Questa voglia di Cattedrale

NON E' SOLO MONUMENTO AL PASSATO: UN LIBRO RIVELA CHE... NON E' SOLO MONUMENTO AL PASSATO: UN LIBRO RIVELA CHE... Questa voglia di Cattedrale Che sia Notre-Dame, San Petronio, Amiens, sa ancora agire sull'anima e provoca confronti tra il nostro tempo e il Medioevo - Fu davvero l'età delle superstizioni e delle tenebre? - Un nuovo volume racconta il Duomo di Asti, nato e risorto quattro volte - Narra storie di pietre e Madonne, carpentieri, scalpellini, arcivescovi - E ridiscute un capitolo di storia Tutto è sempre uguale nella Cattedrale. Da tempi lontanissimi fasci di luce irrompono dalle geometrie dipinte delle vetrate, e le colonne, gli arredi, le arcate, sono testimoni di scene che tutt'ora si ripetono: da secoli i fedeli si inginocchiano, le fiammelle consumano le candele, cigola il battente del confessionale, si alza fra le navate il canto liturgico fino a confondersi con le tinte degli affreschi. La Cattedrale gotica non è come i monumenti che cercano di somigliare a ciò che hanno cessato di essere. La Cattedrale sa ancora agire sull'anima. Può essere NotreDame o San Petronio, Amiens o il Duomo di Asti. L'importante è lasciarsi immergere in quell'atmosfera e saper ascoltare, leggere il presente in quell'ordine simbolico di forme che superano il tempo e lasciar parlare le tele, i volti: quella corona di spine che lacera le carni del Crocifisso scolpito, le voci dei monaci che si fondono in un coro del gregoriano. ■ Non è consentita confusione fra una Cattedrale e una galleria d'arte... Entrando in questo scrigno di ricordi ciascuno consideri se stesso come contemporaneo dei suoi concittadini di altri secoli, riassuma in sé e su di sé tutte le opere e i giorni del passato; si insinui nella trama dei secoli perduti considerando se stesso come chi assomma in sé gli atteggiamenti del borghigiano fazioso e del popolano corresponsabile, del dignitario fellone e del magistrato senza macchia. Imparare a ricordare è imparare a vivere». Ecco un libro dedicato alla Cattedrale vivente. Si intitola Asti, un Duomo, una città (testi di Gianfranco Monaca, foto di Elio Ciol) ed è stato realizzato dalla Cassa di Risparmio: è costato 200 milioni, ; sarà •venduto a 60'mila lire. Uri libro nuovo. La Cattedrale esce dal museo, lascia l'obitorio delle classificazioni storiche fini a se stesse, si Santa Maddalena, il duomo di Asti, spoglia della pignoleria dei burocrati dell'arte per riprendere la sua forza di simbolo. Certo, nel libro ci sono spiegazioni, riferimenti ai documenti d'epoca e alle ricerche, ma stavolta lo sguardo al passato è carico di tensione: dietro ai dipinti cerca il soffio creativo che li animò, óltre- i muri là pazienza che li fece crescere, dietro alle forme dell'arte la sacralità che li ispirò. ugdndll.ipngd E chi parlerà mai degli umili, manovali, vetrai, disegnatori, fonditori di piombo, di quella folla di artisti anonimi ai cui sforzi comuni si devono le gole dei capitelli, la robustezza delle colonne e la perfezione dei marmi? ..Tra. migliaia di scalpellini in epoca carolingia, uno ha picchiato per mesi su un monolito di pietra per consegnarci la vasca battesimale del Duomo. Chi è questa in una stampa francese dell'Ottocente (da «Un duomo, una città» ) FIRENZE, L'OPERA DI MOORE TROVA POSTO E POLEMICHE inserito in gioco di fantasia, si rivela in realtà legato a una logica rigorosa. La Cattedrale del Medioevoobbedisce al senso di un ordine simbolico: opere, arredi, oggetti, sono incastonati nella coerenza dti tutto, cosi come nella realtà ogni eòaere occupa il suo posto nel creato. La luce die filtra dai finestroni ogivali accompagna il visitatore nello stesso modo in cui lo guida