti baschi: priml^ni; Le offerte di Gonzalez ali9Età Madrid avrebbe proposto la liberazione di 400 militanti (non accusati per fata* di sangue) e il ritorno degli esiliati - Ma l'ala dei duri vuole subito concessioni politiche nostro servizio BARCELLONA — Il dialogo tra i rappresentanti del governo spagnolo e 1 dirigenti deir£Ja che si trovano in Algeria si starebbe svolgendo su un terreno concreto e avrebbe già consentito il raggiungimento di qualche intesa, anche se molto cammino resta da fare perché la pace ritorni nel Paese basco. Il governo spagnolo avrebbe offerto all'Età la liberazione del circa 400 militanti dell'organizzazione che sono in carcere, contro l'impegno di ciascuno di essi di non riprendere la lotta armata. Le scarcerazioni potranno avvenire con singoli provvedimenti di indulto, perché la Costituzione spagnola vieta l'indulto di carattere generale. Madrid, inoltre, avrebbe offerto il libero ritorno nel Paese basco dei rifugiati all'estero che non si siano macchiati di delitti di sangue e la concessione della documentazione necessaria a un soggiorno all'estero per un certo numero di anni al dirìgenti dell'organizzazione che sono in Paesi stranieri, con la successiva possibilità di rientrare in patria. Queste notizie di carattere ufficioso vengono sia dagli ambienti della delegazione governativa che sta dialogando con l'Età, sia dal gruppo del dirìgenti Stana che si trova in Algeria, e sembrano provviste di credibilità come sembra anche probabile che una parte almeno della dirigenza dell'Età e di Henri Batasuna, 11 partito basco che si considera collegato con l'organizzazione terrorìstica, abbia favorevolmente accolto l'offerta di Madrid. Indulto e rimpatri sono uno dei tre punti della piattaforma negoziale dell'Età. Gli altri due sono 11 diritto all'autodeterminazione e l'avvicinamento e la successiva unione della Navarra al Paese basco. Su questi due punti, a quanto si sa fino a questo momento, non vi sarebbe neppure un inizio di accordo. SI tratta, evidentemente, dei due punti più propriamente politici della piattaforma Età, e l'ala più intransigente dell'organizzazione rappresentata da Mugica Gormendia Artapalo, il capo militare che opera nella clandestinità nel Sud della Francia, come anche elementi della dirigenza di Henri Batasuna, non accetterebbero — per ora almeno — un negoziato a parte su indulto e rimpatri, ma richiederebbero un'unica trattativa politica sull'intero pacchetto. Nonostante queste evidenti e gravi difficoltà che richiederanno, nella migliore delle Ipotesi, una trattativa lunga e laboriosa, la presa di contatto tra il governo di Madrid e l'Età continua ad essere considerata con speranza e con qualche ottimismo: nel suo articolo setti¬ manale sul quotidiano Deia, Xabier Arzalluz, il presidente del Pnv, il partito nazionalista basco di tendenza moderata, che è la maggior forza politica dello schieramento nazionalistico, riconfermava domenica il suo atteggiamento di favore alla trattativa: «L'Età — scriveva Arzalluz — chiede di dialogare con le istituzioni centrali. Il meglio die si possa fare è di accogliere con rispetto quel che sta succedendo, perché le chiacchiere politiche non sono quello che precisamente favorisce il buon esito del dialogo». E il dirigente di Henri Batasuna Jon Idlgoras, in un'intervista a un settimanale: •Credo che da tempo vi siano contatti con l'Età di membri qualificati del Psoe (il partito di governo), sia nel Paese basco francese, come per II tramite del deportati (il gruppo algerino). L'Età è disposta al dialogo». Giovanni Perego

Persone citate: Arzalluz, Gonzalez, Henri Batasuna, Navarra, Xabier Arzalluz

Luoghi citati: Algeria, Barcellona, Francia, Madrid, Mugica Gormendia Artapalo