Solo dopo il primato la Kostadinova regala un sorriso

La ventinovenne Bykova rende dura la vita alla bulgara, stimolandola fino a stabilire il nuovo limite mondiale a 2,09 La ventinovenne Bykova rende dura la vita alla bulgara, stimolandola fino a stabilire il nuovo limite mondiale a 2,09 Solo dopo il primato la Kostadinova regala un sorrìso La ventiduenne tedesca Est, rac L'esultanza della Kostad ragazza di Plovdiv conferma la sua superiorità nell'alto - Passaggio di consegne, invece, nello sprint dove la Gladisch, ventenne coglie l'eredità della connazionale Drechsler, seconda davanti alla giamaicana Ottey - Il titolo del giavellotto al finlandese Raty adinova, oro e record dell'alto, contrasta con la smorfia di dolore di Pavoni, vittima di una contrattura di Luciano Curino L'azzurro, bat attuto da Kipkoech su dal nostro Inviato GIOflGIOBABBERIS ROMA — Quarantini minuti indimenticabili, da sballo: prima Ben Johnson al quale la pista dell'Olimpico ha dato, insieme alla vittoria su Lewis, quanto gli spettava da tempo in termini cronometrici, facendone l'uomo più veloce della terra; quindi, tredici minuti, dopo il magico librarsi di Stefka Kostadinova nella gara che Sara Simeonl ha reso a noi più cara dell'atletica femminile, poi lo splendido marciare di Maurizio Damilano verso quell'oro che, aggiunto agli argenti conquistati sabato da Andrei e Panetta, rende già il bilancio italiano di questi mondiali superiore a quello di Helsinki. Del tre momenti magici di questa domenica 30 agosto vi raccontiamo quello centrale, nel quale la Kostadinova ha tenuto fede alla promessa, ha vinto migliorando di un centimetro il suo record del mondo. Un successo che per la filiforme i 10.000, vuole pre bulgara — capace solo dopo il salto-record di regalare uno dei suol pochissimi sorrisi alle telecamere — è stato sofferto in quanto, presto uscita dalla lotta una delle outsiders, la statunitense Rltter, è toccato all'anziana Tamara Bykova, prima di abdicare, sfoderare tutte le sue risorse di classe, magnifica nel superare al primo tentativo tanto i 2.02, quanto 12.04. Ed è stato proprio su questa misura che la Kostadinova ha rischiato, sofferto e vinto la sua gara: due errori che sembravano condannarla e. poi un terzo, perfetto tentativo; sublto~Msìato a 2.06 In modo da ricacciare le velleità della sovietica. Quindi la legittimazione di quanto Stefka sia degna del trono è venuta al primo tentativo contro i 2.09, con il nuovo primato del mondo. 22 anni (è nata il 5 marzo 1965), di Plovdiv, la Kostadinova ha migliorato cosi per la seconda volta 11 suo primato del mondo. Una terza volta è riuscita ad eguagliarlo, quando questo apparteneva ancora alla sua conna¬ ti La bulgara: «Non pensavo al record La Bykova saltava molto meglio di me» ROMA — Per un equivoco, il volto dolce e commosso di Stefka Kostadinova non si è presentato davanti ai giornalisti: la campionessa bulgara, pensando di affrontare la conferenza-stampa dopo la premiazione fissata per questa sera, come prevede il copione, dopo aver sostenuto le prove di controllo antidoping ha raggiunto il suo albergo, da dove poi sono state fatte filtrare alcune sue dichiarazioni: 'Non mi aspettavo il record: Tamara Bykova mi ha messo in difficoltà, perché saltava meglio, mentre io sbagliavo. Dopo il record horinunciato, perché non c'ero più con la testa. Soddisfazione? Ve la lascio immaginare!*. a. car. rendersi la rivincita alle Olimpiadi zionale Andonova. Per la Kostadinova, vincitrice lo scorso anno'dei campionati europei a Stoccarda, questa è la consacrazione definitiva, a livello assoluto.. E se, con questo risultato è stata comunque compiuta la legittimazione di quanto già si sapeva di questa ragazza bulgara, poco dopo dando un grosso dispiacere alla connazionale Drechsler, ecco laurearsi erede della Goehr (eliminata in semifinale, a conferma che le molte primavere ormai pesano sulle sue spalle) sul podio della velocità femminile Sllke Gladisch, rivelazione di questa stagione. Non molto alta, fisico compatto, la Gladisch è schizzata fuori dai blocchi da autentico Johnson in gonnella, le altre subito dietro, meno che la Drechsler che già in semifinale era stata costretta ad un'incredibile rimonta. Rotonda ed incisiva nella sua azione la Gladisch, alle sue spalle disperatamente protesa nel tentativo di rimontare la Drechsler, con quelle sue lunghe leve che paiono 1 famosi stivali dalle sette leghe, ma che nell'occasione non sono bastati per agguantare l'amica-rivale. Cosi Sllke Gladisch, 23 anni compiuti il 20 giugno, un passato soprattutto da staffettista (ha contribuito già a due mondiali della Ddr nella 4X100) è la nuova regina dello sprint, con buone possibilità di fare il bis nei 200, dove non ci sarà la Drechsler che ha scelto il lungo, e quindi di correre le due staffette. Ancora per 1 100, terza la deliziosa giamaicana Ottey, mentre abbastanza deludente ha finito per essere la Issayenko finita quinta, al pari della Nuneva (sesta). In una giornata tanto esaltante una fetta di gloria l'ha raccolta, in omaggio alla tradizione, anche 11 finlandese Seppo Raty, 25 anni, che ha messo in fila i giavellottisti, in una finale forzatamente In sott'ordlne per le tante grandi imprese che si susseguivano in contemporanea. Sul podio, ma terzo, è salito U primatista del mondo, il cecoslovacco Zelezny, preceduto da un sovietico mentre ancora senza gloria è risultata la gara dello statunitense Petranoff, finito quarto. Il resto sono state eliminatorie nelle quali è stato bello ammirare Reynolds ed Egbunlke (con Rlbaud promosso anche lui al turno successivo) sul 400, constatare la consueta sicurezza di Moses sugli ostacoli e l'armonica azione di Konchellah, sempre più favorito per l'oro degU 800.

Luoghi citati: Ddr, Helsinki, Roma, Stoccarda