Johnson domina Lewis e entra nel mito

Calcio: nella terza giornata di Coppa Italia dilagano la Juventus (3-0 al Catanzaro) e il Torino (5-1 ad Arezzo con due gol di Polster) - Il Napoli passa a Udine (2-0) - L'Inter a Brescia battuta ancora ai rigori (4-6) Calcio: nella terza giornata di Coppa Italia dilagano la Juventus (3-0 al Catanzaro) e il Torino (5-1 ad Arezzo con due gol di Polster) - Il Napoli passa a Udine (2-0) - L'Inter a Brescia battuta ancora ai rigori (4-6) Nei mondiali di canottaggio a Copenaghen giornata trionfale per gli azzurri: tre medaglie d'oro e una di bronzo. La vittoria più bella conquistata dai fratelli Abbagliale, per la quarta volta campioni A Roma una domenica di grandi emozioni e di straordinari risultati nei Mondiali di atletica Johnson domina Lewis e entra nel mito Nel salio primato della Kostadinova, Damitene oro nella mania Cento metri in 9"83 a 36,622 km di media Roma I^evris dal nostro inviato GIANNI ROMEO ROMA — Sì, Ben Johnson. Una pallottola nera ha attraversato lo stadio Olimpico andando a colpire il bersaglio più incredibile: 9 secondi e 83 centesimi. C'era una volta il record del mondo dei 100 metri, un record che lo statunitense Calvin Smith aveva stabilito con 9"93 ai 1800 metri di Colorado Springs nel 1983. Ben Johnson detto Big Ben per due volte aveva graffiato quel record, due volte era atterrato, lo si può ben dire per quella palla di gomma che in pista rimbalza prima ancora di correre, a 9"95. Questo limite, ottenuto a livello del mare, era già teoricamente migliore del primato ufficiale. Ma ieri Big Ben ha eliminato tutti gli equivoci, ottenendo il più sensibile miglioramento che il primato del mondo abbia registrato da quando vige il cronometraggio elettronico. Nella giornata struggente e stordente dell'atletica, nella giornata di Maurizio Damilano e di Stefka Kostadinova, dove la ferrea logica dell'atletica si è mescolata con tanta umanità, l'impresa della pallottola nera scrive una pagina storica incancellabile. Il mistero dell'uomo che batte se stesso e i suoi limiti, l'eterno mistero, continua. Dove arriverà l'uomo, se un giamaicano che soltanto quando approdò in Canada dalla terra natia, soltanto a 15 anni cominciò a nutrirsi? Se un uomo di media taglia e non già un gigante ha bruciato i 100 metri in 9"83? Johnson ebbe dei problemi con la polizia, poco dopo essere stato accolto dal Canada, perché fu sorpreso mentre arrostiva un piccione. Undici anni più tardi eccolo campione del mondo nel modo più chiaro, facendo il record all'ora giusta e nella In 41 straordinari minuti si sono susseguiti ieri allo stadio Olimpico e ottiene in 9"83 il primato dei 100, appartenente dal 1983 a Calvin i record mondiali di Johnson e della Kostadinova e l'oro di Damilano: ecco, alle 18,40, la vittoria del canadese, che batte Smith (9"93). Nei due riquadri, la partenza con il caratteristico balzo in avanti di «Big Ben» e il «fotofinish» dell'arrivo H canadese ha straptitolo di uomo più ve pato a Smith il primato (9"93) e a Mennea il loce del mondo - Pavoni ko per uno stiramento gara giusta. Soltanto gli eroi dello sport che prenotano la leggenda sanno essere cosi puntuali. E Cari Lewis? Avremmo dovuto citarlo ben prima, perché è stato grande ad accettare la sfida, grande avversario, eguagliando il vecchio record con 9"93. Senza Lewis nella corsia accanto forse Johnson non avrebbe corso in 9"83. E comunque il fascino di questi 100 metri sarebbe stato dimezzato. Si era detto e ripetuto nei giorni scorsi che il tema della sfida sarebbe vissuto sulla rincorsa di Lewis, un ìradìddio quando è lanciato, a Johnson, un petardo alla partenza. Il tema c'è stato, ma senza grosse emozioni che non fossero quelle suscitate dalla vista dei due fenomeni che bruciavano la pista. La flessione di Johnson non è avvenuta, i due metri di distacco all'avvio si sono ridotti faticosamente a uno. Mai l'impressione che il risultato deciso in pirtenza si potesse capovolger. Big Ben, diciamolo per inciso, è diventato anche l'uomo più veloce del mondo, strappando questo titolo del tutto speciale a Pietro Mennea, che con il 19"72 di Città del Messico sviluppò una velocità di 36,511 chilometri orari. Big Ben ieri all'Olimpico ha viaggiato alla media di 36,622, che per le persone •normali- è media da bici: ■ L'Italia guida il medagliere ROMA — Nella giornata di Johnson, Kostadinova e Damilano, oro anche per la tedesca Est Gladi eh sui 100 e per il finlandese Raty nel giavellotto. Per l'Italia, con un oro e due argenti, la soddisfazione di guidare il medagliere. L'arma vincente di Big Ben è stato ieri ed è sempre l'avvio del tutto straordinario. E' un uomo dai riflessi fuori dal comune allo sparo, il suo tempo di reazione è calcolato in 12 centesimi di secondo, il battito d'ali d'una farfalla. Ma la novità assoluta è il modo in cui si avvia: non una gamba in avanti e poi l'altra a seguire, ma praticamente un balzo, il movimento di una rana, le due gambe quasi insieme (impercettibilmente prima quelia più arretrata/ che si catapultano sulla pista dandogli subito stabilità. Trovata saldamente la pista, Johnson esprime la sua potenza dai primi metri. E ieri non ha ceduto in quelli f'nali. Il suo coetaneo Lewis, 26 anni, ha corso con il segno del lutto, in memoria del papà mancato a giugno. Al papà aveva promesso in un momento difficile della sua carriera, distratta da altri interessi, di tornare grande a Roma. E' una promessa mantenuta, possiamo ben dirlo. Lewis è stato anche più civile dell'avversario, rincorrendolo a lungo per stringergli la mano. Stretta prima rifiutata dal bilioso rivale, che forse anche in questo modo ha trovato la forza necessaria per batterlo. Francesco Pavoni e due colleghi di giornata, il sovietico Bryzgin e l'ungherese Kovacs, si sono ribellati a una finale tutta nera. Nero però il podio, con il giamaicano Stewart terzo a distanza. Pavoni purtroppo in questa finale ha fatto la comparsa, dopo che alla conclusione della semifinale era siato trafitto alla coscia sinistra da uno stiramento al muscolo flessore della coscia. Sabato sera aveva avuto fastìdio a un adduttore. E' cambiato il muscolo, non il risultato. Pavoni è perso per i 200 metri e fors'ancìie per la staffetta.