A Porto Azzurro quattro avvocati trattano con i set rivoltosi di Cesare Martinetti
A Porto Azzurro quattro avvocati trattano con i set rivoltosi A Porto Azzurro quattro avvocati trattano con i set rivoltosi H direttore generale degli istituti di pena, Ai sono da mettere a punto le diverse posizioi * «C'è una pausa di riflessione» - «Ci nuridiche» - Dissenso tra Tuti e i sardi? DAL NOSTRO INVIATO PORTO AZZURRO (Isola d'Elba) — Si aspetta ancora. La trattativa continua nella notte. Forse si tratta solo di mettere a punte dettagli. Ma la liberazione attesa e sperata dei 28 ostaggi non è ancora venuta. Mario Tuti, Mario Ubaldo Rossi e i quattro sardi resistono ostinatamente nell'infermeria assediata del carcere di Porto Azzurro. Alle 20 di ieri sera il direttore generale degli istituti di pena Nicolò Amato ha lasciato il bunker della direzione del carcere per venire a dire che si era ad una «pausa di riflessione*. I quattro avvocati scelti dal rivoltosi avevano appena concluso due ore di colloquio con loro. «Ci sono da mettere a punto le singole posizioni giuridiche*. Si continua Ad oltranza. Che sarebbe stata una giornata importante lo al è capito a mezzogiorno e mezzo, quando, giù per la discesina dell'Ingresso del carcere, Edoardo Fazioli, braccio destro del presidente Nicolò Amato, è sceso sorridendo incontro ai giornalisti. Notizie buone? «Stiamo aspettando l'avvocato Cerquetti, poi cominceranno i colloqui. Speriamo bene*. Niente di decisivo, dunque. Ma quel sorriso sul volto teso dell'impenetrabile consigliere Fazioli valeva più di molte notizie. E cosi alle 12,30, nel mezzo di una giornata lunga, nervosa, tutta consumata nell'attesa della liberazione degli ostaggi e della notizia della fine della rivolta, quelle poche parole pronunciate dal consigliere di Stato hanno dato 11 segno che alla fine l'intesa c'era. Questione di ore. «Abbiate pazienza voi, così come ne abbiamo avuta noi*. Mancava* dunque l'ultimo pezzo .della trattativa, la parte* queste punto decisiva per i sei in rivolta da una settimana sulla vecchia ;occa di Porto Azzurro. E cioè l'intesa sul come uscire dall'infermeria dell'assedio, come e quando riuscire a lasciare 11 carcere evitando lira degù altri detenuti (che per una settimana sono rimasti chiusi in cella senza neanche poter fare un'ora d'aria al giorno) e la possibile vendetta delle guardie. Dopo l'accordo e le promesse del governo, ci volevano quelle del magistrati che tenevano il filo della loro trattativa. Sono arrivati quattro avvocati a fare da garanti: Raimondo Ricci, senatore comunista, che si trovava a Porto Azzurro già a prima mattina; Adriano Cerquetti, atterrato con un volo speciale nel piccolo aeroporto di Marciana Marina a mezzogiorno; Bernardo Aste, sardo, difensore di Mario Cappa!, che da tre giorni si trovava a Porto Azzurro in attesa di entrare in scena. E infine Germano Sangermano, il difensore di Mario Tuti, molto malato che è stato sorretto a braccia dai carabinieri appena sceso dall'elicottero che lo ha portato sull'Elba da Firenze. Un'ambulanza era pronta per lui nel cortile del carcere. Un collegio di difesa eterogeneo e scelto dagli stessi sei In rivolta. Cerquetti, ex parlamentare missino, è difensore dei killer neri Antonio Belsito, Glusva Fioravanti e Francesca Mambro; Ricci è legale di Mario Ubaldo Rossi, un altro dei rivoltosi. Aste ha difeso molti sardi, conosce la storia di Mario Cappai, condannato a 27 anni per omicidio preterintenzionale, compiuto durante una rapina, e all'erga¬ stolo in appello (dopo l'assoluzione in primo grado) come mandante dell'omicidio di Ignazio Baschi, ucciso all'Asinara da Mario Marrocu, Gaetano Manca, (altri due della rivolta di. Porto Azzurro) e Roberto Sulas. Una storia tutta sarda che si intreccia a questa rivolta perché Cappai, tra l'altro, chiede la revisione del suo processo dopo la lettera In cui Sulas afferma di essere stato l'unico assassino di Basciu. Sono le storie che fanno da sfondo alla rivolta di Porto Azzurro e che forse ne spiegheranno domani la vera genesi e le vere ragioni. Ma ieri la giornata è stata consumata tutta dalla lunga cronaca dell'attesa. Un'attesa snervante sul bastioni del Cesare Martinetti (Continua a pagina 2 In quinta colonna)
Luoghi citati: Firenze, Marciana Marina, Porto Azzurro
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