AAA Pappagallo cerca famiglia adottiva

AAA Pappagallo cerca famiglia adottiva AAA Pappagallo cerca famiglia adottiva IL -Chipangali» non è uno zoo. E nemmeno una clinica per animali. E' qualcosa di diverso. Unico nel suo genere, questo -orfanotrofio» per selvatici sorge a circa 25 chilometri da Bulawayo, nello Zimbabwe (l'ex Rhodesia). E' nato nel 1973 per Iniziativa di un privato, il biologo Vivian J. Wilson che insieme con la moglie Faddy ha preso a cuore le sorti degli animali selvatici feriti o malati o di quei tanti che, tenuti nelle case da cuccioli come •pets», cioè come animali da compagnia, vengono poi abbandonati dai rispettivi padroni una volta che, diventati adulti, si rivelano aggressivi e pericolosi. Reimmetterli nel loro habitat originario, nella maggior parte dei casi equivale a una condanna a morte. Per il fenomeno dell'.imprinting» sono talmente assuefatti alla compagnia dell'uomo e a una dieta spesso artificiale, che non possono Una precisazione sulla campagna contro la malattia del più sopravvivere nella libertà della natura. Tranne qualche eccezione. Mi fa da guida il dottor Wilson junior, anche lui, come il padre, appassionato amante degli animali. Passiamo davanti a una serie di gabbie e di recinti, di spiazzi e di voliere che ospitano i pensionanti più vari, dai leoni alle manguste, dalle linci ai iicaoni, dai porcospini alle gru coronate, dai fenicotteri agli uccelli rapaci, aquile, falchi, avvoltoi, gufi. Poi ci sono civette e sciacalli, antilopi di moltissime specie, grandi maestosi cudù e piccoli graziosissimi cefalofi azzurri, facocerì e scoiattoli, leopardi e genette. Due grandissime voliere ospitano l'una uccelli rapaci diurni e notturni, aquile e avvoltoi, falchi, nibbi, l'altra una quantità di splendidi uccelli, fenicotteri e vanelli, bucerotidi dal grosso becco variopinto e tortore africane e storni colorati In una gabbia c'è una folla di scimmiette della specie Cercopithecus aethiops. Sono graziosissime con la loro faccina nera incorniciata di peli bianchi. Saltano su e giù, arrampicandosi su per le sbarre. Sono una cinquantina, arrivate nelle due ultime settimane. Succede anche che i cittadini benintenzionati nei confronti degli animali pecchino talvolta di zelo eccessivo, come è successo per questi Raphicerus, grandi come caprioli, raccolti da un uomo di buon cuore nella loro tana. Erano poco più che cuccioli quando furono portati allo Chipandali. Ma il loro .salvatore» non conosceva le abitudini della specie, non sapeva che la madre si allontana dai piccoli tra una poppata e l'altra per approvvigionarsi di cibo. Quelle creature sono state private del latte materno per l'ignoranza degli uomini. Ciascuno dei pensionanti sonno ha la sua storia. C'è un cercopiteco dal naso bianco in una gabbia. Ci guarda con un'espressione di tristezza negli occhi. Ne ha ben donde. I suoi padroni l'hanno portato qui per due settimane, dicendo che andavano in vacanza, poi non sono più venuti a riprenderlo. Poco più in là vedo un tasso del miele dalla caratteristica livrea bianco-nera. Era la mascotte dell'ufficio di uno dei parchi nazionali. Un bel giorno, i funzionari decisero di ridargli la libertà. Lo portarono a trenta chilometri di distanza e lo lasciarono libero. Ebbene, dopo qualche tempo, quel tasso, che in fatto di orientamento dava dei punti ai cani, si ripresentò ai suoi vecchi padroni. Fu por. tato al Chipandali, quando l'ufficio si chiuse. C'è anche chi nel suo habitat naturale ritorna senza traumi, come i soliti Iicaoni che nell'orfanotrofio sono nati e cresciuti. Altri ani¬ metodi alternativi ai pesticidi nel controllo della mosca tze tze. C'è ad esempio un programma per la sterilizzazione degli insetti maschi messo a punto con l'AiEA e applicato in Tanzania Nigeria e Buriana Faso. Naturalmente la FAO — come il WWF — è preoccupata per il degrado ambientale. E comunque, secondo una raccomandazione della Commistione FAO dell'80, non è nostra abitudine affrontare qualunque progetto di controllo della mosca tze tze senza una valutazione preventiva del territorio, un'accurata pianificazione Richard Lydiker Director Information Division Fao Roma mali sono nati nel Chipandali. C'è un piccolo porcospino nascosto tra le puntute pellicce dei genitori e alcuni gattopardi africani, i servai, che hanno visto la luce nell'orfanotrofio. Una vittoria per Vivian Wilson, perché in un solo zoo statunitense si è riusciti a far riprodurre in cattività questi felini. Un vasto settore è dedicato alle scimmie di varie specie. Vedo una scena patetica. Una babbuina intenta ad allattare il suo piccolo dal faccino espressivo, mentre un grosso maschio adulto, forse il padre, le fa il • grooming». cioè le ripulisce diligentemente la pelliccia. La grande maggioranza degli ospiti sono necessariamente pensionanti permanenti. Come potrebbe riprendere le vie del cielo questa bella gru coronata, che ha una sola ala? L'altra le è stata portata via da ur colpo di fucile. E poi viene spontanea la Quando aumenta l domanda. Chi si accolla le spese del mantenimento di centinaia e centinaia di animali? Il Chipandali. sorto da un'iniziativa privata, non ha sovvenzioni governative, ma il professor Wilson ha escogitato un sistema ingegnoso per la gestione dell'orfanatrofio. Ci sono le adozioni. Chiunque può adottare un animale, pagando una retta che va dai 7 dollari Zimbabwe (un dollaro Zimbabwe equivale a circa 1000 lire) al mese per animali di piccola taglia, come pappagalli, ricci, scoiattoli fino a 50 dollari Zimbabwe al mese per i leoni o gli elefanti (ce ne sono due giovani). E cosi su ciascuna gabbia fanno bella mostra di sé le targhe con il nome del genitore adottivo. In questo modo l'orfanotrofio riesce a coprire le spese per il nutrimento dei suoi ospiti, che si aggirano intorno ai 10 milioni al mese. I. Lattes Coifmann 'anidride carbonica,

Persone citate: Lattes Coifmann, Vivian J. Wilson, Vivian Wilson

Luoghi citati: Rhodesia, Roma, Tanzania Nigeria