Goria, De Mita e gli altri

Gorìa, De Mita e gli altri Gorìa, De Mita e gli altri Gli uomini del seg ROMA — Che voglia di congresso tra i de. L'arroventato dibattito che sempre precede l'assise nazionale del partito di maggioranza relativa si è aperto con grande anticipo. Ci ha pensato Flaminio Piccoli, presidente dell'Internazionale de, a dar fuoco alle polveri rilasciando nei giorni scorsi un'intervista per spiegare perché, secondo lui, non solo è finita l'era di De Mita, ma anche il governo Goria ha i giorni contati. Nella sua dichiarazione il presidente Piccoli lascia trasparire il «suo» futuro assetto de: De Mita al governo e Martinazzoli in. piazza del Gesù. Questa almeno è la de che Piccoli immagina, ma i cui progetti dovranno fare i conti con il complesso arcipelago correntizio dello «scudocrociato» e con i cambiamenti provocati dalla segreteria di De Mita. Gianni Fontana, responsabile dell'organizzazione democristiana, ha, infatti, subito bollato la sortita di Piccoli definendola «polemica di sapore stantio, che rischia di indebolire il governo». Di certo fino ad adesso c'è soltanto la sensazione che 11 partito di maggioranza relativa si prepari ad un dibattito congressuale particolarmente serrato. Un «segnale, viene leggendo il nome degli oratori di due convegni di corrente. retario: «Valorizzare il che si svolgeranno nelle prossime settimane. Guido Bodrato e Mino Martinazzoli chiariranno a Lavarone se è finita la grande alleanza, che ha dato vita all'area Zaccagnini ed ha spianato la strada alla segreteria di De Mita. Forze Nuove (la corrente capeggiata da Carlo Donat-Cattin) ha, invece, dato appuntamento ai suoi seguaci a Saint-Vincent. Al raduno forzanovista è prevista la partecipazione di Bodrato, Forlani, Formigoni, Andreotti e può trasformarsi in una grande concentrazione anti-De Mita che conta il 40 per cento degli iscritti de. Ma la strada che intendono percorrere gli avversari del segretario de potrebbe anche rivelarsi piena di buche. Intanto il «licenziamento» di De Mita non sembra trovi il consenso di Antonio Gava, il vero capo dei dorotei, mentre è dato per sicuro il distacco dal segretario di Andreotti, ma non è cosi per Arnaldo Forlani. In questa situazione un ruolo importante e forse determinante a favore dell'attuale vertice di piazza del Gesù potrebbe essere svolto da Gianni Goria. Bruno Tabacci, uno dei giovani «capi» democristiani più vicini a Goria e a De Mita, non solo non crede a ipotetiche scis¬ sigliere scientifico di Gorbaciov (lo stesso ruolo di Graham per Reagan), viso liscio e pacioso, riconosce tranquillamente che tutti i progetti del World Lab sono interessanti e realistici — nonostante il costo e la durata previsti mediamente per la realizzazione, 10 miliardi di dollari e 10 anni —, dichiarando fin da ora l'adesione sovietica ad alcuni di loro: quelli sulla fusione nucleare (il metodo per ricavare l'energia nucleare in modo •pulito» che con uno sforzo comune, secondo Zichichi e non soltanto lui, potrebbe essere reso produttivo entro 112003); sul mega-acceleratore di particelle eloisatron, 70 chilometri di diametro per 250 di circonferenza, realizzabile forse in Sicilia; e su «Archimede», il monitoraggio geologico e ambientale globale del pianeta per la prevenzione di terremoti, eruzioni e altri disastri naturali che ha già preso un timido avvio, coordinato dall'italiano Enzo Boschi, direttore dell'Istituto nazionale di geofisica. Gli stessi sui quali si impegneranno presto gli Stati Uniti, con raggiunta della collaborazione alle ricerche governo e rilanciare i sioni nell'area Zac («sono convinto che Bodrato e Martinazzoli proseguiranno accanto a De Mita nell'opera di rinnovamento del partito»), ma sottolinea le positività del governo non soltanto per il programma che intende realizzare quanto, e forse soprattutto, per la possibilità di diventare «ponte verso la ricostituzione della solidarietà politica con il psi e i laici». «In questi ultimi tempi — spiega Tabacci — si è fatto abuso di espressioni come "giocare a tutto campo" e