Wojtyla e gli ebrei Si ricuce lo strappo? di Marco Tosatti

Wojtyla e gli ebrei Si ricuce lo strappo? Wojtyla e gli ebrei Si ricuce lo strappo? Dopo la visita di Castel Gandolfo CITTA' DEL VATICANO — Lavora a pieno regime la macchina diplomatica vaticana per ricucire lo «strappo» dell'udienza concessa il 25 giugno scorso da Giovanni Paolo n al presidente austriaco Kurt Waldheim, accusato di aver partecipato in qualche modo alla deportazione di ebrei dalla Grecia' durante la Seconda Guerra mondiale. Proprio domani, a Castel Gandolfo il Papa riceve nove alti esponenti dell'ebraismo mondiale. Alcuni di essi avevano minacciato di disertare — proprio a causa dell'udienza a Waldheim — l'incontro che Giovanni Paolo n, il Papa polacco, avrà a Miami 1*3.1 settembre prossimo con la comunità ebraica statunitense, la più grande. L'incontro di domani con 11 Pontefice è stato preceduto da una giornata di lavoro fra i nove della commissione ebraica che fa capo all'.7nternational jewish committee on interreligious consultations* (IJCIC) e la commissione vaticana per i rapporti con l'ebraismo. La lista degli ospiti si apre con il nome del rabbino Mordecal Waxman presi¬ Waldheim in Vat i leader dell'ebr dente deH'IJCIC, di Gerhardt Rigner, vicepresidente del Congresso ebraico mondiale, del rabbino Gilbert Klaperman, presidente del Consiglio delle Sinagoghe d'America e del rabbino Alexander Schindler, presidente dell'Unione delle congregazione ebraiche americane. ■ Da parte; vaticana, oltre al cardinal Joahnnes Willebrands. presidente della commissione, sono presenti il vescovo statunitense Wil- ■ Artista ferite a cenclusiene del Meeting rimini — Il Meeting di Rimini si è concluso ieri sera in piazza Malatesta con l'incidente di un funambolo tedesco, Claude Collins. L'uomo ha attraversato la piazza su una corda, a 40 metri di altezza senza reti di protezione, e ha acceso con una torcia una colomba stilizzata. Nella discesa è caduto al suolo da un'altezza di cinque metri. E' ricoverato a Bologna con prognosi riservata. icano, domani a aismo mondiale liam Keeler, presidente della commissione del vescovi Usa che tiene i rapporti con 11 mondo ebraico, e monsignor Luigi Gatti, diplomatico del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa. La riunione di lavoro al Segretariato della Santa Sede, e la successiva udienza a Castel Gandolfo costituì- ' scono una mano tesa per superare le asperità di rapporto successive all'udienza a Waldheim, e allo stesso tempo la conferma che le nuvole nei rapporti ebraico cristiane si stanno diradando, almeno in questa fase. Fra l'altro, bisogna ricordare che l'ultimo incontro a livello cosi alto fra i rappresentanti delle due confessioni religiose si era svolto nell'ottobre 1985; sul tappeto era un documento della Commissione per 1 rapporti con l'ebraismo di notevole importanza, per una 'Corretta presentazione degli ebrei e dell'ebraismo nella predicazione e nella catechesi della Chiesa cattolica: La riunione è stata preparata con molta cura e delicatezza. L'8 agosto scorso il Papa ha inviato al presidente della Conferenza episcopale statunitense, monsignor John Lawrence May, arcivescvo di Saint Louis, una lettera in cui rassicurava i leader della comunità ebraica: «Non c'è dubbio che le sofferenze patite dagli ebrei sono anche per la Chiesa cattolica un motivo di sincero dolore, specialmente quando si pensa all'indifferenza e talvolta al risentimento che in particolari circostanze storiche hanno diviso ebrei e cristiani.. Proprio In Polonia si è verificato nel 1946 quello che alcuni storici considerano l'ultimo program della storia, quando quarantadue persone di religione israelitica furono uccise in un paesino da una folla impazzita. «JVoi cristiani — scriveva ancora il Papa — ci avviciniamo con immenso rispetto alla terrificante esperienza dello steriminio, lo Shoah, patito dagli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, e cerchiamo di coglierne il suo significato più autentico, specifico e universale: Oltre all'udienza a Waldheim, anche la beatificazione in Germania Federale di una suora ebrea converitata, Edith Stein, aveva provocato reazioni negative nell'opinione pubblica ebraica. La lettera di Giovanni Paolo il era stata un reale ramoscello di ulivo, e in quel senso è stata ricevuta. Anche se il commento di Elie Wiesel non era stato privo di qualche punta di amaro: 'Penso che sia gratificante sapere che il Papa ora incomincia a comprendere l'unicità dell'esperienza e della sofferenza ebraiche durante l'Olocausto.. Marco Tosatti

Luoghi citati: Bologna, Castel Gandolfo, Germania Federale, Miami, Polonia, Rimini, Usa