Sulle sponde del lago a passo di Tir di Lorenzo Del Boca

In questi giorni di traffico ci vogliono ore per percorrere pochi chilometri In questi giorni di traffico ci vogliono ore per percorrere pochi chilometri Sulle sponde del lago a passo di Tir monte che rischia di morire di traffico. Per la carta geografica e per i verbali della polizia è una statale: in realtà è rimasta la strada che Napoleone fece tracciare dall'esercito francese. In più c'è l'asfalto, qualche slargo accanto agli incroci più pericolosi, un chilometro e mezzo di doppia corsia alla periferia di Verbania. Costeggia il Maggiore seguendo con curve e controcurve le anse e i golfi del Lago: da un lato i colori dei fiori nei giardini e dall'altro il luccicare dell'acqua che spunta in un gioco di ti vedo non ti vedo fra le macchie di alberi. Non a caso Stendhal ha scritto qui alcune delle sue pagine più ispirate. Gioberti e Rosmini ci passavano intere giornate a discutere e litigare di filosofia; Manzoni non rinunciava alle sue vacanze nella villa di Lesa e l'Hotel -Villa Carlotta» di Belgirate è quello di Guido Gozzano, di Nonna Speranza e delle nipotine con le gonne al ginocchio. Non a caso questa terra, che è ancora provincia di Novara ma che si infila come un cuneo fra la Lombardia e la Svizzera, all'inizio del secolo, è stata scelta come residenza estiva dell'arcivescovo di Milano, di Eleonora Duse, delle teste coronate di mezza Europa e dalla grande borghesia imprenditoriale. Ma la strada è rimasta quella che attraversa cittadine, paesi e paesini costruiti a misura di pescatori e poi riciclata secondo le esigenze del turismo internazionale. Curve a gomito e strettoie anguste imbotti¬ gliano il tratlico e lo incolonnano in code di chilometri che fanno bollire i radiatori delle macchine e i nervi degli automobilisti. C'è una sola alternativa: passare sulle colline del Vergante, ma è poco agevole e poco segnalata. E. dunque, in fila fino ad Arona. spesso con il disagio del caldo o — come ieri — con gli imprevisti degli acquazzoni. Poi il traffico può sciogliersi dividendosi fra chi prende a destra per Torino, chi va dritto verso Novara e chi piega a sinistra per Sesto Calende. Varese. Milano. Una superstrada scorrevole e veloce è la richiesta di tutti i sindaci della zona. In passato era stato preparato anche il progetto ma aveva provocato soltanto polemiche. I naturalisti si sono op¬ DAL NOSTRO INVIATO NOVARA — Nel giorno del controesodo, sono guai sulla strada del Lago Maggiore: una settantina di chilometri fra Cannobio e Arena, in provincia di Novara, che offrono i panorami più suggestivi per chi cerca gli angoli caratteristici della Bella Italia ma che si trasformano in una specie di purgatorio in terra per chi guida. A malapena viene assorbito il traffico di tutti i giorni con i Tir che rallentano la corsa delle automobili, costringendole spesso alla velocità (o alla lentezza?) del passo d'uomo. Ma è quasi caos nei giorni eccezionali dei fine settimana e delle ferie, quando i camion non ci sono ma il numero delle vetture è di cinque volte superiore. E' un angolo di Pie¬ alneare per tre turiste in città posti a una colata di aslalto che avrebbe sacrificato chilometri quadrati di verde. Proponevano in alternativa un tunnel sotterraneo che avrebbe consentito di risolvere il problema della circolazione stradale senza distruggere milioni di piante. Ma una realizzazione cosi complessa comportava una spesa che nessuno era in grado di finanziare. La soluzione potrebbe venire dunque dall'autostrada VoltriSempione. una valvola di sfogo sufficiente a scongiurare guai peggiori. Ma i lavori sono ancora indietro e. almeno ancora per una stagione, continueranno a formarsi le code di auto e la polizia stradale sarà costretta a tenere otto pattuglie in servizio per vigilare. Lorenzo Del Boca

Persone citate: Eleonora Duse, Gioberti, Guido Gozzano, Manzoni, Nonna Speranza, Rosmini, Villa Carlotta