nella vita: il sentiero è irto di pericoli, ma il viandante, guardando verso l'Alto, scaccerà i timori e troverà il cammino. La Cattedrale è per l'uomo medioevale rifugio e porto di certezza. Nei tesori dell'arte anche il semplice contadino ammira l'amore per il lavoro ben fatto e il senso della bellezza, scopre l'abilità del capomastro e l'immaginazione dello scultore che su una mensola del portale ha raffigurato Sansone che uccide il leone, o il viso di un bimbo sulla fonte battesimale. E nota che sebbene i pittori restino continuamente legati ai temi della vita sacra — un fiorire di Natività e Magi, di sposalizi di Maria e Resurrezioni — non un viso di Vergine è uguale all'altro, non una fisionomia di angelo si ripete. Interrogare la Cattedrale significa anche fare i conti col Medioevo Ognuno di noi ha il -suo- Medioevo. Può essere quello riscoperto fra le pagine di studiosi come Jacques Le Gof. Georycs Duby o Franco Cardini, quello cinematografico di Excalibur o fatto di ricordi di scuola: il coro potente dcMAdelchi di Manzoni, le cinque prove dell'esistenza di Dio di San Tommaso. Ce un'idea di Medioevo die ciascuno si porta dentro: uno spazio di immagini in un angolo di memoria, le torri merlate di un castello, la maglia di ferro di un cavaliere, un mosaico di motivi, personaggi, colori, che restano anclie a lungo appartati nei labirinti dell'io, ma poi finiscono col riaf¬ fiorare e prendere vita. Davanti alla Cattedrale, il «nostro* Medioevo riappare. Fu veramente /'«età dell'oscurantismo» come lo defini una cultura dispensatrice di etichette che solo fino a ieri era di moda? Fu veramente l'età della superstizione e delle tenebre, dell'immobilità e della devozione eccessiva? Il libro dedicato alla Cattedrale, di Asti fa anche giustizia dei luoghi comuni. «C'è un modo di volgersi a guardare il passato che pietrifica il cuore p gli occhi, come accadde alla moglie di Lot. voltasi indietro sul tramonto di Sodoma e Gomorra. Ma c'è un modo di leggere il presento sullo sfondo del tempo, che da al passato ali e cuore, germina aquile e leoni, popola di angeli cieli e terre...». E allora, anche ad Asti, il Medioevo ha qualcosa da dire. Nella storia della Cattedrale, nata e risorta quattro volte a partire dal terzo secolo, prima romanica e poi gotica, frequentata da Longobardi e Franchi, deturpata in parte nel XVII Secolo da un vescovo in vena di modernità, c'è un particolare che merita dì essere sottolineato. I costruttori agirono da perfetti ambientalisti: preferirono i mattoni alla pietra, costruirono usando «materia povera- pur di non rompere l'armonia architettonica della città. «L'Europa fioriva di marmi quando Asti comincio a costruire la sua Cattedrale di mattoni», dice il professor Giovanni Boano. che ha scritto la prefazione al volume. «Citta di ricchi mercanti che ben conoscevano le cattedrali di pietra nelle valli del Rodano e del Reno. Asti con le sue case in tufo e in cotto, non volle rompere quella compattezza costruendo una cliiesa in pietra e marmi. La Cattedrale era il cuore della città: non poteva tradirla indossando abiti diversi». gente? Da secoli il silenzio è calato su di loro, le loro ceneri si sono consunte nel vento, il loro nome non e stato più gridato né mormorato da nessuno... Questo è il loro nome, un nome di mattoni e di pietra». Interrogare la Cattedrale. Avere il coraggio di fermarsi, nascondere l'otologio e infischiarsene del tempo. Ogni particolare un significato, ogni elemento in apparenza Mauro Anselmo

Persone citate: Duby, Elio Ciol, Franco Cardini, Gianfranco Monaca, Giovanni Boano, Manzoni, Mauro Anselmo, Moore, Sansone, Santa Maddalena

Luoghi citati: Amiens, Asti, Europa, Firenze