concetti simili in una sorta di assurda gara tra i partiti a chi sottovaluta di più i danni che verrebbe a creare il venir meno di una cultura di governo, quella fondata sull'alleanza tra de, socialisti e laici, che ha alle spalle decenni di risultati positivi». • C'è il rischio di dover assistere ad un dibattito assai poco nobile — aggiunge il presidente lombardo —, l'esaltazione programmatica, nella stragrande maggioranza degli enti locali, si trasformerebbe in alleanze di volta in volta sancite dalle modalità di costruzione della rete fognaria o dall'installazione di qualche palo della luce: sarebbe un bel regalo alle liste locali». Tabacci si candida a guidare la pattuglia dei dirìgenti democristiani che ritengono fondamentale l'im¬ cinesi sulla possibilità di controllare il flusso movimentato del Fiume Giallo, per ricavarne dati utili alla soluzione di analoghi problemi sui maggiori fiumi americani. Per rendere applicabile la ricerca scientifica pura, ha detto Graham, «occorre spendere 10 dollari invece dì 1; e 100 per commercializzarne i risultati. Ma è improrogabile farlo. Dobbiamo deciderci a osservare l'orizzonte oltre quello che possiamo vedere con il radar». Quanto ai cinesi, presenti a Erice in buon numero, sono disponibilissimi. Non solo hanno aperto a Pechino una sede del Laboratorio Mondiale Zichichiano (come è già avvenuto a Mosca e il fisico trapanese spera si possa fare al Livermore Laboratory in California), e Iniziato le ricerche sul Fiume Giallo, ma sono pronti a partecipare a quelle sulla antideserti' ficaztone, sulla fluidificazione del carbone e sulla ottimizzazione della produzione alimentare. E anche, «nonostante i gravi problemi, con un reddito prò capite di «oli 300 dollari l'anno — ha detto 11 presidente dell'Accademia delle scienze di Pechino, Zhu l rinnovamento» pegno di Goria per la ricostruzione dell'alleanza tra i partiti, adesso presenti nel governo soltanto a titolo «programmatico», e giunge ad ipotizzare una duplice manovra tra Palazzo Chigi. impegnato nell'opera di ricostruzione politica del pentapartito accompagnata dal rinvigorire dell'azione di rinnovamento della de affidata ad un De Mita saldo a piazza del Gesù. Tabacci propone di rilanciare l'importanza del governo in carica, sposare l'impegno a favore del pentapartito e «legare», quindi, Arnaldo Forlani al carro guidato da De Mita e Goria. Su questa linea c'è anche Gianni Fontana, potente senatore veneto e responsabile della «macchina» organizzativa de. «Il governo Goria — sottolinea Fontana — non sarà un esecutivo di passaggio, ma un governo con il compito di organizzare una risposta adeguata ai problemi del Paese e finalizzato alla ripresa del dialogo politico». La strategia degli uomini del segretario per il prossimo congresso sembra ormai delineata. A Goria il comando del «fronte esterno» con l'obiettivo di riformare l'alleanza pentapartita. A De Mita il compito di proseguire nell'azione di rinnovamento della de. Gianni Pintus CONTINU Zhen Da — sugli altri grandi programmi del Laboratorio Mondiale, che hanno un riflesso meno immediato sulla Cina». Funzionerà la «diplomazia dei laboratori» di Zichichi? La fucina di progetti del World Lab troverà abbastanza apprendisti stregoni (e qualche stregone vero e proprio) per produrre risultati concreti? E, soprattutto, i governi delle grandi potenze daranno i mezzi necessari per aprire la strada a scienza senza segreti, mallevatrice della pace mondiale? «JVoi abbiamo fornito le idee. Sappiamo come e dove cercare, lavorando tutti insieme. Aspettiamo ■ risposte da chi può darle»: già anni fa cosi ci rispondeva Zichichi Personaggi come Teller («la trasparenza della scienza è più importante di quanto si possa immaginare. Tutti gli uomini hanno bisogno di compagnia, gli scienziati, tendenti come sono all'isolamento, più degli altri. La collaborazione sarà oltretutto un grande impulso a vincere , gli aspetti negativi della soli' tudine») e Velikhov («possiamo e dobbiamo creare una nuova cultura scientifica per le prossime generazioni»)