La Liguria ha fatto ancora il pieno

Le due Riviere rappresentano sempre un'importante cassaforte del turismo Le due Riviere rappresentano sempre un'importante cassaforte del turismo La Liguria ha fatto ancora il pieno Oltre settecentomila presenze nel weekend ferragostano, fra Cogoleto e Andora - Occorre trovare il rimedio ad antichi mali - Inquinato anche il mare delle Cinque Terre GENOVA — E' in pieno svolgimento il rientro. Dalla Liguria, le truppe balneari che erano scese baldanzose sulla costa risalgono verso la Lombardia e il Piemonte (in numero minore verso l'Emilia, la Toscana e il Lazio) portando con sé la gioia di qualche giornata di relativo relax, un po' sciupata dalla foschia che ha coperto il cielo ed al forte tasso .di umidità. Fra i tanti torti che questa regione lamenta, c'è anche un fenomeno meteorologico perverso: la scomparsa della tramontana, sostituita dal pesante scirocco. Ieri sera il traffico è stato intenso su tutte le strade; nel gigantesco luna park delle vacanze sono soprattutto rimasti gli stranieri le cui ferie sono distribuite nell'arco di più mesi. Senza problemi il traffico dei traghetti con la Sardegna, la Sicilia, la Tunisia. Si calcola che circa 700 mila persone abbiano gremito in questo week end ferragostano il litorale savonese, una novantina di chilometri da Cogoleto ad Andora, dove si concentra la .cassaforte» turistica della regione, e dove vi sono quasi centomila seconde case. Ma sulle grande sagra incombono anche le ombre. Ripetere i mali della Liguria turistica è come recuperare discorsi che già si facevano negli anni 60 e che il tempo Sulla spiaggia di Alassio col ha reso ancora più gravi. Ma è proprio tutto da buttare? Una difesa coraggiosa, impegnata, anche un po' romantica viene da Mally Mamberto, leader di una delle più prestigiose agenzie turìstiche, base a Finale Ligure. La signora è presente a tutte le «fiere» promozionali, il suo gruppo porta sui nostri litorali oltre 200 mila stranieri biberon sotto l'ombrellone all'anno. •Negli ultimi 3-5 anni — dice Mally Mamberto — grazie ad una legge regionale dell'allora assessore al turismo Gustavo Gamalero, sono state ristrutturate decine di alberghi. Fatti investi-, menti anche di tasca propria, costruite decine di piscine (quaranta nella sola Pietra Ligure). Una lotta quotidiana, sofferta, poiché il turismo non è mai stato considerato un polo industriale, quindi, non ha avuto e non ha agevolazioni governative. Noi non conosciamo la cassa integrazione*. Cos'è che danneggia il turismo ligure? Mally Mamberto mette il dito sulle diverse piaghe, cominciando dall'iniqua imposta di soggiorno. Una famiglia di cinque persone, sia italiana che straniera, che prenota un locale, fermandosi una sola settimana paga solo di tassa di soggiorno da un minimo di trentamila lire ad un massimo di centocinquantamila. Un balzello solo per respirare l'aria della Liguria. In Adriatico si è giunti ad un'intesa forfettaria, nel sud di questa imposta nemmeno si parla. Le autostrade. Un tedesco che parta da Monaco di Baviera per arrivare nel ponente ligure paga un ticket di circa 150 mila lire. Intuibile la sua reazione, visto che in Germania buona parte della rete autostradale è gratuita. La ferrovia. Taglia a metà molti centri della riviera di ponente, è fonte di ingorghi e di imbruttimento del paesaggio. Protesta la signora Mamberto: *Ad esposti con migliaia di firme, all'azione di comitati, all'intervento di parlamentari liguri si è sempre risposto, sì, avete ragio¬ ne, vedremo dopo le elezioni, ora ci sono questioni più urgenti*. Si paga ora il prezzo di cambiali firmate molti anni fa quando la speculazione edilizia ha frantumato gli equilibri urbani per cui oggi un paese che ha in inverno da dieci a trentamila abitanti si trova a doverne sopportare, in piena estate, sessanta o settantamila. Cosi, moltiplicandosi gli abitanti, le fognature scoppiano, più rifiuti vanno al mare. Un mare sempre più sporco: dagli esami di laboratorio compiuti dai biologi della «Goletta verde» che domani sarà a Sanremo, risulta che nemmeno le acque delle Cinque Terre si sono salvate dall'inquinamento. Agosto spazza quasi di colpo la «stagione», ci sono almeno dieci mesi di tempo per riprogrammare il futuro. I liguri ce la faranno? Il governo interverrà (anche a suo favore, perché forte è la «raccolta, estiva di valuta straniera), verranno installati i nuovi depuratori, fatti rispettare i divieti di scarico nei fiumi? Queste domande riaprono il dibattito di sempre. Ma ora è questione di sopravvivenza, spazi e tempi si sono ridotti, l'attacco della concorrenza (Spagna. Grecia, Jugoslavia, Canarie) è massiccio. g. cop.

Persone citate: Gustavo Gamalero, Mally Mamberto, Mamberto