Iva a forfait: più soldi allo Stato ma anche più rischi di evasione

Il governo deve decidere se rinnovare il sistema Il governo deve decidere se rinnovare il sistema Iva a forfait più soldi allo Stalo ma anche pia rischi di evasione TI nv.nr.nlw.» Ol '1 > 1 1 . . « ' 1 ] I 1,1. _ Il prossimo 31 dicembre un'indagine condotta TI nv.nr.nlw.» Ol '1 > 1 Il prossimo 31 dicembre scade, per le imprese e per i professionisti, il regime forfettario introdotto sperimentalmente nel 1985 dal ministro Visentin! per un triennio. E' quindi tempo di consuntivi, ai quali occorre premettere che il forfait ammette in detrazione fiscale solo costi percentualmente calcolati in maniera fissa per ogni categoria e non le spese effettivamente sostenute. Di conseguenza, favorisce il contribuente con pochi esborsi (il quale può normalmente detrarre costi che non ha avuto) e danneggia quello con spese elevate (che divengono detraigli solo parzialmente). D'altra parte, la stessa parola forfait implica una determinazione di costi medi e quindi, nell'applicazione pratica, provoca per i contribuenti vantaggi o svantaggi difficilmente giustificabili sul piano dell'equità. Vediamo però in concreto quali sono stati gli effetti positivi e negativi del forfait scelto soprattutto da coloro che avevano un giro d'affari annuale inferiore a lire 150 milioni. Su 5 milioni 100 mila dichiarazioni Iva per il 1985 11 60,8 per cento sono forfettarie, il 33,3 per cento ordinarie e le altre in regime speciale per l'agricoltura. Ma, sotto le lire 50 milioni di giro d'affari, i forfettari sono oltre l'87 per cento; quest'ultimo dato si spiega con l'esigenza del piccolo contribuentc di tenere una contabilita semplificata e meno costosa. I risultati positivi del sistema forfettario, secondo . . « ' 1 ] I 1,1. _ un'indagine condotta dai superispettori fiscali si possono cosi riassumere: 1) sono affluite nelle casse dello Stato lire 3 mila miliardi in più, essendo venuti alla luce evasori totali ed essendosi, per alcune categorie, ristretta l'area d'evasione; 2) sono, di conseguenza, diminuite le procedure di rimborso che, in molti casi, non hanno più ragione di essere; 3) alcune categorie sospette di evasione hanno sborsato concretamente somme maggiori. I difetti del sistema sono altrettanto evidenti e documentati. II contribuente in regime forfettario, non potendo detrarre la spesa, non pretende più dal suo fornitore o dal professionista l'emissione della fattura che diviene per lui solo un obbligo contabile. Se l'Iva è un'imposta, il cui pagamento si basa sul contrasto d'interessi tra il venditore che preferirebbe non emettere la fattura ed il compratore che la pretende, il regime forfettario invece fa coincidere l'interesse delle parti nel non rilascio della fattura. Si è quindi creata, sempre secondo i superispettori, una nuova forma di evasione che si manifesta con la contrazione del giro d'affari d'intere categorie economiche tra le quali i suddetti superispettori indicano come sospetti i ristoranti, i commercianti di mobilio e di arredamento, l'edilizia residenziale, la carpenteria metallica ed alcune altre. Segnaliamo ancora che l'associazione liberi professionisti di Genova propone per la tassazione una media di gruppo: i professionisti dovrebbero essere tassati sulla base di un catasto che tenga conto dell'età, dell'attività, della zona geografica, dell'anzianità d'esercizio e di ogni altro elemento idoneo. Il forfait di gruppo sarebbe sempre una scelta del professionista che potrebbe preterire il regime ordinario. Il risultato è però scontato: tutti i redditi elevati si adeguerebbero alla media collettiva e quelli inferiori chiederebbero la tassazione normale. Ora governo e Parlamento devono decidere se far decadere il regime forfettario o renderlo definitivo. Probabilmente la decisione seguirà una terza via: il tutto verrà prorogato con qualche modifica per un breve periodo, anche per poter valutare i risultati dell'intero triennio e non solo del 1985 Gianfranco Gallo-Orsi Schiaccia la moglie col carrello elevatore CUNEO — (g. d. m.) Un pensionato di 87 anni. Paolo Barberis, residente a Valgrana in vicolo Revelli, manovrando in retromarcia un carrello per il trasporto della frutta ha schiacciato contro il muro di casa la moglie Margherita Armando, 80 anni. La donna, trasportata all'ospedale di Cuneo, è deceduta durante il tragitto.

Persone citate: Gianfranco Gallo-orsi, Margherita Armando, Paolo Barberis, Visentin

Luoghi citati: Genova, Valgrana