I sindacati: «Così tolgone quel che ci avevano dato» di Giancarlo Fossi

I sinda€ati: «Così tolgane quel che ci avevano dato» I sinda€ati: «Così tolgane quel che ci avevano dato» Cgil, CisI e Uil vogliono bloccare altri provvedimenti - <<I pensionati pagheranno di più» ROMA—n sindacato parte all'attacco contro il governo per 1 tagli Indiscriminati, il ripristino del ticket sanitari, gli ipotizzati aumenti del contributi sodali ed ogni altra iniziativa al di fuori di un organico disegno di politica economica. «Siamo fermamente contrari — ci dice Ottaviano Del Turco, numero due della Cgil—a semplici misure di rattoppo per guai combinati nei mesi passati, che contrastano nettamente con il quadro generale discusso nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Formica e le parti sociali in vista della elaborazione della Finanziaria '88: Ancor più drastico, il segretario generale aggiunto della CisI Mario Colombo, ci preannuncia che «il sindacate reagirà con estrema durezza, se il governo dovesse tentare di mettere insieme altri 10 mila miliardi, tagliuzzando qua e là la spesa pubblica senta minimamente aggredire i veri mail dell'economia italiana, dall'evasione fiscale all'improduttività di tanta parte della spesa, dall'inefficienza di certi settori statali al buco della bilancia alimentare nel confronti dell'estero». Colombo aggiunge: «Ci opporremo in ogni modo ad eventuali interventi che facciano pagare al lavoratori e ai ceti meno abbienti il prezzo di un presunto risanamento della situazione, lasciando invece del tutto inalterate le cause che la producono». Non sono ammissibili, secondo 11 sindacato, 11 ripristino dei tlckets sanitari, l'au- mento dei contributi o altre iniziative scoordinate, comunque non approfondite nel confronto con le parti sociali .£' inconcepibile — osserva Del Turco — questo andamento a fisarmonica del governo, per cui un anno si aumenta, un altro si toglie, un altro ancora si reintegra. Per i tlckets, l'operazione giusta è stata compiuta nell'86: abbiamo tutti convenuto sulla revisione del sistema a vantaggio dei lavoratori e delle categorie meno abbienti, non solo per ragioni di equità sociale, ma anche per convenienza dello Stato. Non si può tornare indietro, tanto meno nel momento In cut si preannunciano volontà di rivedere la tassa sulla salute nette quantità e nei metodi per alleggerire lavoratori autonomi e professionisti. Queste cose portano un segno che non condividiamo». n governo, sottolinea Co¬ lombo, non può ripetere manovre economiche «cori maldestre», come quella decisa nei giorni scorsi all'insaputa del sindacati e degli Imprenditori all'indomani delle consultai on: di Formica. »Un governo che agisce coti — insiste 11 segretario generale aggiunto della Osi — è già molto poco affidabile. B' bene ora che non faccia altri errori. Del resto, è singolare che nei giorni seguenti all'emanazione dei decreti economici ti sia assistito ad una autentica fuga di quasi tutti i ministri per quanto riguarda la paternità dei provvedimenti. Tuta, o quasi, hanno trovato II modo di prendere le distante. E' una cosa grave. Ma perché questa fuga? Il fatto è che da un esame obiettivo dei decreti emerge, per la verità, il nulla: non produrranno alcun effetto sia dal punto di vista del risanamento delle finanze dello Stato, sia dal punto di vi¬ sta dell'allentamento della domanda interna. Invece, finiranno per complicare a dismisura i problemi che si debbono affrontare nella Finanziaria. Lo stesto ministro del Tesoro Amato, nell'intervista a La Stampa, appare in netta difensiva». Di qui, per tutti l'esigenza di • alzare il tiro» sulla politica economica del governo. E' indispensabile, secondo 11 segretario confederale della Uil, Silvano Veronese, tornare alla concertazione, cioè a un piti rigoroso governo dell'economia: «Altrimenti, come è successo, le stesse dinamiche rischiano di sfuggire al controllo. Lo dimostrano chiaramente i recenti provvedimenti del governo, contraddittori e fuori luogo. Se l'obiettivo è il contenimento detta spesa pubblica, si è azzeccata la malattia, non certo la terapia. Occorre andare ai nodi strutturali, cioè agli sprechi della spesa pubblica». Scende in campo anche l'esercito del 13 milioni di pensionati «17 governo — afferma Arvedo Forni segretario generale della federazione pensionati Cgil — non si sta muovendo nella direzione giusta. La tassa sui consumi rischia di mettere in crisi più di un bilancio familiare. Le conseguenze saranno ancora maggiori se verrà reintrodotto il ticket sanitario suoli esami di laboratorio. Né ci va bene il proposito di Formica di procedere alla riforma delle pensioni con una legge-delega, che non offre sufficienti garanzia agli anziani». Giancarlo Fossi Del Turco; «Inconcepibile l'andamento a fisarinon«c« del jjovemoi»

Persone citate: Del Turco, Formica, Mario Colombo, Ottaviano Del Turco, Silvano Veronese, Tesoro Amato

Luoghi citati: Roma